Eriksen allo United: all'estero sono imprudenti sulle visite mediche?

Christian Eriksen
Christian Eriksen / Robbie Jay Barratt - AMA/GettyImages
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Christian Eriksen avrebbe detto sì al Manchester United. Il centrocampista danese, secondo quanto riferito da Sky Sports Uk, avrebbe accettato l'offerta di contratto triennale proposta dai Red Devils. Eriksen arriverebbe a parametro zero, dopo aver trascorso l'ultima parte della precedente stagione al Brentford.

Dopo il malore con la Nazionale durante il match di Euro2020 contro la Finlandia, al calciatore è stato impiantato un defibrillatore cardiaco sottocutaneo. In Italia, invece, agli atleti è vietato gareggiare con un defibrillatore cardiaco impiantato: divieto che non vige in Inghilterra. La domanda sorge spontanea: è giusto che l'Italia cambi il regolamento sui pacemaker o è negli altri paesi che sono troppo imprudenti?

Denmark v Finland - UEFA Euro 2020: Group B
Eriksen portato via dal campo durante Danimarca-Finlandia / Friedemann Vogel - Pool/GettyImages

Con la notizia dell'operazione di Eriksen si è ritornato tempo fa a parlare, per esempio, del caso Blind. Il giocatore - dopo la parentesi in Premier League con il Manchester United - è ritornato nel 2018 all'Ajax, e nel 2019 - in seguito a un match di Champions League contro il Valencia - gli furono diagnosticati problemi causati da un’infiammazione al miocardio.

Blind si sottopose allo stesso intervento di Eriksen, ma ciò che suscita ancora lo scetticismo tra gli addetti ai lavori è la regolamentazione all’estero che non contempla la prassi delle visite mediche, e come se non bastasse la figura del medico sportivo non esiste o non è riconosciuta. Non solo: nel 2020 Blind accusò un malore durante un match precampionato e dichiarò a un certo punto di voler smettere di giocare.

Tornando al discorso legato ad Eriksen il pacemaker impiantatogli complicherebbe ulteriori sforzi e inoltre non assicurerebbe una certa rassicurazione sulle condizioni del giocatore. In certi casi all'estero forse sarebbe meglio sottoporsi ad ulteriori accertamenti prima di riscendere in campo e allo stesso tempo regolamentare certe figure come il medico sportivo. Non solo per il bene dei calciatori, ma per il bene e la sicurezza di questo sport. Ma soprattutto per evitare casi pericolosi, proprio come quelli di Blind ed Eriksen.


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