Fiorentina, il colpo che manca: il rimpianto di mercato dei viola
La fine del mercato, pur sottolineando la peculiarità della sessione appena terminata, porta sempre con sé analisi, previsioni e formazioni messe sulla carta da tifosi e addetti ai lavori. Ognuno immagina l'undici ideale della sua squadra e si sostituisce al tecnico, col presupposto ovviamente di saper fare di meglio. E la fine del mercato porta con sé, ancor di più, tanti rimpianti: nel caso della Fiorentina quale può essere la mancanza più evidente a bocce ferme, a giochi fatti?
In tanti a Firenze parlano di un regista come la soluzione di tutti i problemi, un regista inteso in senso classico: si ritiene in sostanza che manchi l'uomo d'ordine, rapido nel far girare palla senza indugiare. Un ruolo sicuramente strategico, per molti allenatori imprescindibile, la cui assenza può però essere compensata tramite strade diverse: questo è quel che dovrebbe accadere, almeno nei piani degli uomini mercato viola, grazie alla presenza di elementi come Amrabat, Castrovilli e Borja Valero e alla loro cifra tecnica, senza sottovalutare Pulgar se impiegato davanti alla difesa e Duncan nelle stesse vesti (soluzione più atipica ma già provata di recente).
Volendo dare credito a questa strada resta però una mancanza pesante, il vero punto interrogativo pronto a tramutarsi in rimpianto: un centravanti che abbia dimostrato, con continuità, di poter andare in doppia cifra. Vlahovic, Kouamé e Cutrone, per motivi diversi, appaiono soluzioni sì valide ma con qualche riserva tecnico-tattica o semplicemente anagrafica (nel caso del serbo). Il discorso Milik non dipende dalla Fiorentina, Pradè lo ha spiegato chiaramente, ma altri candidati - come lo stesso Piatek - avrebbero potuto fare al caso dei viola, portando in dote quei gol e quella concretezza che troppo spesso è mancata nelle ultime stagioni.
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