Gasperini lancia una frecciata all'Inter e allarga il discorso sui debiti delle big
Hanno fatto discutere le dichiarazioni rilasciate da Gian Piero Gasperini ai microfoni di DAZN. Dopo la sconfitta per 3-2 della sua Atalanta contro la Fiorentina nel match valido per il recupero della 29ª giornata, il tecnico della Dea ha infatti lanciato una frecciata nei confronti dell'Inter, lasciando intendere tra le righe che i successi che i nerazzurri si sono costruiti sono frutto dei debiti accumulati negli ultimi anni.
Come si colma il divario dalla testa della classifica con l'Inter per lottare per lo Scudetto? "Un modo è fare un miliardo di debiti facendo contratti incredibili e dando soldi a destra e a manca ai giocatori, oppure non vendendo i giocatori migliori e comprando. La terza è guardando quello che sei con ambizione, con la lucidità di capire come va il mondo. Altrimenti sono solo parole che riempiono la bocca".
Il Gasp è però tornato sulla questione nell'intervista concessa a Radio Anch'io Lo Sport, dove ha allargato il discorso a tutte le big d'Europa, rivendicando quindi la portata dell'Europa League vinta da una società che ha i conti in ordine come l'Atalanta in un calcio che a suo avviso viaggia sempre di più verso una "Superlega virtuale".
Sui debiti delle big: "Non è solo l'Inter. In tutta Europa, in Inghilterra o in Spagna, forse non in Germania perché il Bayern è sempre stato molto attento, le squadre che vincono hanno alle spalle condizioni che poi si possono permettere perché hanno un bacino tale di possibilità di recuperare certi debiti che l'Atalanta non può assolutamente pensarci. Ma vale per tantissime squadre".
Insostenibilità: "Questa è l'insostenibilità del calcio in Europa, che ha portato un sacco di problemi, che ha portato a cercare di fare la Superlega e ora a una Champions ancora diversa, sempre con l'idea di fare molti più soldi che poi non bastano mai perché queste squadre che vincono, alla fine perdono. L'esempio dell'Atalanta è unico perché ha vinto in condizioni economiche sane".
Si può parlare di Superlega virtuale? "Questa è la realtà dei fatti. Certo che centinaia di milioni di differenza per poter fare contratti e comprare nuovi giocatori taglia fuori tutte le altre squadre. Noi facciamo così scalpore perché sono cose che accadono una volta ogni tanto, come il Leicester in Premier. Difficilmente però sono ripetibili".
Sulla qualificazione in Champions: "È molto più difficile oggi che per il Verona del 1985 essere competitivi per lo scudetto. Tra noi e l'Inter ci sono 25 punti di differenza. Già essere in Champions è un grandissimo traguardo, poi è giusto che la gente possa sognare di fare qualcosa in più e nessuno si tirerà indietro".
Continuare a vincere: "L'obiettivo è rendere la squadra sempre più forte e più completa, ma questo non vuol dire dover vincere di nuovo l'Europa League".