FIFA History: l'evoluzione di Paul Pogba su Ultimate Team
FIFA Ultimate Team è una modalità del famoso videogioco, tanto semplice quanto geniale, che prende spunto dai più nostalgici album di figurine e li evolve in un vero e proprio gioco, dove scegliere tattiche, strategie, gestire i contratti e l'intesa tra i calciatori che troviamo nei pacchetti. E cosa ci può essere meglio di figurine virtuali costantemente aggiornate per osservare la crescita di un giocatore, sia tecnicamente che per quanto riguarda la percezione di noi appassionati? Questa rubrica si propone di osservare (anche e soprattutto statisticamente) le stagioni di alcuni calciatori, in modo da capire le motivazioni dietro l'aumento (o il declino) delle loro statistiche sulle carte FIFA.
Questa ultima puntata di FIFA History la passeremo in compagnia delle figurine di uno dei più grandi campioni passati in Italia negli ultimi anni, entrare nella ristretta cerchia dei trasferimenti più costosi del mondo, quando dalla Juventus passa al Manchester United per 105 milioni di euro, segnando un record. Insomma, parleremo di Paul Pogba. In onore della sua coolness infinita, le foto saranno prese perlopiù dal suo profilo Instagram.
FIFA 12
Fin da piccolo, Pogba era una promessa. Già a 14 anni il suo nome era tra quelli che giravano in maniera quasi massonica tra gli scout francesi e non, e il giovane ragazzo diventa in poco tempo uno dei più importanti prospetti del calcio francese. Aveva costruito la sua fama partendo da bambino nel US Roissy-en-Brie, per poi arrivare alla rinomatissima accademia del Le Havre, dove viene notato da Sir Alex Ferguson, grazie anche alle ottime prestazioni al Mondiale U-16. A neanche 17 anni, il Manchester United lo preleva dalla squadra francese a parametro zero, anche se dovrà pagare un piccolo conguaglio per via di una contestazione del Le Havre. Paradossalmente questa storia si ripeterà tra pochi anni, ma in maniera molto più beffarda per i Red Devils. In FIFA 12, Pogba c'è grazie ai 70 minuti che ha giocato prima del ritorno (dopo il ritiro) di Paul Scholes nel centrocampo dello United, che taglia le gambe alla sua partenza nei grandi campionati, e anche alle valutazioni delle sue prestazioni.
Sappiamo poco di Pogba in quell'anno, ma i numeri ci dicono che in quei 70 minuti giocati ha tirato, dribblato, intercettato, passato (e sbagliato) una quantità impressionante di palloni, facendolo apparire come un centrocampista che vuole fare qualsiasi cosa e, soprattutto, potrebbe fare qualsiasi cosa. FUT ce lo presenta principalmente come un giocatore difensivo, alla Vieira, con valori di Passaggio miseri (da 50 durante l'anno passa a 62) e buoni valori solo in Velocità e Difesa (a fine stagione 79 e 77). L'overall che passa da 55 a 64 non gli rende giustizia, ma è un altro il cambiamento che lo premierà: il trasferimento alla Juventus di Antonio Conte. Sempre a parametro zero, sempre con una piccola multa, si parla di 300 mila euro, una spesa ridicola, conoscendo il futuro del giocatore.
FIFA 13
Sulla carta di Pogba c'è un dettaglio che mi stranisce (oltre al 63 in Tiro), che mi permetto di segnalare semplicemente perché sono sicuro che mi perdonerete, dato che credo che siano pochissime le persone che giocavano a FUT su FIFA 13, o che quantomeno ricordino qualcosa. Ma per quale motivo sopra al faccione del giocatore di turno, è presente un modulo, in questo caso il 4-1-2-1-2? Hanno chiesto ad ogni giocatore il modulo preferito? Ne hanno inserito uno a caso? Perché credo sia di dominio pubblico che Antonio Conte piuttosto che abbandonare il suo 3-5-2 sacrificherebbe l'umanità intera, per rimanere solo lui e quei tre magici numeri. Ed è nel 3-5-2 di Conte che Pogba prima viene inserito nello spazio che gli era stato preparato, quello di vice-Pirlo, ma poi riesce a ritagliarsene uno tutto suo, come mezzala, mettendo in mostra tutte le sue capacità (banalmente tutte le capacità possibili), Nella prima stagione alla Juventus, a soli 20 anni, raggiunge 37 presenze tra tutte le competizioni e 5 gol, tutti in campionato. È indiscutibilmente la sorpresa della Serie A, e un giocatore così completo, tecnico, atletico, intelligente, spaccone (nel senso più gentile del termine), non si vedeva da tempo. FIFA lo purifica da quell'onta del 63 in Tiro con un +11 che però, come potete vedere sotto, non basta neanche lontanamente. Passaggio e Dribbling sono i valori più alti (certo, certo e anche Colpo di Testa), il primo merito della posizione da mediano che si ritrova comunque a coprire molto spesso, che aumenta la sua mole di passaggi, il secondo è tutto merito suo. Pogba in quest'anno si è dimostrato abile a destreggiarsi tra fase difensiva e offensiva perfettamente, riuscendo a creare, quanto a distruggere, ordinare quanto disordinare.
