Febbre a 90: il "muro giallo" del Borussia Dortmund
Siamo in Germania, precisamente nel cuore della Ruhr dove si trova la più grande curva d'Europa. Una curva, o meglio un vero e proprio muro composto da soli gradoni dove il calcio non viene vissuto in maniera del tutto passiva, ma viene visto come una vera e propria passione che unisce un'intera città.
Stiamo parlando della Sudtribune del Borussia Dortmund dove non trovano spazio i cosiddetti posti a sedere che caratterizzano - per esempio - gli stadi della Premier League, ma si sta tutti vicini e ammassati fino al fischio finale dell'arbitro. Un muro che può contenere fino a 24.454 posti e che è costantemente pieno a ogni partita dei gialloneri in Bundesliga.
Una sorta di ribellione al cosiddetto calcio moderno: nella Sudtribune c'è spazio per qualsiasi sostenitore del club, dato che il costo del biglietto varia dagli 11 ai 15 euro e il prezzo di un abbonamento si aggira attorno ai 185 euro. I due principali gruppi ultras sono i The Unity e i Desperados che hanno il compito di "capitanare" la curva a suon di tamburi e battiti di mani oltre a vivacizzare il tifo con sciarpe, bandiere e pittoresche coreografie per i match casalinghi più importanti del BVB.
I due gruppi ultras
- Desperados. Quello dei Desperados è il principale gruppo della Sudtribune del Borussia. All'interno della curva ci sono più di 100 gruppi organizzati, ma ciò che caratterizza questa fazione del tifo organizzato giallonero - secondo quanto riportato da Tuttocurve - è il lato estremamente violento. A dirigere i cori di solito c'è un ragazzo di 24 anni che, ovviamente, fa parte del gruppo citato.
- The Unity. Altra frangia principale del muro giallo, i The Unity sono tra i più romantici e tra i più contrastanti al calcio moderno. Già restii al cambio nome dello stadio (da Westfalenstadion a Signal Iduna Park) il 3 gennaio 2021 in occasione di un lancio da parte del club di un'iniziativa di marketing che prevedeva l'introduzione dei fantoken, il gruppo - secondo quanto riportato dal sito DerbyDerbyDerby - si è voluto opporre con uno striscione di dieci metri, stavolta sotto la nordtribune.
Un senso d'appartenenza e - come già sottolineato in precedenza - un rifiuto a quel modello di calcio che trova terreno fertile nei biglietti strapagati e nelle quote dei top club che di norma vengono acquistate dai magnati dell'est o del medio oriente. Lo scopo della tifoseria è uno solo: unire la comunità. Il BVB ha voluto garantire all'interno del Signal Iduna Park l'accesso a qualsiasi tifoso rendendo la struttura tra le più invidiabili e le più temute nell'intero panorama calcistico europeo e dove la classe operaia viene messa al centro dell'attenzione anche attraverso l'azionariato popolare.
Un dodicesimo uomo in campo, anche a detta di un tecnico come Jurgen Klopp: "Quando esci dal tunnel lo stadio esplode, e passi dal buio alla luce in un secondo. Poi ti volti alla tua sinistra e ti sembra di vedere almeno 150mila persone che ti danno la carica". Una passione incredibile, che affascina gli amanti del calcio e tutti gli addetti ai lavori. Cori, tamburi, coreografie mozzafiato di una tifoseria romantica nel gelo della Ruhr. Questo è il "muro giallo" del Borussia Dortmund.
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