Fiorentina-Vlahovic, che fare in caso di addio? Il piano per limitare i danni

Dusan Vlahovic
Dusan Vlahovic / Insidefoto/Getty Images
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La Fiorentina vive il paradosso di stagioni amare condite da un contrappunto da stropicciarsi gli occhi, da un lato la paura costante del baratro da evitare con un piede di qua e uno di là e dall'altra parte la crescita prima e l'esplosione poi di uno dei gioielli più luminosi visti a Firenze negli ultimi anni. La stagione 2020/21 in particolare ha sancito in contemporanea la nascita di Dusan Vlahovic come stella, non più promessa da costruire, e un doloroso stand-by di ambizioni e speranze, lasciate in un angolo nell'attesa della salvezza. E ora, a meno di una settimana dall'inizio del campionato, aleggia neanche troppo sullo sfondo la paura di perdere quell'unico faro di ambizione rimasto, l'unico (o comunque il più in vista) tra i tesori invidiati da chi osserva da fuori il mondo viola. Chiaramente il lieto fine che tutti aspettano è il tanto agognato rinnovo, con clausola o meno, che rafforzi il legame tra la Fiorentina e Vlahovic e che metta il timbro sul suo ruolo di stella, anche a livello economico.

Dusan Vlahovic
Vlahovic contro il Cosenza / Insidefoto/Getty Images

Kane e l'effetto domino

D'altro canto l'incedibilità è una figura del tutto confinata ala mitologia, oggi, e sono più rari che mai gli esempi in cui si manifesta concretamente: è un mercato fatto di strappi, di equilibri delicati, un mercato che può tramutarsi in un domino inatteso non appena si sposta una casella, nel momento in cui crolla una colonna portante. Una colonna che potrebbe rispondere al nome di Harry Kane, ormai in orbita City e accostato a un addio al Tottenham: una combinazione che potrebbe regalare a Paratici una cifra tale da far saltare il banco del mercato, con la Serie A potenzialmente coinvolta. Anche Vlahovic potrebbe di fatto rientrare in questo domino: fino a 60 milioni non c'è discorso che tenga, agli occhi della proprietà viola, ma oltre quella cifra è possibile che (in base alla volontà del giocatore) la faccenda cambi radicalmente faccia. Una strada ancora tutta da costruire e indirizzare, con alcuni "se" non di poco conto, ma la Fiorentina avrebbe modo di limitare i danni in caso di addio del classe 2000 serbo per 60 milioni di euro?

Andrea Belotti
Belotti in Coppa Italia / Jonathan Moscrop/Getty Images

Il sostituto: puntare su Belotti

Non esistono vie semplici per coprire una falla del genere in poco tempo, anche perché è noto come spesso la disponibilità di milioni non si traduca nell'accuratezza degli investimenti, ma sulla carta le mosse della Fiorentina sarebbero piuttosto chiare, se non automatiche. I discorsi legati al centro della difesa e al terzino destro restano fuori dal ragionamento, in sostanza la Fiorentina coprirebbe in automatico un addio (Milenkovic, Pezzella, Lirola) con un acquisto nello stesso ruolo, senza ulteriori elucubrazioni necessarie. L'addio di Vlahovic potrebbe invece dare il là a movimenti diversi: il suo sostituto al centro dell'attacco, per prima cosa, ma anche un esterno offensivo e un regista. La chiave principale riguarda ovviamente il sostituto di Vlahovic e in questo senso nomi come Scamacca o ancor di più Pinamonti, pur di qualità, lascerebbero comunque un senso di "scommessa" e non darebbero garanzie assolute. Diverso il discorso pensando ad Andrea Belotti: la situazione sarebbe ideale per affondare il colpo a quel punto, con un rinnovo non facile col Torino, su stessa ammissione di Vagnati a margine della sfida di Coppa Italia. Il nodo contratto e una cifra meno proibitiva rispetto al passato potrebbe in teoria permettere alla Fiorentina di andare con forza su un elemento nel pieno della carriera, con una cascata di gol all'attivo in Serie A, un nazionale e, peraltro, un giocatore dalle caratteristiche ideali per Italiano e per il suo calcio in cui anche gli attaccanti sono chiamati a un forte lavoro in pressione.

Amadou Diawara
Amadou Diawara / Fran Santiago/Getty Images

Diawara e Orsolini: due idee per i viola

Gli altri nodi da sciogliere riguarderebbero a quel punto il regista e l'esterno offensivo: Italiano sembra credere nelle qualità di Pulgar ma un altro innesto sarebbe importante, Bianco del resto ha date buone sensazioni ma è un 2002 e Italiano stesso lo ha chiamato "il ragazzino" con conferenza stampa. Un candidato interessante potrebbe essere un altro ex Bologna come Pulgar: il giallorosso Amadou Diawara. La sua avventura alla Roma potrebbe essere arrivata alle battute finali, dalla Premier si stanno muovendo con offerte vicine ai 15 milioni, e la Fiorentina potrebbe avere le carte in regola per inserirsi con la disponibilità dell'eventuale cessione di Vlahovic.

Riccardo Orsolini
Riccardo Orsolini / Alessandro Sabattini/Getty Images

Con una cifra di 40-45 milioni di euro le caselle centravanti e attaccante potrebbero dunque riempirsi, lasciando anche un margine per assicurarsi l'esterno offensivo che Italiano si aspetta in aggiunta a Sottil, Gonzalez, Callejon e Saponara: il nome giusto in tal senso potrebbe essere quello di Riccardo Orsolini del Bologna, già da tempo accostato ai viola. Il sacrificio doloroso di Vlahovic permetterebbe alla Fiorentina di provare a costruire un centrocampo con Diawara nel ruolo di vertice basso e due mezzali come Bonaventura e Castrovilli e, al contempo, un tridente Gonzalez-Belotti-Orsolini che, sulla carta, risulta più che mai intrigante. Ovviamente le caselle da incastrare sarebbero numerose, e altrettanti i nomi alternativi, ma un approccio del genere sarebbe il solo che, almeno in parte, potrebbe compensare un eventuale addio così pesante come quello di Vlahovic, senza troppe scommesse a cui affidarsi.