Filip Kostic può essere utile alla Fiorentina di Palladino?

  • Biraghi sarà adattato stabilmente da braccetto? Una domanda chiave
  • Con l'arrivo di un nuovo centrale non servirebbero acquisti sulla sinistra
Kostic
Kostic / Jonathan Moscrop/GettyImages
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La chiarezza cristallina di Thiago Motta, al suo apice pensando al destino di Chiesa, ha toccato fin qui numerosi calciatori della Juventus e li ha resi esplicitamente esuberi, togliendoli a priori dall'orizzonte bianconero e dalla possibilità di vivere una stagione da protagonisti nella formazione della stagione appena partita. La necessità bianconera di piazzare gli esuberi si collega ad altre voci di mercato, a veri e propri tormentoni come quello (ormai concluso) legato a Nico Gonzalez e alla sua volontà - ora soddisfatta - di giocare la Champions League con la Juventus, lasciando dunque la Fiorentina.

Thiago Motta, Raffaele Palladino
Thiago Motta e Palladino / Alessandro Sabattini/GettyImages

Il profilo di Filip Kostic non è diventato una contropartita tecnica per l'argentino (ipotesi apparsa fin da subito impraticabile) ma, al contempo, non si può escludere che le due società ragionino parallelamente dell'approdo in viola del serbo: sarebbe una soluzione valida dal punto di vista dei viola di Palladino? Si tratta di un'ipotesi che presta il fianco a valutazioni diverse, alcune virtuose e altre più controverse, considerando in particolare le esigenze attuali dei viola e del loro 3-4-2-1.

Kostic viola? Perché sì e perché no

Un lato del discorso che offre incastri logici vede Cristiano Biraghi ormai reinventato stabilmente come braccetto di sinistra e utilizzato con minore continuità a tutta fascia, parabola spesso comune a tanti esterni in tempi recenti: a quel punto - anche al netto del gradimento di Palladino per il giovane Fortini - servirebbe un nuovo esterno sinistro in grado di alternarsi a un Parisi che non appare ancora del tutto in rampa di lancio come titolare indiscutibile.

Kostic porta con sé un repertorio di assist tale da ingolosire senz'altro Palladino, considerando soprattutto il ruolo cruciale dei suoi esterni di centrocampo in fase di spinta (come accade dall'altra parte con Dodò) e la loro tendenza a restare più larghi rispetto a quanto accadeva con Italiano. Si sottolinea tra l'altro come Palladino, nella sua "lista per la spesa", abbia inserito esplicitamente anche un quinto di centrocampo: ruolo ideale per esaltare Kostic.

Filip Kostic
Kostic / Danilo Di Giovanni/GettyImages

I cross di Kostic potrebbero rappresentare una risorsa aggiuntiva, dando appunto ormai Biraghi come terzo di difesa, ma pensando al "sacrificio" di Parisi (come minutaggio o addirittura sul mercato) si arriva al lato meno convincente di Kostic in viola, anche al di là dell'ingaggio importante. La soluzione ideale per non sacrificare Parisi sarebbe quella dell'arrivo immediato di Valentini in difesa, senza aspettare gennaio, lasciando Biraghi ad alternarsi a Parisi come laterale: la Fiorentina a quel punto sarebbe coperta in difesa con Valentini, Quarta, Pongracic, Ranieri e Comuzzo e non dovrebbe dunque adattare forzatamente Biraghi e Kayode come centrali.

Le perplessità sull'avvicendamento Kostic-Parisi non sarebbero tanto tecniche quanto di prospettiva, portando i viola a rinunciare a un prospetto valido anche sul medio-lungo termine per puntare su un calciatore già esperto e con meno anni di carriera davanti a sé. Resta anche da capire se la trovata di Palladino, i due esterni appunto riadattati da braccetti, sia semplicemente un esperimento dettato dalle difficoltà del mercato o una vera e propria svolta tattica per le carriere dei due

La sensazione è che sulla destra l'idea di utilizzare Kayode come centrale possa tramontare presto, riconsegnando il giovane al ruolo di esterno in cui è esploso l'anno scorso, mentre sulla sinistra Biraghi come braccetto (o come terzo, che dir si voglia) potrà essere riproposto anche nelle prossime partite, anche per ovviare a assenze (tra squalifiche ed eventuali infortuni in una difesa tutt'altro che ricca di alternative).