FOCUS | Tra Premier League e magia - Una giornata a Kenilworth Road, la casa del Luton Town
Luton - Sembra viaggiare nel tempo il treno delle 10:58 in partenza dal binario 5 della stazione di London Bridge, perché appena si esce dalla stazione si è immediatamente proiettati in un'altra epoca. Villette a schiera un centro commerciale retrò e 2 piccoli piccoli pub (The Wheelwright Arms è tappezzato di bandiere degli Hatters) che spillano birra a profusione ai tifosi di casa.
20 minuti di passeggiata, tra alimentari dell'est Europa, pescherie Tamil e mini market Halal in cui le maglie arancioni della gente che si avvia verso lo stadio si mischiano agli hijab delle signore che escono dalla Moschea e fanno la spesa, perché nonostante l'architettura d'altri tempi, la globalizzazione è arrivata anche qui.
Kenilworth Road, lo stadio più chiacchierato dagli appassionati di calcio inglese negli ultimi mesi, è nascosto tra le case. È qui dal 1905 ed è salito alla ribalta delle cronache dal giorno in cui gli Hatters hanno vinto la finale dei Playoff Championship a Wembley e sono stati promossi in Premier League per la prima volta nella loro storia (vantavano diverse presenze nella massima divisione inglese prima del 1992).
11.500 posti con il doppio ingresso per i tifosi ospiti situato tra le case di Oak Road e di fronte a una piccola moschea che distribuisce gratuitamente cibo e bevande ai fedeli.
Prima di entrare, faccio un giro del perimetro. I tifosi, radunati sotto la tribuna principali già 2 ore e mezza prima del fischio d'inizio, sono fiduciosi che in questo tiepido sabato d'autunno possa arrivare la prima vittoria in Premier League contro il Wolverhampton. Zero punti in classifica non scoraggiano di certo il popolo degli Hatters, che canta mentre fa la fila per un pie o per un programme.
Basta accedere agli spalti per respirare la magia del calcio inglese ormai persa in tantissimi stadi ultramoderni. 4 tribune, la Main, la Kenilworth, la Oak e la piccolissima David Preece, di fronte alla tribuna che ospita gli Executive box e le telecamere nella parte superiore contribuiscono a creare un effetto anfiteatro rumorosissimo.
Nella main stand ci sono la minuscola sala stampa, i lounge gli spogliatoi e la lavanderia che emana un profumo in grado di allietare la fila per il bagno all'intervallo.
La partita
Durante l'ingresso in campo delle due squadre il pubblico di casa ribadisce la propria fiducia al manager Rob Edwards, considerato il principale artefice di questo miracolo sportivo. Il Luton Town parte forte e domina la gare in lungo e in largo nel primo tempo. L'occasione principale la crea Carlton Morris che fa partire un tiro fortissimo dal limite dell'area che si stampa sull'incrocio dei pali con Jose Sá battuto. Sul finire della prima frazione i Wolves rimangono in 10 per l'espulsione di Bellegarde che scalcia Tom Locyer da terra. 0-0 e un Come on You Hatters che rimbomba sugli spalti.
La ripresa inizia con un colpo di scena: i Wolves vanno in vantaggio alla prima occasione. Al minuto 50 Pedro Neto (ex Lazio) salta tutti e fa 0-1. La reazione del Luton non tarda ad arrivare e al 62 Carlton Morris pareggia su rigore e fa esplodere Kenilworth Road.
Il Luton ci prova e al minuto 89 arriva l'illusione della vittoria: Ogbene fa 2-1, ma l'arbitro annulla perché al momento del tiro è di poco oltre la linea difensiva. 1-1 al fischio finale arriva il primo punto meritatissimo per una squadra e per un pubblico che vuole godersi fino in fondo il sogno chiamato Premier League.