Dossena: "Napoli-Juve? La spinta del pubblico sarà un aiuto in più per gli azzurri"
ESCLUSIVA - Terzino sinistro, con un passato nel Napoli di Walter Mazzarri e anche... un gol al Real Madrid con la maglia del Liverpool in Champions League. Stiamo parlando di Andrea Dossena, che ai microfoni di 90min ha rilasciato le seguenti dichiarazioni. Dalla supersfida di stasera tra il Napoli e la Juventus fino al ricordo della notte magica di Anfield quando i reds hanno surclassato i galacticos. Ecco quanto emerso.
L'argomento non può non essere la sfida di stasera tra Napoli e Juventus. Che tipo di gara si aspetta?
"Andando a vedere un po' le caratteristiche delle due squadre mi aspetto una gara col Napoli che abbia il pallino del gioco e una Juve che cerca di colpire sugli errori del Napoli".
Ci sono tanti singoli tra le due squadre, chi potrebbe decidere la sfida?
"I due giocatori che possono far male sono Osimhen per il Napoli e Rabiot per la Juventus".
Sappiamo anche che lei ha giocato la sfida tra Napoli e Juve nel 2011, finita con la tripletta di Cavani. Può raccontarci i particolari di quella sfida?
"Noi stavamo a mille, era una squadra con molta voglia e in crescita ed erano gli anni in cui il Napoli stava molto bene. Il Maradona spinge tanto, è una sfida che sul calendario è segnata col pallino rosso. Per i napoletani è sempre la sfida più importante, eravamo molto carichi e c'era un Cavani che continuava a fare gol. Dietro c'era questa squadra che supportava questo tridente (Hamsik, Lavezzi, Cavani ndr.) che ci ha permesso di fare quello che abbiamo fatto. La Juve aveva avuto un'occasione su un corner ma poi non c'è stata partita".
Conterà il fattore campo? Per il Napoli, ora come ora, cosa significa vincere questa sfida in chiave campionato?
"Il fattore campo conta. Quando hai davanti grandi campioni come quelli della Juve magari puoi essere un po' meno condizionato perché sono abituati ad giocare in grandi palcoscenici e ad avere il pubblico contro, quindi certo che conta ma magari - in certi casi - conta un po' meno. Se il Napoli sarà bravo a portare la sfida sui suoi binari, la spinta del pubblico sarà un aiuto in più. Conta tanto questa sfida perché si spinge largo una squadra che è la seconda in classifica. Ok, c'è il Milan che potrebbe stare a meno sette, però dieci punti sono tanti da recuperare".
C'è un giocatore del Napoli che ancora sente?
"Capita di sentirci: da Grava a De Sanctis e ad Aronica. Siamo rimasti molti nel mondo del calcio dunque ci capita qualche volta di sentirci".
Concludiamo con una domanda fuori tema: sappiamo che ha vestito la maglia del Liverpool e sappiamo anche che ha segnato un gol al Real. Potrebbe raccontarci che Liverpool ha trovato in quel determinato momento della sua carriera e anche le emozioni della sfida coi galacticos?
"Era un Liverpool che, magari dopo, ha avuto un periodo di non grandi successi. Quel Liverpool era un po' come il Liverpool di questi anni. Era uno squadrone ed era abituato a giocare in campi difficili e vincere. Abbiamo trovato un Real in un momento non proprio alto della sua storia, e Anfield ha fatto il resto. A Madrid abbiamo vinto 1-0, e sapevamo che dovevano sbilanciarsi. Poi al ritorno abbiamo dilagato. L'emozione è molto più bella riviverla adesso, ma sono più belli i ricordi che le emozioni istantanee".