Fiorentina, Prandelli: "Per strada tanti tifosi mi hanno chiesto di tornare, Firenze non è seconda a nessuno"

Cesare Prandelli
Cesare Prandelli / Marco Luzzani/Getty Images
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Novità in casa viola con l'avvicendamento in panchina. Esonerato Beppe Iachini, a Firenze torna a distanza di dieci anni Cesare Prandelli. Cinque stagioni ricche di passione e emozioni, le stesse che i tifosi viola sperano di rivivere in questa seconda avventura dell'ex commissario tecnico dell'Italia alla Fiorentina. Oggi il mister si è presentato in conferenza stampa. Queste le sue parole:

“La mia vita, negli ultimi 15 anni, è sempre stata legata alla Fiorentina. Mi ha dato tanto nel tempo, e voglio ricambiare in questi mesi. Bisogna vivere di emozioni e sentimenti veri, l’amore che provo per questa squadra è veramente profondo. Mi sono messo a servizio della società, e voglio ripagare la loro fiducia, anche se ho la doppia responsabilità di allenatore e tifoso, visto che negli ultimi anni ho anche comprato l’abbonamento al Franchi”

Sul modulo da adottare.

"Qualche idea ce l’ho sul come schierare la squadra, ma prima voglio parlare con la squadra, perché devono essere convinti anche loro. Ho già detto che Kouame non può essere la punta di riferimento, mentre Amrabat è un giocatore di grandissima qualità, ma non un regista. Questa rosa ha un ottimo motivo, le basi per fare bene ci sono tutte. Voglio costruire una squadra ambiziosa e propositiva”.

"A Firenze è impossibile non avere fame, io vivo la città e so cosa vuol dire. La piazza è molto esigente, e dobbiamo essere bravi noi a capire dove siamo e cosa vuole la gente. L’importante è avere un grande rispetto verso la tifoseria”

Sull'addio alla Fiorentina dieci anni fa.

"Per strada tanti tifosi negli anni mi hanno sempre chiesto di tornare, ma la verità è che non sarei mai andato via. Questa società è molto ambiziosa, vuole costruire una grande squadra, e so che qui non sarò mai solo”.

Su Commisso.

"Ho trovato una persona di sensibilità umana straordinaria, lavorerò molto sotto questo punto di vista. Se riusciamo a creare uno staff unito, con grande rispetto, possiamo costruire qualcosa di veramente grande. Devo ringraziare molto anche la società e Pradè, che mi hanno cercato ed hanno creduto in me”

Francesco Pecoraro/Getty Images

Sul futuro della squadra.

"Basta vivere la città e sentire cosa chiedono i tifosi. Dopo cinque anni lo posso dire, la squadra che indossa questa maglia deve uscire sempre a testa alta, serve coraggio nel fare le cose e andare oltre ai propri limiti. Firenze non è seconda a nessuna, ci sono squadre più forti di noi, ma Firenze non parte mai battuta. Di difficoltà ne troverò molte, non arrivo con la bacchettina, ma con un forte spirito di appartenenza possiamo andare oltre”

Su Batistuta.

"Bati lo sentirò dopo, per me può essere un valore aggiunto. Per un attaccante, essere allenati da uno come lui, sarebbe sicuramente una cosa in più. Ora non si può fare, ma può essere un pensiero per il futuro”

Su Ribery.

"Non lo vedo dalla sfida contro il Bayern Monaco, quando ci fecero quel furto clamoroso in Champions League. Gli dirò che è un mariuolo"

TF-Images/Getty Images

Sulla situazione Covid.

"Dobbiamo capire di essere dei privilegiati, solo il fatto di poter scendere in campo dovrebbe caricare di adrenalina i giocatori. Tutti giocano a porte chiuse, con i propri problemi, ma quello che ho notato che le squadre con meno bagaglio tecnico stanno dando qualcosa in più. Dobbiamo arrivare preparati"

"La prima cosa da valutare è la mentalità, dobbiamo avere la stessa idea della città, ovvero di essere una squadra forte. Quando i giocatori capiscono che il loro modo di essere li può ripagare, renderanno ancora di più, perché credo che non tutti stiano ancora dando al 100%”.

Su di lui e sul suo ruolo.

"Chiamatemi come volete, traghettatore o supplente. Io voglio fare il mio lavoro, e sono sicuro che saranno i risultati a decidere il mio futuro”


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