Federico Chiesa vicino alla Juve: è la scelta giusta?
Negli scorsi giorni, il direttore sportivo della Juventus, Fabio Paratici, ha incontrato Fali Ramadani, uomo che aiuta Enrico Chiesa a gestire il figlio, Federico. I bianconeri, è risaputo, hanno sempre avuto un occhio di riguardo per l'ala della Nazionale, tanto che, se non si fosse messo di mezzo Commisso, la stagione 2019/2020, Chiesa, l'avrebbe dovuta giocare con indosso la maglia bianconera. A poco più di 12 mesi di distanza, però, i canali si stanno riaprendo e, anzi, sembra sempre più probabile che, in quest'ultima settimana di mercato, la Juventus riesca a portarlo a Torino. La situazione, infatti, è cambiata rispetto all'anno scorso. Ora Commisso è disposto a cederlo per una cinquantina di milioni, anche con una formula diversa dal trasferimento a titolo definitivo (prestito con obbligo di riscatto). Da parte loro, poi. i bianconeri stanno intensificando sempre più i contatti e sono disposti ad accontentare i viola.
A meno di imprevisti, insomma, Federico Chiesa sarà un nuovo giocatore della Juventus. E', tuttavia, la scelta giusta? Il figlio d'arte è pronto al grande salto? Dopo 4 stagioni alla Fiorentina, la risposta sembrerebbe essere scontata. Non è così, però. Nelle quattro annate in maglia viola, infatti, Chiesa è emerso come uno dei migliori talenti del panorama italiano, per alcuni il migliore in assoluto, ma, poi, forse complici il mancato salto in una big e le prestazioni di squadra non memorabili, non è riuscito a compiere il tanto atteso salto di qualità. Nelle ultime due stagioni, d'altronde, il figlio di Enrico, a differenza per esempio di Zaniolo, non si è preso la Fiorentina sulle sue spalle trascinandola fuori dai vari momenti no avuti.
Ci si aspettava che lo facesse, che decidesse più partite con i suoi gol. Invece, Chiesa, schierato come seconda punta nel 3-5-2 di Montella, prima, e di Iachini, poi, ha reso davvero poco. A sua discolpa va anche detto che quando debuttò con Paulo Sousa aveva già giocato nel modulo con la difesa a tre, ma da esterno a tutta fascia. Da quando Iachini, infatti, l'ha riportato in quella posizione si è visto un altro Chiesa. Si è rivisto il talento di grande gamba dei primi tempi. Proprio in quel ruolo, poi, è riuscito a segnare i gol mancanti per chiudere a quota 10 reti lo scorso campionato.
Da qui, però, sorge un ulteriore dubbio: qual è il vero ruolo di Federico Chiesa? L'abbiamo visto giocare, non bene, da attaccante, da ala destra di un 4-3-3, meglio, e, appunto, da esterno a tutta fascia nel 3-5-2. Gli ultimi due moduli citati sono le vesti tattiche utilizzate da Pirlo che, però, non ha ancora fatto capire quale sarà il preferito. In tutti e due i casi, Chiesa può giocare senza difficoltà se schierato come ala nei tre davanti o da quinto, citando Antonio Conte, nel modulo con la difesa a tre, anche se non è chiaro dove renda meglio. La sensazione è che sia un'ala destra e che da esterno a tutta fascia il suo talento sarebbe un pò sacrificato. Se, quindi, Pirlo optasse definitivamente per il 3-5-2 il rischio è che si perda nei meandri della rosa senza mostrare quel quid in più che madre natura gli ha donato. Insomma, un Bernardeschi bis.
Infine, c'è da considerare la concorrenza. Firmasse per la Juve, infatti, Chiesa se la dovrebbe vedere con Cuadrado, lo stesso Bernardeschi, ma, soprattutto, Dejan Kulusevski. Lo svedese ha già conquistato Pirlo che sembra non voglia farne a meno. Comprensibile dopo le prestazioni incoraggianti nel pre-campionato e nelle prime uscite ufficiali. E' vero che una big deve avere una ventina di titolari, ma il rischio è quello che Chiesa guardi troppe partite dalla panchina, nell'anno dell'Europeo, poi.
Tutti questi dubbi, tuttavia, potrebbero essere spazzati via in un attimo. E' vero che Chiesa non ha ancora fatto il salto di qualità, però, almeno a sensazione, sembra uno di quei giocatori che, dato tutto per una squadra di medio/alto livello, hanno bisogno di alzare l'asticella per compiere il definitivo passo in avanti. Inoltre, è anche vero che il figlio d'arte potrebbe rischiare di ripetere quanto, purtroppo, fatto da Bernardeschi, ma è altrettanto vero che, se messo nelle condizioni giuste (ala destra nel 4-3-3, fiducia quasi incondizionata), è facile che esploda, non oscurando Kulusevski, ma mettendo in difficoltà Pirlo con un duello di grande livello con lo svedese (con le dovute proporzioni, un simil Baggio-Del Piero), aspettando, poi, che il fuoriclasse con la maglia numero 7, Cristiano Ronaldo, emigri, lasciando a loro il peso dell'attacco bianconero.
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