Il fallimento del Belgio e i dubbi sulla generazione d'oro

Kevin De Bruyne, uno dei leader della generazione d'oro del Belgio
Kevin De Bruyne, uno dei leader della generazione d'oro del Belgio / Michael Steele/GettyImages
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De Bruyne incastrato tra gli scacchi biancorossi croati rappresenta la sintesi perfetta di un Belgio che abbandona i Mondiali in Qatar già alla fase a gironi. Di un Belgio incredibilmente deludente, inserito in un gruppo alla portata rispetto ad altri, ma comunque incapace di classificarsi tra le prime due e accedere agli Ottavi di Finale. Primo il sorprendente Marocco, seconda la Croazia vice-campione del Mondo in carica.

Un epilogo triste alla fine di un ciclo probabilmente irripetibile nel breve per la quantità e la qualità dei talenti che hanno vestito la maglia dei red devils in questi anni. La riflessione riguarda la nomea "Generazione d'oro". Si può chiamare così una squadra che non ha mai vinto nulla? Risponde il portiere del Real Madrid Thibaut Courtois ai microfoni di BeIN Sports:

"Generazione d'oro? Beh, è un po' difficile dirlo se non vinci niente. Non siamo una generazione d'oro, siamo una generazione con molto talento, grandi giocatori in tutta Europa. In Russia abbiamo dimostrato che non eravamo noi stessi, è un po' un peccato invece quello che è successo agli Europei e a questo Mondiale. Vedremo a marzo chi resterà e chi non resterà, ma dobbiamo continuare. il calcio va veloce, a marzo ci sono già le partite di qualificazione al prossimo Europeo".

Thibaut Courtois
Thibaut Courtois / Michael Steele/GettyImages

Ripassiamo la storia del Belgio. Un terzo posto e una medaglia d'argento rispettivamente agli Europei del 1972 (in Belgio) e 1980 (in Italia) come piazzamenti migliori nella competizione continentale; la medaglia di bronzo a Russia 2018 come miglior posizionamento in una Coppa del Mondo.

Il Palmarés del Belgio è vuoto e, salvo capovolgimenti incredibili, potrebbe restare così ancora per diverso tempo. La Generazione d'Oro non è riuscita a scrivere il primo capitolo, cosa succederà nei prossimi mesi? Il CT Roberto Martinez ha lasciato l'incarico, dichiarando che avrebbe abbandonato la panchina anche in caso di vittoria della Coppa del Mondo.

Roberto Martínez - Soccer Manager
Roberto Martínez, ct del Belgio / Visionhaus/GettyImages

Il Belgio si è presentato in Qatar con la nona rosa per valore transfermarkt (più dell'80% dei calciatori della Nazionale gioca all'estero), ma anche con la squadra più "anziana" tra le europee per quanto riguarda l'età media. Se prendiamo la formazione titolare contro la Croazia, notiamo che ci sono soltanto quattro giocatori under 30 tra i primi undici: Timothy Castagne (26), Leander Dendoncker (27), Yannick Carrasco (29) e Leandro Trossard (27).

Tra quattro anni saranno trentenni e, probabilmente, non avranno al loro fianco calciatori come Eden Hazard, Kevin De Bruyne, Dries Mertens, Thibaut Courtois, Romelu Lukaku, Axel Witsel, ecc. O comunque, addio o no alla Nazionale, non saranno nel prime delle loro carriere. E quindi perché in relazione al Belgio si è arrivati a parlare di Generazione d'Oro pur senza titoli a sostegno di questo epiteto?

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Belgio / YVES HERMAN/GettyImages

Prendendo il Ranking della Fifa, i Diavoli Rossi sono stati tra i migliori dell'ultima decade, dominando la classifica da novembre 2015 a marzo 2016 e ancora da settembre 2018 a marzo 2022. Merito di cammini quasi sempre perfetti per ciò che concerne le qualificazioni e aspettative poi deluse nelle competizioni a eliminazione diretta più importanti.

Nell'Europeo del 2016 fu il Galles a eliminare De Bruyne e compagni ai Quarti di Finale. Un sorprendente 3-1 per la Nazionale di Gareth Bale, in un tabellone che avrebbe potuto condurre il Belgio fino alla fine: protagonista di quell'insolita gara fu Hal Robson-Kanu, con una magnifica girata in occasione del gol del vantaggio del Galles.

Poi il viaggio in Russia nel 2018 che vale il miglior piazzamento della storia del Belgio (terzo posto) in una Coppa del Mondo. La conquista del proprio girone con tre vittorie su tre contro Inghilterra, Tunisia e Panama, la rimonta in extremis sul Giappone negli Ottavi di Finale, la sorprendente vittoria ai Quarti contro il Brasile che aveva seriamente candidato i Diavoli alla vittoria della competizione. In Semifinale la Francia e il colpo di testa di Umtiti a rovinare i sogni della Nazionale di Roberto Martinez.

Ancora l'Europeo itinerante dell'anno scorso (2021), la vittoria del girone nuovamente con tre vittorie in altrettante gare, l'eliminazione del Portogallo agli Ottavi e la sconfitta contro l'Italia dei futuri campioni nei Quarti di Finale, al termine di una prestazione non all'altezza del livello del Belgio.

Infine, la debacle in Qatar a sancire la fine di un ciclo. La prestazione rivedibile, ma comunque da tre punti contro il Canada, la terribile partita persa per 2-0 contro il Marocco e la scossa contro la Croazia. Il Belgio ha provato in tutti i modi a prendersi i tre punti contro Modric e compagni, ma l'elemento sfortuna ha contribuito in maniera decisiva all'eliminazione.

L'addio al Mondiale dopo poco più di due settimane resterà la delusione più cocente della storia recente del Belgio. Se si è parlato di Generazione d'Oro è stato sia per il Ranking, la cui posizione in classifica ha illuso i tifosi dei red devils in questi anni, ma soprattutto per la qualità di campioni in grado di vincere tutto con i propri club, ma incapaci di creare un gruppo solido e competitivo fino in fondo nei maggiori tornei internazionali.