Verso Euro 2020, Fulvio Collovati intervista Antonio Cabrini: ''Italia tra le prime 4, ma la favorita è un'altra''
Con un anno di ritardo finalmente Euro 2020 è alle porte. Tutta l'Italia è pronta ad ammirare la Nazionale in un torneo continentale dopo ben 5 anni dall'ultima volta, ad EURO 2016 quando l'Italia guidata da Antonio Conte si fermò ai quarti di finale venendo sconfitta solo ai calci di rigore dalla Germania allora campione del mondo.
Dopo la delusione del mancato accesso ai Mondiali del 2018 la nostra Nazionale guidata da Roberto Mancini arriva all'Europeo con uno spirito e un morale totalmente diversi a tre anni fa, oltre che con una squadra con gioco e idee molto precisi. Non possiamo certo dire di essere i favoriti, visto il livello di molte concorrenti come Francia, Belgio o la stessa Germania, ma sicuramente possiamo dire la nostra e arrivare anche tra le prime quattro. Ovviamente noi da italiani speriamo nella vittoria della nostra Nazionale, consapevoli dei nostri mezzi e dello spirito dei nostri uomini.
Per prepararci al meglio a questo Europeo l'Insider, il blog di Betway, ci ha raccontato le parole e le emozioni di due ex calciatori azzurri, compagni di tante battaglie e tra le altre cose Campioni del Mondo. Si tratta di Fulvio Collovati che intervista Antonio Cabrini, i due in una lunga chiacchierata ci hanno parlato di diversi temi, dalla nostra Nazionale alle pretendenti per EURO 2020, passando per un po' di passato e per il tema dell'Europeo itinerante.
La prima domanda che Collovati rivolge a Cabrini è la seguente:
Che cosa rappresenta la maglia della Nazionale?
''La maglia della Nazionale è la massima esposizione. Quando riesci a indossare questa maglia vuol dire che hai raggiunto un traguardo importante. Però non è il raggiungimento del traguardo, ma quello di poter superare questo ostacolo, che comunque è un ostacolo importante, in certi casi imponente, superarlo e vestire questa maglia ha un senso particolare. Non soltanto indossarla vuol dire giocare a calcio in un campo contro un avversario, ma rappresentare a livello di nazione un punto di riferimento''.
L'Italia negli ultimi 40 anni è stata due volte Campione del Mondo, 82 e 2006, però per quanto riguarda il campionato europeo abbiamo sempre fatto fatica, qual è secondo te la differenza tra campionato europeo e campionato mondiale, perché questa difficoltà?
''Perché spesso e volentieri in un campionato europeo ci sono squadre più forti rispetto a un campionato del mondo. In un campionato del mondo puoi trovare dei gironi non dico semplici, ma con squadre che non conosci, orientali, africane, sudamericane, per esempio Perù, non dico battibili, ma non complicate come le nazionali che abbiamo in Europa come Inghilterra, Francia, Germania. Ritengo quindi che l'Europeo sia più difficile del Mondiale''.
Parliamo di Nazionale... Come reputi il lavoro di Mancini?
''Un ottimo lavoro per quello che ha fatto in questi tre anni, perché inizialmente ha avuto grandi difficoltà nel costruire la squadra, ma non perché non ci fossero i giocatori adatti. All'inizio ha puntato su giovani sconosciuti (Zaniolo), ma ha avuto la grande difficoltà di convocare ragazzi che nel club di appartenenza la domenica se ne stavano in panchina e questa è una grande difficoltà per un commissario tecnico della Nazionale perché in campo internazionale sono giocatori che non giocando nel campionato italiano con la propria squadra figurati in campo internazionale che fatica fanno. Poi pian piano li ha cresciuti, li ha plasmati, li ha fatti diventare titolari nelle loro squadre e adesso è diventata una Nazionale importante''.
Una Nazionale importante hai detto, secondo te potrebbe essere una delle favorite per questo Europeo?
''Da come ha giocato negli ultimi due anni potrebbe essere una delle favorite. E' chiaro, te la devi vedere con le solite tre o quattro, con i francesi, gli inglesi, i tedeschi, che alla fine sono quelle che dettano legge. Però in questo gruppetto di ipotetiche vincitrici io ci metterei anche la Nazionale italiana''.
Spagna e Germania negli ultimi anni sono di fronte a un ricambio generazionale, rispetto ad altre nazionali come la Francia o il Belgio. Ad esempio il Belgio di Lukaku, di Mertens, può spaventarti?''
