Effetto Koopmeiners: la lungimiranza della Dea ne spiega la classifica
Il lungo weekend calcistico della 27ª giornata di Serie A è terminato con la vittoria dell'Atalanta che, grazie al perentorio 4-0 rifilato alla Sampdoria, rimane in scia per lotta Champions League.
Ieri sera si pensava che la Dea avrebbe sofferto della coperta un po' corta; tra squalifiche e infortuni vari, sia il reparto difensivo sia quello offensivo erano infatti ridotti all'osso. Tuttavia, gli uomini di Gian Piero Gasperini non hanno avuto problemi a passeggiare sui blucerchiati.
In una stagione che è stata a tratti complicata, l'Atalanta ha fatto rivedere quel bel gioco che le aveva permesso di meritarsi la consacrazione a big del nostro campionato. Grazie ai risultati raggiunti sul campo, i bergamaschi hanno iniziato a ragionare da grande squadra e questo si denota anche dal loro modo di fare mercato.
Proprio la partita di ieri ha messo in mostra uno dei nuovi arrivi della Dea, Teun Koopmeiners, autore di una doppietta. L'olandese è sbarcato a Bergamo la scorsa estate per una cifra vicina ai 12 milioni di euro. Su di lui c'era anche l'interesse di Roma e Napoli, ma alla fine la volontà del giocatore ha fatto la differenza e il matrimonio con l'Atalanta è andato a buon fine.
Grazie alla sua lunga militanza nell'AZ Alkmaar (di cui ne era diventato anche capitano), Koopmeiners godeva già di una discreta esperienza internazionale; la Dea ha così avuto a disposizione un giocatore giovane (24 anni) ma già pronto per calcare palcoscenici autorevoli come la Champions League e per fare la differenza in un campionato tattico come la Serie A.
In altre parole, l'olandese sarebbe stato un acquisto che avrebbe fatto comodo a molte squadre in Europa. Ma perché ha scelto proprio l'Atalanta? Non c'entrano i soldi, visto che nella Capitale o nel Golfo avrebbe potuto guadagnare molto di più; a fare la differenza è stato il progetto dei nerazzurri che gli hanno garantito la titolarità in una squadra che partecipa ogni anno alle coppe europee e che mostra una delle filosofie di gioco più frizzanti al mondo.
Se ci pensiamo, le caratteristiche di Koopmeiners si sposano alla perfezione con lo stile della Dea. L'olandese può ricoprire diverse posizioni in campo: in questa stagione l'abbiamo visto come mediano in un centrocampo a quattro o nel 4-2-3-1; ha giocato come trequartista alle spalle di una punta e, soprattutto nelle ultime uscite, ha agito perfino come falso nueve. Il tutto con una qualità e una lucidità di pensiero fuori dal comune. Allo stesso modo, a Gasperini piacciono calciatori con queste caratteristiche, gli permettono di giostrare sul modulo e garantiscono all'Atalanta di sperimentare nuove soluzioni.
L'arrivo e il rendimento del classe '98 dimostrano quanto l'operato di Giovanni Sartori sia solo da ammirare. In un calcio in cui si investono 30/40 milioni per comprare giocatori di fascia media, spenderne 12 per acquistarne uno così forte e moderno non è da tutti.
I risultati ottenuti sul campo hanno consacrato il lavoro che l'Atalanta ha fatto negli ultimi anni a livello di Academy. Infatti, il motivo dell'ascesa bergamasca lo si deve soprattutto ai giovani che dal 2016 (inizio dell'era Gasperini) a oggi hanno fatto le fortune della prima squadra. A Zingonia hanno però capito che per diventare un top club non bastano solo i talenti, servono calciatori forti. Tuttavia, se si ha a disposizione un forte sistema di scouting non è detto che si debbano pagare enormi cifre. Teun Koopmeiners ne è la dimostrazione.
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