Disastro Atalanta in Champions League: ora Gasperini deve cercare nuove soluzioni

Emilio Andreoli/Getty Images
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“Oggi il divario è stato pesante, bisogna pensare all’aspetto tattico-strutturale. Il tempo passa anche per noi. Non riusciamo più ad avere l’intensità di prima. Davanti a certi avversari bisogna riflettere come affrontarli, proprio tatticamente”. Gian Piero Gasperini non ha usato troppi giri di parole per commentare cosa non abbia funzionato durante il rovinoso match di Champions League contro il Liverpool, terminato 5-0 a sfavore dell'Atalanta.

Oltre a evidenziare le lacune difensive già notate in avvio di Serie A (media di un due reti subite a partita), la squadra di Jurgen Klopp ha mostrato l'inefficacia dell'attacco nerazzurro. Quel tridente atipico, guidato dal capitano Alejandro Gomez sulla trequarti a sostegno delle due punte. L'imprevedibilità offensiva della Dea funziona ancora in Italia, ma l'Europa è un'altra cosa e costringe il Gasp a ricercare differenti soluzioni per non dover abbandonarsi a nuove figuracce come quella del Gewiss Stadium.

MIGUEL MEDINA/Getty Images

Il calciomercato estivo ha garantito la permanenza di Luis Muriel e Duvan Zapata e gli arrivi di Alekseji Miranchuk e Sam Lammers, mentre la pazienza del club ha portato al recupero di Josip Ilicic. Operazioni mirate in stile Atalanta che daranno sicuramente frutti rigogliosi in futuro, ma ora il temp stringe. Occorre una svolta immediata a livello di singoli al fine di non compromettere l'intera stagione. Il punto di partenza è ragionare senza gerarchie in testa: non esistono titolari e riserve, ogni perno dell'attacco deve farsi trovare costantemente pronto e maturare un certo feeling con ogni compagno di reparto.

Passando invece alla parte tecnico-tattica, sarebbe necessario gestire l'intensità (che non può essere la stessa per 90 minuti) e favorire maggiormente il possesso palla per addormentare la partita e poter dominare gli avversari. LAtalanta faticherebbe di meno e resisterebbe di più, valorizzando il lavoro degli attaccanti che potrebbero così operare anche in fase di ripiegamento in supporto alla difesa. Molto, ovviamente, dipenderà dalla condizione fisica dei singoli calciatori. Adottare una nuova strategia non significa annullare i propri principi di gioco né adattarsi troppo alla mentalità comune delle altre squadre, bensì saper leggere le partite e continuare a stupire. Consolidando la propria posizione di prestigio in Europa che l'Atalanta certamente merita.


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