Fiorentina al bivio, due tecnici per due idee di futuro: la scelta che dirà tutto
Col passare delle settimane le parole di Rocco Commisso sul futuro di Beppe Iachini alla Fiorentina suonano sempre più come una sentenza: in caso di stop del campionato la conferma sarebbe stata sicura, con la ripartenza tutto è tornato in discussione.
Il buon rendimento in trasferta, coi successi di Parma e Lecce, non ha messo al sicuro l'attuale tecnico: la sconfitta contro il Sassuolo e le prestazioni deludenti offerte contro Cagliari e Verona sembrano aver posto un timbro sul futuro di Iachini, al netto delle cinque partite ancora da giocare. In casa, in campionato, i viola non vincono da gennaio (dall'1-0 contro la SPAL) e insieme ai risultati anche il gioco non riesce a entusiasmare. L'idea di una conferma in panchina è utopistica, a questo punto la necessità è quella di individuare il nome giusto per il futuro, una scelta strategica che si collega a doppio filo con altri aspetti della gestione del club.
Che tipo di mercato vorrà affrontare la Fiorentina? L'idea sarà quella di puntare sull'entusiasmo e sul gioco brillante, senza l'assillo del risultato e della classifica, o il "progetto" sarà più concentrato sul riscontro immediato dei numeri? Il profilo dei giocatori cercati sarà sempre quello dei giovani da crescere e costruire in casa o, puntando sull'effetto Ribery, si vorranno portare in viola giocatori già affermati e dall'ingaggio importante?
Il fulcro della questione è tutto qui: Ivan Juric sarebbe il profilo ideale qualora il progetto si fondasse su giovani ed elementi a caccia di rilancio, anche se non di grande nome, mentre puntare su Luciano Spalletti significherebbe voler dare garanzie tecniche di un certo tipo al tecnico, con nomi di primo piano da aggiungere alle poche certezze già in rosa. Il tutto senza sottovalutare un aspetto: si tratta di allenatori sotto contratto e portarli in viola non sarà una passeggiata.
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