FIFA 14
Pogba con un 79 di OA in questa stagione, con statistiche molto medie (tutte tra il 75 e l'81), a dimostrazione della sua completezza. Ma dopo 9 gol e 16 assist in stagione, alla Electronic Arts hanno voluto ricompensare il giovane francese con un 87 di OA e due valori con il 9 davanti: Dribbling (92) e Passaggio (90). il Tiro lo valutano 88, un'ottima valutazione direte voi. Bene, andate sotto, guardate il gol contro il Napoli (un altro), tornate qui, e provate a capire il motivo di questo 90 che non vuole arrivare, anche perché una precisione del 60% circa dei tiri in porta, con più di metà dei tiri che partono da fuori area non mi sembra una cattiva statistica. In questa stagione la posizione più avanzata nel modulo di Conte, adesso è una mezzala d'inserimento, gli permette di toccare molti meno palloni, ma allo stesso tempo di tentare giocate più offensive e tecniche, che mostrano un lato importante di Pogba: l'ostentazione delle sue capacità (di cui è perfettamente consapevole), che in un campionato poco tecnico come quello italiano sembra quasi arroganza, e forse un po' lo è. Quell'arroganza che ti fa essere Ronaldinho, o Ibrahimovic, ma anche Vieira, Rijkaard, Yaya Touré, Zidane. Pogba è stato paragonato a tutti, ma forse in questa stagione si comincia a capire che è lui che potrebbe diventare un metro di paragone. Tra parentesi, è anche il giocatore con più presenze in questa stagione con la maglia bianconera, ben 51.
FIFA 15
Il cambio in panchina con Allegri al posto di Conte, non influisce sulle prestazioni del francese, che rimangono di alta qualità, anche perché il tecnico livornese sceglie inizialmente di non distruggere gli equilibri della squadra stabilizzatasi con il 3-5-2, per poi, nel vivo della stagione, passare ad un 4-3-1-2, con un trequartista estremamente atipico come Vidal o Pereyra. Pogba riesce ad inserirsi bene in entrambe le fasi (10 gol e 15 assist in tutta la stagione), ma commette anche molti errori (4.9 palle perse ogni 90 minuti, contro le 2.9 della passata stagione), dovuti spesso all'esuberanza e alla ricerca della giocata spettacolare. Nel corso della stagione, però, riesce a trovare un equilibrio migliore, e anche le statistiche ne risentono: la percentuale di dribbling riusciti aumenta fino al 74% (l'anno prima era al 54%), compie molti più passaggi, e più passaggi chiave (1.5 a partita), concentrandosi di meno sul versante difensivo (tackle e intercetti diminuiscono sensibilmente). L'impressione che dà Pogba continua a essere quella di un giocatore che davvero potrebbe giocare in qualsiasi posizione del campo, e la sua presenza spacca sempre in due la partita. Così dall'83 iniziale, Pogba entra nelle over-90, con 91 di overall a fine stagione, un 91 che sembra quasi meritasse sin dall'arrivo in Serie A. 95 in Dribbling e Fisico obbligati, così come il 91 in Tiro, lo rendono una delle migliori carte come valore medio di FIFA, tanto da guadagnarsi un soprannome che ho letto una sola volta, ma mi ha fatto innamorare: "The PlayStation Gullit". Tanto per aggiungere un altro giocatore alla folta schiera di paragoni. Bisogna anche dire che quasi meritava un overall più alto, vista la stagione dei bianconeri: 4° scudetto consecutivo (con 17 punti di vantaggio), Coppa Italia e finale di Champions. Non male, per un 22enne.
