Fiorentina e non solo: un focus sulla zona salvezza
La Fiorentina aveva solo un risultato da conseguire a Verona: la vittoria. E lo ha fatto, portandosi a casa tre punti d’oro contro una squadra volenterosa di invertire il trend negativo delle ultime partite. Cuore, testa, orgoglio e sacrificio hanno permesso di raggiungere l’obiettivo prefissato. Il simbolo di tutto questo è, ancora una volta, Dusan Vlahovic. 21 anni dice la carta d’identità, eppure si muove in campo come un veterano. 16 goal all’attivo, glaciale dal dischetto, tanta lotta in campo reggendo da solo contro la difesa avversaria: nella partita al Bentegodi ha recuperato 7 palloni, gli stessi di Quarta. Un dato da difensore. Ma stavolta tutta la Fiorentina lo ha seguito in guerra. I giocatori si sono messi l’armatura, hanno eretto dei muri in difesa e hanno colpito cinicamente nel momento giusto, non sbagliando, come il più abile dei cecchini.
Una vittoria che può cambiare l’intera stagione viola. Ha dato un grande scossone in ottica salvezza, anche se è ancora tutta da conquistare. Sì, perché le inseguitrici non hanno sbagliato. Non potevano. Perché nessuno vuole quell’ultimo posto rimasto per accomodarsi in Serie B. Il Parma e il Crotone sono praticamente spacciati: i punti che li separa dal Cagliari sono rispettivamente 8 e13. E per il Crotone la retrocessione matematica è sempre più una certezza.
6 squadre in 5 punti: questa è la situazione della zona salvezza dopo la 32esima giornata di campionato. A pari punti con la Fiorentina ci sono il Genoa e lo Spezia. I rossoblù hanno strappato un pari importantissimo in un autentico scontro salvezza contro il Benevento. La Strega ha totalizzato solo sei punti in nove partite e questo li ha fatti precipitare negli abissi della Serie A, a soli tre punti dal Cagliari. Il calendario non gli aiuta: tra sfide proibitive (Milan e Atalanta) e scontri salvezza (Cagliari), chiuderanno il campionato in casa del Torino. E chi lo sa, magari ancora niente sarà deciso.
Un Torino che potrebbe, invece, rappresentare l'avversario più ostico per la Fiorentina. La sua posizione in classifica non deve ingannare perché ha una partita da recuperare. I Granata sono in grande ripresa e la perla di Mandragora contro il Bologna ha illuminato la via verso la salvezza. Ma non c'è da mollare niente perché ogni partita è come una finale. Compresa la penultima che li vedrà andare a La Spezia, proprio la squadra che ha ottenuto un pari insperato contro l'Inter. Lo stesso Spezia che la prossima giornata dovrà affrontare il Genoa in una sfida decisiva per le zone calde della classifica.
Infine la squadra che si trova più in difficoltà di tutte è il Cagliari, anche se la sua vittoria a Udine ha rimesso le carte in tavola nuovamente. Sono terzultimi ma hanno messo pressione a tutte le squadre che lottano per salvarsi. E, dopo il match contro il Napoli, andranno a Benevento e poi ospiteranno la Fiorentina. Ed è lì che probabilmente si deciderà chi andrà in B e chi rimarrà in A.
Siamo dunque alle battute finali, dove l'esperienza di squadre come il Genoa potrebbe essere decisiva e la stanchezza potrebbe pesare sui giocatori. Quelle particolarmente eccezionali fino a questo momento, come Spezia e Benevento, potrebbero risentirne, finendo per essere quelle più in pericolo. La volata finale farà quindi emergere i team con maggior qualità. Con la Fiorentina che, in questo caso, dovrebbe trovarsi avvantaggiata data la rosa di cui dispone. Se i Viola scenderanno in campo con la determinazione vista a Verona, conquisterà dei punti dal peso specifico incredibile. La corsa, adesso, è solo su sé stessa, di modo da conquistare quei 4/5 punti per stare tranquilli. Ma prima c’è quella partita dal sapore magico (sentita da entrambi gli schieramenti) e che non è mai una sfida come le altre. Domenica arriva una Juventus ferita, in cerca di punti e di vendetta per l'umiliazione dell'andata. E allora, i discorsi della salvezza rimandiamoli a lunedì.
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