Dubbi sul nuovo Mondiale per Club: la posizione della Juve e i nodi da sciogliere
Dopo le dichiarazioni di Ancelotti (con annessa smentita successiva) non si placa la discussione sul nuovo Mondiale per Club. Un buon numero di squadre europee adesso spinge per il rinvio al 2027 della nuova edizione del torneo, nella sua versione rivoluzionata. Il motivo della richiesta si lega ai tanti impegni che le squadre partecipanti dovrebbero affrontare. La Juventus, dopo essere tornata nella European Club Association, tenta la via diplomatica e non vuole arrivare al muro contro muro. I bianconeri hanno anche deciso di votare per un nuovo format della Serie A, a 18 squadre, in modo tale da ridurre gli impegni sul calendario.
Per quanto concerne i guadagni destinati ai club - scrive oggi il Corriere dello Sport - alcuni hanno parlato di una cifra base di 50 milioni (destinata poi a salire a 100 in caso di successo), Ancelotti invece ha prospettato uno scenario meno intrigante (circa 20 milioni per la partecipazione). Adesso la FIFA pensa di stabilire i guadagni in base alla caratura del club: ad esempio la formazione neozelandese Auckland City guadagnerebbe meno rispetto al City, senza considerare il cammino nel torneo. Non sono noti neanche gli accordi con gli sponsor, oltre alle sedi delle gare e le televisioni che trasmetteranno il torneo.
Da considerare anche il fattore "mercato": un calciatore può cominciare il Mondiale per Club con una formazione per poi passare a un altro club, causando più di un problema. Non solo: potenzialmente la competizione potrebbe portare al fantascientifico numero di 152 gare nel biennio 2023-2025 per un singolo calciatore. I dubbi restano, adesso la Coppa del Mondo per club è nel mirino.