''Il Belgio è composto per un 50% di giocatori che giocano in Italia, che conosciamo benissimo. Ottimi giocatori che possono fare la differenza in un campionato europeo. E' un campionato europeo anche anomalo, itinerante''.
Pensi che il fatto che sia itinerante possa spostare gli equilibri?
''Questo sarà il primo europeo itinerante e penso che per il futuro sarà sempre così per i prossimi europei, quindi questa è una presa di coscienza che deve essere fatta. Sono più preoccupato per il periodo che stiamo vivendo, quello del covid, è vero che ci saranno le riaperture degli stadi fino al 25% dei tifosi però uno stadio con poca gente non dà quegli stimoli che ti può dare uno stadio pieno''.
Visto che anche tu sei stato calciatore vorrei che spiegassi che differenza c'è nel giocare un campionato, non solo europeo ma anche quello che abbiamo visto, senza pubblico e un campionato con 60 o 70 mila persone sugli spalti.
''Molte volte mi hanno fatto questa domanda, la nostra risposta è che essendo professionisti anche se non ci sono tifosi dobbiamo fare il nostro dovere e il nostro ''lavoro'', ma è un modo di allontanare il problema. Secondo il mio punto di vista certi risultati visti nel nostro campionato anomali sono dovuti anche alla mancanza di pubblico''.
Spesso si dice che il nostro campionato abbia ritmi bassi rispetto al campionato inglese. Pensi che questo ritmo blando possa influire a livello di Nazionale?
''No perché vedendo giocare la nostra Nazionale negli ultimi due anni contro altre nazionali il ritmo blando non si è mai visto a parte in un paio di occasioni. Sono giocatori che hanno un'impostazione di gioco dove la rapidità fa parte del loro bagaglio sportivo''.
Una Nazionale che nel nostro ruolo si affida ancora a Bonucci e Chiellini, c'è stato un ricambio generazionale a centrocampo e in attacco soffriamo un po' rispetto ai nostri tempi che eravamo pieni di attaccanti.
''Io credo sia il reparto dove Mancini ha più difficoltà nel reperire gente che la butta dentro''.
Ti ricordi che Bearzot è stato contestato per non aver chiamato Pruzzo capocannoniere del campionato?
''Esatto. Qui diciamo che gli attaccanti che abbiamo sono Immobile, Belotti e Kean. E' la parte della squadra che dà meno garanzie, ma non perché non siano forti''.
Dimmi su Bonucci e Chiellini.
''Bonucci e Chiellini hanno dimostrato di avere consapevolezza ed esperienza. Bisogna vedere le condizioni di Chiellini, è fondamentale che Chiellini sia a livello fisico al 100% perché quando giochi un europeo e sai che le partite sono poche non puoi dire provo, vediamo, ecc... Bonucci direi che potrebbe essere l'uomo fondamentale del reparto difensivo''.
Quali possono essere i giocatori fondamentali, trascinanti, della nostra Nazionale secondo te?
''Mi piacerebbe vedere a livello di Nazionale un Immobile che faccia quello che ha fatto e sta facendo nella propria squadra di appartenenza, che sia molto astuto nell'area avversaria e che la butti dentro. Poi c'è Barella che ha fatto un grande salto di qualità, c'è stata una crescita esponenziale generale di tutti gli elementi. Speriamo nel recupero di Verratti che è un uomo importante nel centrocampo italiano. Ci sono dei punti di domanda, ma molte più consacrazioni che sicuramente daranno delle soddisfazioni''.
Quale sarà la squadra sorpresa di questo europeo? Attenzione sorpresa, non vincitrice.
''Prima hai detto il Belgio, che non è sorpresa per i giocatori che ha, ma a livello di risultati è una squadra che va avanti e che può arrivare fino alla fine''.
E la favorita dell'Europeo?
''La Francia''.
Ti faccio dei nomi: Pogba, Mbappe, Griezmann, Benzema, pensa che squadrone.
''E' la squadra che tre anni fa ha vinto il campionato del mondo, è una squadra di altissimo livello ed è giustamente la squadra favorita''.
Siamo giunti quasi alla fine, mi hai detto favorita la Francia, sorpresa il Belgio, ti devo chiedere dell'Italia: dove può arrivare Mancini con questa Nazionale?
''Potrei dire nel gruppetto delle 4, quindi semifinale, che è un grande risultato. Ma poi se arrivi in semifinale che poi rimani in semifinale ti girano le p**** scusa. Ti girano le scatole perché dici siamo in semifinale a questo punto è giusto provarci, però io confido molto nella Nazionale di Mancini''.
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