Esperienza o spigliatezza, qual è la soluzione per l'attacco Azzurro?

I baby bomber Azzurri
I baby bomber Azzurri / Marco Luzzani/Getty Images
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La mancata partecipazione ai Mondiali di Russia deve averci scottati parecchio. Sono bastati infatti due pareggi per far rivivere a tutti gli italiani - seppur con le dovute proporzioni - i fantasmi del 2017. Non appena ci siamo accorti che la Svizzera distava solo 4 lunghezze dall'Italia e aveva anche due partite da recuperare, la nostra mente è tornata a quel 13 novembre, quando abbiamo perso lo spareggio contro la Svezia.

Eppure, le cose sono decisamente cambiate rispetto ad allora: prima di tutto c'è un allenatore nuovo e Roberto Mancini ha idee di calcio diverse dal suo predecessore (non riusciamo ancora a nominarlo); si sono aggregati altri giocatori e insieme a quelli che già c'erano hanno dato vita a un gruppo compatto; nel frattempo è arrivata anche la vittoria di Euro 2020 che ha riportato l'Italia nell'Olimpo delle Nazionali.

Roberto Mancini coach of Italy and the italian players...
La Coppa Europa sollevata al cielo / Insidefoto/Getty Images

Tornare in campo da Campioni d'Europa non è cosa facile. Si cerca istintivamente di far rivivere quelle stesse emozioni che hai provato in estate, ma ti trovi in un contesto nuovo, diverso. Ci sta che la squadra sbagli completamente approccio a una o due partite, dato che il passo falso è dietro l'angolo.

1-1 con la Bulgaria e 0-0 con la Svizzera: apriti cielo! I principali giornali non si scagliano apertamente contro gli Azzurri, ma iniziano a fare calcoli allarmisti sui possibili risultati futuri. Della serie: "L'Italia è ancora prima, ma se gli elvetici dovessero vincere le due gare da recuperare, ci scavalcherebbero". Non potendo (per ovvi motivi) criticare la squadra in toto, molti hanno iniziato a puntare il dito, trovando in Ciro Immobile il principale indiziato.

Ciro Immobile of Italy reacts during the Qatar 2022 world...
Ciro Immobile è al centro delle critiche / Insidefoto/Getty Images

L'attaccante della Lazio non ha mai fatto valanghe di gol in Nazionale, questo non possiamo negarlo. Tuttavia, elevarlo come capro espiatorio degli ultimi deludenti risultati pare eccessivo. Si è attuato nei confronti di Immobile una sorta di cambio di retorica: a Euro 2020, quando l'Italia vinceva, si parlava di "giocatore dinamico che non dà punti di riferimento e si sacrifica per la squadra", adesso si è passati a considerarlo "uno che non sa giocare a calcio" (citazione di un ex calciatore).

Se davvero non ci sai fare col pallone tra i piedi, puoi riuscire a segnare più di 250 gol in carriera? Logicamente no; eppure, Ciro Immobile è entrato lo stesso nell'occhio del ciclone.

Premesso che, nello stilare l'11 titolare di Italia-Lituania, Mancini non ha minimamente tenuto in conto le opinioni dei detrattori, siamo contenti che a risolvere la partita siano stati Giacomo Raspadori e Moise Kean, attaccanti giovani e promettenti che nel 2017, quando l'Italia non si è qualificata al Mondiale, non avevano ancora esordito tra i professionisti.

Una squadra che riesce a cambiare interpreti e a risultare lo stesso vincente è sinonimo di una squadra in salute, di un ciclo sportivo che continua. Di conseguenza, ben vengano i gol di bomber emergenti. Nonostante ciò, sarebbe prematuro e azzardato affidare ai due millennials le chiavi dell'attacco Azzurro, si rischierebbe di sovraccaricarli di responsabilità e di bruciarli.

Almeno per queste qualificazioni, l'attaccante titolare dell'Italia dev'essere Ciro Immobile, se lo merita per l'apporto che ha dato nella vittoria a Euro 2020 e per la splendida carriera che ha condotto finora. Ottenuto il pass per Qatar 2022, il discorso cambia. Si sarà disputato l'intero campionato e avremo avuto modo di vedere all'opera Raspadori e Kean (ma anche Scamacca) per più partite, non solo contro squadre modeste come la Lituania, ma anche contro club di livello.

Qualora questi giocatori dovessero disputare un'annata di livello, perché non dar loro la possibilità di farsi valere anche al Mondiale? A conti fatti, bisogna vedere volta per volta chi schierare in avanti, ma visto l'ottimo ciclo inaugurato da Mancini, che sia Immobile o Belotti, Raspadori o Kean, avremo sempre piena fiducia nell'attacco Azzurro.


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