Perché Dusan Vlahovic è il colpo perfetto per il Newcastle
Uno spettro vestito di bianco e di nero si prepara a infestare le vie del mercato, l'impero della Premier League scopre una nuova freccia da scagliare e l'intera Europa calcistica (compresi sceicchi ed emiri) sa che niente sarà più lo stesso. Non sarà la Superlega a muovere le carte e a togliere vecchie certezze, dunque, ma di fatto questioni come prestigio o storia si troveranno costrette a lasciare il passo a uno strapotere economico mai visto prima in ambito calcistico, con la possibilità di rappresentare un vero e proprio Eldorado per ogni stella del panorama mondiale.
Il Newcastle passato in mano al Public Investment Fund saudita incarnerà un po' la quintessenza di quanto si è già intravisto a Manchester sponda City e a Parigi, superando la retorica della Cenerentola che entra a palazzo come ospite e, di fatto, permettendole di prendere in mano le chiavi. Un nuovo ruolo che, senza dubbio, dovrà passare anche da investimenti sul mercato e da colpi in entrata, senza badare troppo a spese.
La transizione
Diventa senz'altro curioso proiettare immagini di grandezza laddove il presente, sotto forma di classifica, ci parla lingue diverse: il Newcastle di Steve Bruce occupa il penultimo posto in Premier League e ha raccolto fin qui 3 pareggi e 5 sconfitte, senza mai vincere. L'esperto allenatore attualmente in carica, di certo poco abituato a contesti di gala e di lustrini, ha goduto di una conferma che sarebbe riduttivo definire "a tempo": in sostanza in casa Magpies si studia l'identikit ideale del tecnico che dovrà guidare le prime tappe di una nuova era, radicalmente diversa dalla precedente e lontana (sulla carta) da salvezze sofferte e malinconiche posizioni di metà classifica.
Si tratterà poi, ancor di più, di capire come trasformare la rosa senza demolire equilibri e, già a gennaio, è verosimile che il club si muova investendo con forza sul mercato in entrata, con l'auspicio di non doverlo fare per disperazione (qualora la classifica somigliasse ancora a quella odierna). Non abbondano nella rosa odierna elementi che potrebbero ambire a un posto da titolare in una corazzata, in una squadra con ambizioni di alta classifica, e uno dei primi acquisti potrebbe condurre il Newcastle a pescare proprio nella nostra Serie A.
I bomber del nuovo mondo
Accanto al fenomeno Haaland, vera e propria macchina da guerra difficile da accostare a qualsiasi altro giovane bomber del panorama europeo, non si può certo negare l'esplosione di Dusan Vlahovic dopo un paio d'anni di assestamento e di difficoltà. Due classe 2000, Haaland e Vlahovic, che rappresentano prototipi di attaccante degli anni 2020 e che finiranno inesorabilmente per indossare le maglie più ambite: a questo punto potrebbe diventare spontaneo ragionare sui club dotati di maggiore fascino e di storia, ricchi di un appeal prestigioso, ma subentra una variabile diversa e ci permette di capire perché Vlahovic possa davvero essere l'uomo giusto per lanciare il progetto dei Magpies.
Il futuro alla Fiorentina è ormai segnato, lo dicono il no al rinnovo e i primi mugugni della piazza, ed è chiaro che il serbo venga ormai associato a ogni squadra che sia in cerca di una punta. Il nodo del rifiuto ai viola è passato in larga parte da un discorso tra proprietà ed entourage, con le ricchissime commissioni a generare il disappunto di Commisso (come già accaduto in passato) e tali da far saltare il banco.
L'entourage di Vlahovic è chiamato a individuare la piazza giusta per assecondare le ambizioni economiche del ragazzo così come le proprie: più verosimile che la terra promessa sia nel nord dell'Inghilterra che non ancora in Italia, nella Torino bianconera che già detiene due ex gioielli viola come Bernardeschi e Chiesa.
Futuro in bianco e nero
In un certo senso si potrebbe prospettare un derby a tinte bianconere come incrocio tra i due mondi: da una parte la storia e il dominio spesso incontrastato in Italia, la tradizione rappresentata dalla famiglia Agnelli, dall'altro lato il nuovo che avanza e l'ambizione incontrollata verso un futuro da divorare, senza spazio per un retaggio di eccellenza o per dinastie secolari.
L'impressione è che, tra i due scenari, Vlahovic e il suo entourage possano sintonizzarsi più agevolmente sul secondo, seguendo i passi di chi promette di raggiungere la vetta e non facendosi lusingare dal fascino di una vecchia signora.
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