Emerson Royal si presenta: la voglia di Milan, il 22 di Kakà e il ruolo in campo

Le prime parole del jolly difensivo brasiliano arrivato ieri dal Tottenham
Emerson Royal
Emerson Royal / Visionhaus/GettyImages
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Sono giorni di volti nuovi e di presentazioni per il Milan, dopo Alvaro Morata infatti anche Emerson Royal ha rilasciato le prime parole da giocatore rossonero, dopo l'ufficialità dell'approdo alla corte di Fonseca dal Tottenham. Il laterale brasiliano si è espresso sul proprio ruolo, sulla volontà ferma di raggiungere i rossoneri e sulle prime impressioni di questa nuova avventura, la prima in Italia. Queste le parole dell'ex Spurs:

La trattativa col Milan: "Sempre è stato chiaro che il Milan era l'opzione migliore per me: lo tengo nel sangue. Posso essere attaccante e difensore, ho voglia. Il Milan ha sempre creduto in me. Nonostante io sia molto giovane sono stato un leader in tutte le squadre in cui sono stato: è nel mio carattere. Parlo molto con i miei compagni anche durante l'allenamento. Vorrei ringraziare Zlatan e il Milan per questa opportunità e per lo sforzo per portarmi qua. Voglio fare il meglio" riporta MilanNews.

Se ha parlato con Fonseca: "Ancora non ho parlato personalmente con il mister. Il Milan ha avuto Thiago Silva, Cafu... Credo che tutti i brasiliani che sono passati da qui hanno scritto una bella storia per il club. Il Milan prende un Emerson che è in una forma molto matura: il tempo che ho passato nelle ex squadre mi ha fatto apprendere qualcosa. Vengo con molta motivazione. Avete un guerriero su cui contare"

Il peso di Ibra: "Zlatan fa la differenza a livello mondiale, tutti lo sanno. Lo seguivo in tv e ha avuto una carriera incredibile: ha sempre dimostrato questa voglia di vincere. E' stata una grande soddisfazione sapere che c'era uno come Ibra che mi stava tenendo d'occhio. Voglio ricompensare questo sforzo e voglio farlo sul campo"

Sul ruolo: "Penso che l'allenatore conosce le mie caratteristiche: ho dimostrato di attaccare e difendere con molta intensità e come piace a lui. Vengo qua per gicoare a calcio. Sì ho parlato del Milan con altri brasiliani e il Milan è un argomento di cui si parla"

Primo impatto: "Primi giorni sono stati intensi: ho fatto tanti esami. Il Milan è un club che si preoccupa molto di questa parte dei giocatori. Entrare nel museo è stato storico, mi sono emozionato: non lo faccio facilmente. Vedere tutti i trofei che il Milan ha conquistato... E' veramente un sogno. Realmente tutti i brasiliani vogliono venire qui: per me è un onore incredibile. Un momento davvero grande e importante: non vedo l'ora di mettere la maglia"

Possibilità di giocare da centrale: "Io sono sempre riuscito ad aiutare le squadre, in tutte le maniere. Nell'ultima stagione ho giocato al di fuori della mia posizione: ho fatto sia terzino che centrale. Sono qui per aiutare, se l'allenatore vorrà sono disposto a fare tutto. Nella mia posizione faccio le cose migliori"

Il 22 legato a Kakà? "Sì la maglia 22 ha una storia con il Milan ed è stata di Kakà: in nazionale avevo questo numero. Nelle mie stagioni migliori ho avuto questo numero. La gente sa che anche il passato del numero 22 del Milan è molto luminoso: non ho parlato con lui ancora ma avere questa eredità è una delle cose più belle della mia vita"

Il campionato italiano: "Il campionato italiano è un po' diverso da quelli in cui ho giocato. Penso che la Serie A sia più statica ma anche tatticamente sono sempre stato molto buono e non avrò problemi. Ma ho voglia di imparare e fare le cose bene: tutto quello che mi diranno io lo apprenderò, seguirò tutte le istruzioni necessarie"

L'idea sul gruppo: "Ho guardato le partite del Milan. Penso che il Milan nel complesso ha un team incredibile con ottimi giocatori, ha un grande calcio. Per me sarà un piacere condividere con tutti questi giocatori il campo. Non ci saranno problemi con giocatori di altri ruoli. Ho parlato con Leao, Morata: mi aiuteranno. Voglio fare amicizia con tutti i giocatori"

Sulle due fasi: "Io ho le due caratteristiche, ho fatto entrambe le cose: ho difeso e attaccato, ho sempre avuto successo e fatto bene. Dipende dalla forma della squadra e al sistema. Io se devo attaccare 90 minuti, lo farò per 90 minuti. Come ha detto Ibra bisogna trovare l'equilibrio"

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