Dusan Vlahovic e la Juventus: un rapporto complicato?
Sono settimane che tiene banco uno degli interrogativi più pungenti di casa Juventus, ne abbiamo già parlato, è un momento decisamente no, ma approfondiamo meglio: Dusan Vlahovic è ancora un talento inespresso? In questa stagione il serbo ha alternato alti e bassi e il suo 2023 non si sta dimostrando esaltante in bianconero come siamo stati abituati, con la maglia della Serbia la questione è anche diversa, le sue ultime uscite sono state condite da gol e ottime prestazioni. Vediamo allora di trovare la soluzione migliore a quello che sta diventando un problema sotto molti punti di vista.
Il problema è il gioco della Juventus?
Le manovre poco spettacolari della squadra di Massimiliano Allegri sono state più volte al centro della scena mediatica e già in passato hanno portato a varie discussioni (vedasi la celebre querelle con Adani a Sky), non è certo una novità che il tecnico di Livorno si concentri maggiormente sull'ordine difensivo che sul rendere le trame barcelloniane; la parola d'ordine è praticità. Nel gioco espresso in questa stagione appare una variabile chiara: il fattore infortuni, per molto tempo - per esempio - è mancato Chiesa che potrebbe essere una fonte di cross precisi in area di rigore. Al centro del campo il peso di Pogba si percepisce, il francese possiede una tecnica superiore e in virtù di questo spedire dei palloni in profondità con i giri contati per un eventuale taglio non sarebbe un problema se non fosse che il 10 non è purtroppo stato realmente a disposizione in questo anno, solo ora sta tornando a poco a poco. E Di Maria deve essere gestito minuziosamente.
Queste piccole considerazioni ci fanno sviscerare la questione alle radici, non stiamo dicendo che il problema del 2023 fin qui magro di reti per Vlahovic siano gli infortuni della Juventus, il gioco con tutti i disponibili aumenterà di qualità ma non si discostrerà dai punti fermi che tutti conosciamo, d'altronde con questo modo di fare Allegri ha portato a casa 6 scudetti in carriera, davvero un bottino niente male.
Attualmente il 9 arrivato da Firenze non sembra un pesce fuor d'acqua con i dettami tattici in vigore a Torino, dal punto di vista dei movimenti è cresciuto molto, scende tanto a lavorare con la squadra e tiene molti palloni. Sembra pienamente inserito in un gruppo che si è compattato nell'affrontare un momento molto raro in Serie A (la penalizzazione a stagione in corso di 15 punti) e per tale ragione non può essere un problema solo di gioco. Essere servito con più costanza durante la partita lo aiuterebbe a recuperare la precisione e la fiducia che in questo momento manca, disperdere meno energie negli arretramenti per aiutare i compagni gli potrebbe fornire una lucidità tale da sfruttare più occasioni. Per agevolare i suoi movimenti nello schema attualmente proposto c'è sempre un giocatore dietro di lui, i vari Milik e Di Maria possono assecondarlo con giocate e scambi veloci al limite dell'area.
Si dovrebbe valutare la sua cessione in estate?
Cedere il giovane attaccante (ha appena 23 anni) forse non è la scelta migliore, è lampante che un giocatore del genere è il pilastro di un patrimonio societario di tutto rispetto. Attualmente si contano mille minuti senza un gol su azione nel club e se questo dovesse continuare a lungo le ripercussioni sul suo cartellino sarebbero ingenti; certamente questo non è lo scenario ideale in ottica futura. Limitare ora le eventuali perdite sarebbe quasi una sconfitta per la società che comunque dovrebbe intervenire sul mercato e cercare un profilo che possa essere il centrale titolare. Queste valutazioni vanno estese anche al calciatore, Vlahovic potrebbe scegliere di cambiare aria e accettare la sfida di altre realtà, si parla spesso dell'interesse del Chelsea o anche del Bayern Monaco che non ha sostituito Lewandowski partito in estate.
La misura ideale che potrebbe spazzare via i dubbi spolverati nella nostra analisi è perfettamente al centro delle due visioni, se il gioco di Allegri iniziasse a diventare più alto e più veloce a giovarne sarebbe anche il terminale offensivo e allo stesso tempo se il serbo liberasse la testa dai tanti dubbi che vi si proiettano potrebbe scendere in campo con una tranquillità ritrovata. Ad ogni modo quello che deve fare la differenza è la volontà, un talento giovane e forte come lui può scegliere di adattarsi anche ad un gioco diverso, bisogna persistere e continuare a credere nella squadra, solo il tempo ci dirà quale sarà il futuro di Dusan Vlahovic dopo tutto non c'è molto da aspettare prima della fine della stagione.