Faces of Football: Giappone - Una lettera alla nazionale
Cara nazionale giapponese,
Ciao, mi chiamo Yoshibumi Kagawa. Sono nato a Barcellona, in Spagna e ho vissuto in Spagna, Inghilterra, Olanda e Germania fino all’età di 15 anni. Sono tornato in Giappone nel 1994 e da allora sono stato un grande tifoso della nazionale.
La prima partita che ricordo davvero di aver visto è stata quando il Giappone ha affrontato il potente Brasile nel 1995 nel vecchio stadio nazionale. Il mio momento più bello da tifoso sarebbe però arrivato solo pochi anni dopo, quando ci siamo qualificati per il nostro primo Mondiale. Il gol d’oro di Masayuki Okano che ha fatto guadagnare al Giappone la qualificazione a Francia ‘98 mi ha portato alle lacrime di gioia.
Ho provato ad andare a quel Mondiale in Francia per la gara contro l’Argentina - la prima in assoluto nella competizione - ma a causa di problemi con i biglietti sono tornato a casa in Giappone. Da allora ho deciso di andare a tutti i Mondiali per sostenere il mio Paese.
Il torneo in Qatar sarà il sesto Mondiale consecutivo a cui partecipo. Ai Mondiali del 2022 sarò vestito come il nostro capitano Maya Yoshida, armato con uno stendardo speciale, il suo nome e numero sulla schiena e - ovviamente - una fascia da capitano.
La nostra strada verso il Qatar non è stata certamente facile, iniziando la qualificazione con due sconfitte nelle prime tre gare, ma siamo tornati in corsa dopo quell’inizio traballante. Sono stato uno dei pochi fortunati ad assistere alla partita di Sydney in cui ci siamo assicurati il nostro posto al Mondiale, vincendo 2-0 grazie ai due gol nel finale di Kaoru Mitoma. Sono stato ancora più fortunato a ricevere la maglietta indossata da Yoshida dopo la partita, qualcosa di cui farò tesoro per il resto della mia vita.
Doha, per molti tifosi giapponesi, riporterà alla mente dei brutti ricordi. Il “Doha no Higeki” (tragedia di Doha) è stato uno dei momenti peggiori dell’orgogliosa storia calcistica nella nostra nazione, quando abbiamo subito un gol nei minuti di recupero contro l’Iraq, perdendo la qualificazione alla Coppa del Mondo del 1994.
Moriyasy-san, eri uno dei giocatori in campo quel giorno, e sembra un destino che tu possa guidare la squadra a Doha. Speriamo che questa volta tu possa scrivere una storia positiva e creare momenti degni del nome “Doha no Kanki” (La Gioia di Doha).
Siamo in un girone difficile con Spagna e Germania, ma credo che possiamo causare scompiglio e fare qualcosa di grande quest’anno.
Sa-Ike Nippon!
Yoshi