È giusto che l'Italia di Mancini riparta da Immobile in attacco?
Quante squadre vorrebbero in avanti un giocatore come Ciro Immobile? Al momento l’attaccante italiano guida con nonchalance la testa della classifica dei marcatori confermando di essere ancora una punta decisiva e implacabile sottoporta. Ma non è tutto oro quel che luccica, Immobile nonostante sia oggettivamente il più prolifico attaccante italiano, non è altrettanto esaltante quando indossa la maglia azzurra della Nazionale. E per questo ormai si è fatto il callo nell’ascoltare le critiche che provengono da tutti i lati concernenti appunto uno scarso feeling con la rete.
Il non plus ultra si è raggiunto nel disastro di Palermo nel quale la nostra Nazionale né è uscita con le ossa rotte. Ebbene lì Immobile, sceso in campo dal primo minuto, aveva la possibilità di chiudere la bocca a tutte le persone che da tempo immemore lo considerano forte solo con la casacca della Lazio. Ed invece, pochi e trascurabili tiri in porta, tanta confusione condivisa con i compagni di reparto Insigne e Berardi, e ancora tanta frustrazione per aver gettato al vento l’ennesima opportunità di dare lustro al numero 9 che indossa.
Mancini insiste con Immobile: sarà lui ancora il perno dell’attacco?
Al momento è molto difficile ipotizzare una eventuale formazione della Nazionale. Già il fatto che Gravina ha confermato lo stesso Mancini ha lasciato di stucco parecchi addetti ai lavori, i quali avevano chiesto la rescissione del suo contratto (la sconfitta con la Macedonia è per molti troppo umiliante). Tuttavia, la federazione nostrana ha deciso di dare una seconda opportunità al commissario tecnico campione d’Europa, e ora tocca a lui gestire la patata bollente di Immobile, perché di questo si tratta.
Mancini stima tanto il laziale, lo vorrebbe far esultare in tutte le partite, anche nelle amichevoli. E Immobile dal canto suo freme dalla voglia di trascinare il suo paese e ricambiare la stima che ha nei confronti dell’ex allenatore di Inter e Manchester City. Ad ogni modo ciò che peserà sulle scelte del ct sarà la crescita di Raspadori e Scamacca che al momento sono gli unici attaccanti dalle belle speranze che potrebbero scalzare la gerarchia.
Se infatti i due attaccanti, con Scamacca destinato ad andare all’Inter, dovessero trascinare il Sassuolo a suon di goal e quindi confermarsi come due attaccanti solidi, Mancini potrebbe realmente optare per imporli come titolari nelle future sfide (tra cui la qualificazione al prossimo Mondiale 2024). E di conseguenza questa scelta metterebbe una pietra tombale al futuro di Ciro con la maglia della Nazionale.
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