Florenzi, Verratti, Kean: tanta Italia al Camp Nou. E Mancini può sorridere...
Il PSG ha messo un piede (e forse qualcosa in più) ai quarti di finale. La partita di ieri sera ha evidenziato una differenza quasi imbarazzante dei valori in campo, soprattutto nell'organizzazione del gioco: il Barcellona paga errori macroscopici in fase difensiva, sia di reparto che individuali. Contro avversari del genere, certi infortuni non si possono accettare e le conseguenze si riflettono poi sul risultato finale: rotondo, indiscutibile, ineccepibile.
La copertina della serata non può che essere di Kylian Mbappè: il gioiellino francese dimostra ancora una volta di essere tra i giocatori più forti al mondo e si candida di diritto tra i favoriti per l'assegnazione del prossimo Pallone d'Oro. Tuttavia, in attesa della Juventus (questa sera) e di Lazio e Atalanta, impegnate la prossima settimana, ci siamo goduti la prestazione di tre calciatori italiani, partiti titolari ieri sera, che hanno fatto un figurone in uno degli scenari più iconici del calcio europeo e mondiale. Stiamo parlando di Florenzi, Verratti e Moise Kean.
Il terzino destro ex Roma ha disputato una partita a dir poco eccellente in entrambe le fasi: sempre attento in copertura e propositivo in fase offensiva, come dimostra il bellissimo inserimento alle spalle della difesa (male allineata) del Barcellona che ha portato Mbappè a realizzare il gol del 2-1. In quel reparto, Mancini ha l'imbarazzo della scelta: tra lui, Lazzari e Calabria, uno sicuramente non prenderà parte alla spedizione al prossimo Europeo. Non solo per la partita di ieri sera, ma per la stagione che sta disputando a Parigi, difficilmente il CT azzurro si priverà di un leader come Alessandro Florenzi.
Per quanto riguarda Verratti, obiettivamente gli aggettivi sono finiti: non giocando nel campionato italiano, non si tengono in considerazione le sue prestazioni allo stesso modo in cui si giudica un calciatore della nostra Serie A. Quando, però, recita sul palcoscenico europeo con il suo club, ci ricorda puntualmente perché è un elemento fondamentale della Nazionale. La palla che manda in porta Mbappè in occasione del gol del pareggio è geniale, così come la sua prestazione a tutto campo. Non sbaglia mai la scelta, sempre nel vivo del gioco, semplicemente determinante: è la luce del centrocampo di Pochettino.
Moise Kean sta riscattando una stagione piuttosto deludente in Premier con Ancelotti: Mancini ha una grande considerazione di lui, anche perché è funzionale al 4-3-3 con cui si esprimono gli Azzurri. Può giocare sia da prima punta che da ala, sfruttando le sue grandi qualità nell'uno contro uno e la sua velocità. Se a tutto questo, aggiungiamo che ha segnato 14 gol stagionali (10 in campionato, 3 in Champions e 1 nella Coppa di Francia), risulta difficile pensare che l'ex allenatore del City non riservi al classe 2000 un posto nei 23. Ieri sera, oltre al gol, grande partita di sacrificio e di ripiegamenti anche in fase difensiva, a dimostrazione di una condizione fisica invidiabile.
Ne avevamo già parlato in tempi non sospetti, ma oggi mi sento di ribadirlo: ci sono tutti i presupposti per disputare un grandissimo Europeo. Per le qualità dei calciatori, per le tante alternative di valore e per l'entusiasmo che si respira all'interno del gruppo quando i ragazzi si trovano in raduno. E se le prestazioni dei nostri italiani in giro per l'Europa sono di questo livello, possiamo veramente sognare!
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