FIFA 16
La stagione post-delusione di Berlino parte malissimo: dopo dieci turni di campionato, i bianconeri sono a -11 dal primo posto. La stagione finirà però con il quinto scudetto consecutivo, dopo una rimonta straordinaria che porterà con sé diversi record. Una rimonta guidata anche e soprattutto da Pogba, che in questa stagione si consacra definitivamente. Non è più un giovane promettente, è una realtà, una realtà che su Ultimate Team raggiunge 93 (+7), mentre in Premier League arriva addirittura a valere 105. Ma, riprendendo le battute dei sempre amatissimi insegnanti di matematica, 105 cosa? Patate? Pomodori? No, 105 milioni di euro. A fine stagione Paul Pogba diventa il trasferimento più costoso della storia del calcio, e torna al Manchester United che l'aveva lasciato andare per quella cifra irrisoria che dicevamo all'inizio. Tornando invece al 93 di OA, c'è poco da dire: Pogba è migliorato in tutto, questa potrebbe non essere la sua stagione migliore per ogni singola caratteristica del suo gioco, ma nel complesso è la stagione che più di tutte lo ha valorizzato come trascinatore e leader tecnico. In più, l'affetto verso questo giocatore da parte della community di FUT sembra crescere esponenzialmente, e molti non si spiegano come sia possibile che il Pogba TOTY abbia un overall più alto della TOTS dell'anno precedente, ma statistiche singole generalmente più basse. E io non so rispondere.
FIFA 17
Il primo anno nel Manchester di José Mourinho è altalenante, sia per lui, sia per la squadra. Certo, la vittoria in Europa League sistema un po' i conti, ma il sesto posto in campionato e le prestazioni deludenti dopo un mercato faraonico sono dei nei fastidiosi. La prima parte di stagione non è semplice per il centrocampista francese: abituato allo strapotere atletico e tecnico che poteva sfoggiare in Italia, non riesce ad ambientarsi velocemente alla Premier League, riuscendo a mostrare solo sprazzi del suo enorme talento. Dettaglio fondamentale della sua (seconda) esperienza a Manchester è il rapporto con Mourinho, che inizialmente lo difende, per poi bersagliarlo di frecciatine e frasi rancorose, dovute forse a quel modo di fare di Pogba molto hip-hop, giovane, social, che a Mourinho non sta particolarmente a genio. La stagione la conclude comunque con 9 gol e 6 assist, e il centrocampo dei Red Devils è nelle sue mani: passaggi chiave, tiri, passaggi intercettati, le sue statistiche non subiscono grandi variazioni, e Pogba è di gran lunga il giocatore più forte di quel Manchester. La carta a fine stagione è sostanzialmente molto simile a quella della stagione precedente (cala un po' la velocità, il tiro torna a 91), ma è quella ad inizio stagione che, paradossalmente, è più importante: un 88 di overall che ancora oggi rimane il suo valore più alto raggiunto a inizio stagione, mai superato e solo eguagliato. Anche la storia con la community del videogioco si evolve in senso negativo: questa carta ha davvero pochi fan, e "the PlayStation Gullit" sembra aver perso il suo charme videoludico.
FIFA 18
La seconda annata alla corte di Mourinho è sensibilmente migliore della prima: 6 gol e 12 assist in 37 partite (l'anno prima sono stati 9 i gol e 6 gli assist in 51 partite). Tutte gli altri numeri, però, passaggi chiave, duelli aerei, intercetti, contrasti, sono in calo. La sfiducia di Mourinho nei confronti di Pogba è ormai fuori controllo. Lo relega troppe volte in panchina per far spazio al giovane McTominay, che Mourinho sembra amare soltanto per fare un dispetto al francese, come nei peggiori drammi adolescenziali. Pogba però lo ripagherà segnando due gol in un derby contro il Manchester City che permetteranno ai Red Devils di rimontare e vincere 3-2. Sono due gol importanti, in particolare per i tifosi, perché hanno evitato che il City vincesse il titolo proprio in faccia ai rivali. Il City di Guardiola vincerà comunque, e anche se lo United riesce ad agguantare il secondo posto, il distacco di 19 punti è duro da digerire. A salvare la stagione di Pogba, e anche il suo overall, interviene la squadra nella quale lui si sente felice davvero: la sua nazionale, la Francia.
Il Mondiale di Pogba non è appariscente come si potrebbe immaginare dal tipo di giocatore, non gioca come al solito, ma si adatta al contesto, e nella Francia il suo compito è raccordare centrocampo e attacco, in una squadra che si spezza volentieri in due quando è in fase offensiva. Lo fa egregiamente, senza orpelli, e risulta comunque tra i migliori giocatori del torneo, e il miglior creatore di gioco. E insieme al miglior distruttore di gioco (Kanté) la Francia poteva contare agilmente sul miglior centrocampo del Mondiale, e la vittoria della coppa arriva con poche sorprese. Pogba era partito con un 87 che portava con sé un 79 in Tiro che è una punizione esagerata, ma comprensibile, visti i dati non eccellenti della scorsa stagione, ma dopo la World Cup, la sua carta da vincitore presenta un bel 94 di overall (suo record personale) e stats over-90 in Dribbling, Tiro, Fisico e Passaggio, coadiuvate da un 85 in Velocità e un 78 in Difesa che a mio parere è un po' basso, ma riflette la stagione al Manchester che difensivamente non è stata delle migliori.
