Faces of Football: Danimarca - Una lettera alla nazionale
Cara Nazionale danese,
Il modo in cui combatti sul campo mi rende fiero di essere danese, non penso si siano mai viste tante persone così felici e orgogliose della propria nazionalità come in questo momento.
Non penso che i danesi siano mai stati così entusiasti in vista di un Mondiale come sta accadendo adesso o almeno non accadeva fin dalla prima qualificazione ai Mondiali, nel 1986 (con quell'iconico kit della Hummel). E succede perché questa squadra ha fatto rinnamorare la gente del calcio, conosco persone che non seguono affatto il calcio ma, adesso, se si tratta della Nazionale iniziano a parlare solo di quello.
Grazie a voi, ragazzi, la Danimarca è entrata nella mappa del calcio e lo ha fatto diventando "la seconda squadra" di tanti tifosi, grazie all'entusiasmo con cui scendete in campo. Anche trovandomi all'estero, appena scoprono che sono danese, mi riempiono di complimenti per la mia Nazionale.
Questa squadra unisce la gente, mi ricordo l'esultanza per il quarto gol contro il Galles a Euro 2020 con un ragazzo che lavorava alla cassa: abbiamo saltato per il negozio e ci siamo abbracciati come vecchi amici pur senza esserci mai incontrati prima!
L'unione e l'amicizia non emergono solo nei momenti di gioia ma anche in quelli più duri.
Dopo la sconfitta ai rigori con la Croazia, a Russia 2018, me ne stavo immobile a fissare il niente: una donna si avvicinò e mi diede un abbraccio per consolarmi, chiedendomi se fosse tutto a posto. Non l'avevo mai incontrata prima e non l'ho più vista successivamente: la squadra unisce le persone anche nei momenti di solitudine e di sconfitta, come in quelli positivi.
Quando giocate i danesi diventano come una persona sola.
Non importa che si sia ricchi o poveri, alti o bassi, di che colore sia la nostra pelle. Tutti diventano una cosa sola quando voi siete in campo: è questo il potere che avete e non vedo l'ora di sperimentare di nuovo quel senso di unione, anche durante i Mondiali del 2022.
Thomas