FIFA 19
Quella 2018-2019 è la stagione più strana per Pogba. Su FUT la comincia con un 88 che non si discosta dalle ultime uscite di inizio stagione, e fin qui tutto bene. Questa stagione è la terza con in panchina Mourinho, e il loro rapporto ormai è tesissimo, Pogba non è felice, e Mourinho non sta ottenendo risultati abbastanza importanti da potersi proteggere. Le prime due partite Pogba le gioca con la fascia da capitano, in assenza di Valencia, che gli viene poi strappata metaforicamente da Mourinho dopo alcune prestazioni non esaltanti del giocatore. Insomma, il rapporto è ai minimi storici, e nella gara contro il Liverpool Pogba rimane in panchina, per la seconda giornata consecutiva, per la prima volta in carriera dal trasferimento alla Juventus. Il Manchester perde 3-1, ed è il colpo di grazia per l'allenatore portoghese, che viene esonerato in favore di Solskjær. Nelle prime diciassette giornate, con Mourinho, Pogba aveva all'attivo 3 gol e 3 assist, e prestazioni poco lucide. Nelle successive ventuno giornate, con l'allenatore norvegese, i gol sono 10 e gli assist 6. Dalla peggior stagione, in poco tempo, questa si è trasformata nella miglior stagione a livello realizzativo (in tutto saranno 16 i gol e 11 gli assist), e anche le altre statistiche hanno avuto un miglioramento: più tocchi, più passaggi, più tiri, crea e finalizza di più, e fa stare meglio tutto il Manchester, riuscendo a strappare un 95 di overall a fine stagione con un succoso 97 in Passaggio, 91 in Tiro e 95 in Dribbling che rispecchiano più la seconda parte di stagione, che la prima, dove proprio questi tre fondamentali erano sotto la sua solita media.
FIFA 20
Ormai la prima carta di Pogba si è stabilizzata in un onesto 88, con qualche differenza qui e lì, ma che rimane sempre coerente con i valori delle altre stagioni. Purtroppo però, questa è una stagione davvero poco valutabile, e gli osservatori di FUT sono andati più ad honorem, che altro. Pogba salta per un infortunio, e seguente operazione, alla caviglia quasi 40 partite, e nelle 16 giocate non riesce ad incidere particolarmente, o a risultare decisivo. Per riuscire ad avere una pessima stagione, Pogba ha dovuto subire un grave infortunio, un'operazione ed è dovuta scoppiare un'epidemia (non dimentichiamocelo). A trascinare lo United fino al terzo posto, dopo un campionato decisamente insufficiente, è Bruno Fernandes, che riesce a sopperire perfettamente all'assenza del francese. Il 95 di OA finale è amaro, ma è anche la sua miglior carta: una Summer Heat con 95 in Passaggio e Dribbling, 93 in Tiro e Fisico, 88 in Velocità (suo record, a premiare probabilmente la falcata yayatoureiana) e 81 in Difesa, segno che, a parte i tempi bianconeri e le pause nazionale, la fase difensiva non è più compito di Pogba.
FIFA 21
In questa stagione, Pogba sembra ritornato ad avere più continuità rispetto agli altri anni trascorsi con la maglia dei Red Devils. Le sue statistiche e la sua media-gol (e assist) si stanno riconfermando, senza particolari picchi o flessioni, ed è ancora capace di distruggere i ritmi di una partita, come è successo recentemente contro la Roma. La forza di Pogba è ancora dirompente, ma il giocatore è anche molto di più che uno spacca-campo: quando serve riesce ad essere ordinato e preciso, oppure duro, o veloce, offensivo, difensivo, o ancora folle, o prudente. Pogba riesce a fare tutto, ma spesso ha dimostrato che gli serve qualcosa per farlo al meglio: essere felice. E forse al Manchester United, tra Mourinho, i tifosi, e una squadra che ha totalmente fatto suo il significato di altalenante, non lo è. La partenza su FUT, quest'anno è stata con un 86 che non si vedeva da FIFA 16, colpa dell'infortunio, e attualmente Pogba è riuscito ad arrivare a 90 di overall. Riuscirà a vincere l'Europa League e risollevare un po' quel numero, destinato a calare? Speriamo che riesca a recuperare il suo valore anche sul campo virtuale, e magari che riesca a ritrovare la sua dimensione emotiva su quello reale, che sia al Manchester, alla Juventus, al Real, o in qualunque altra squadra. E magari riuscirà anche a riconquistare quelli che sono fan esclusivamente della sua versione EA Sports, che desiderano ritrovare "The PlayStation Gullit".
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