Gasperini non ci sta: crociata giusta o le solite lacrime?
Chi ha seguito il dopo partita di Atalanta-Roma avrà sicuramente assistito alla sfuriata di Gian Piero Gasperini. Il tecnico dei bergamaschi si è aspramente scagliato contro gli arbitri incaricati al VAR, responsabili di aver annullato un gol che - a suo dire - era invece regolare.
Per coloro che non hanno visto la partita né recuperato gli highlight, proviamo a fare chiarezza: dopo essere andata sotto di due reti, l'Atalanta ha accorciato le distanze con Muriel già nel primo tempo e nella ripresa si è gettata a capofitto in avanti per cercare il pareggio e a un certo punto lo trova davvero. Sull'angolo battuto da Malinovskyi, Zapata spizza verso il secondo palo, ma a questo punto si capisce ben poco, l'unica cosa che si vede è che la palla finisce in porta. Sembra che a spingerla a rete sia stato Palomino. Tuttavia, mentre i giocatori della Dea iniziano ad esultare, l'arbitro riceve una comunicazione dal VAR: è fuorigioco e il gol va annullato.
Lì per lì nessuno contesta più di tanto la decisione, ma quando Gasperini chiede al quarto uomo il motivo di tale decisione, quest'ultimo risponde che l'irregolarità risiede nella posizione di Palomino che, secondo la sala VAR, ha toccato il pallone. È proprio in quel momento che scatta la furia del tecnico e del suo staff visto che, come dimostrano le telecamere, l'argentino non tocca il pallone perché in realtà a segnare nella propria porta è Cristante.
Alla fine l'Atalanta non riesce a recuperare lo svantaggio, ma anzi subisce altri 2 gol, incassando un'amara sconfitta. Ad ostilità ormai chiuse, Gasperini si presenta come da prassi ai microfoni di DAZN e, seppur riconoscendo la prestazione imprecisa dei suoi, afferma che quell'episodio ha influenzato la gara. Per lui, dato che non era stato Palomino a realizzare la rete, il gol era regolare e con il risultato sul 2-2 e tanto tempo ancora sul cronometro, la Dea aveva ancora l'occasione di portare a casa la vittoria. L'errore commesso dal VAR ha compromesso ogni tentativo di rimonta.
I colleghi di DAZN hanno provato a porre altre domande al Gasp, ma lui tornava sempre sulla vicenda, così hanno deciso di chiudere anzitempo l'intervista. Visto che il tecnico atalantino non è nuovo a questo tipo di uscite, si è guadagnato col tempo la nomea del "piagnone" e la sfuriata di ieri pomeriggio è sembrata a molti l'ennesima maniera per provare a giustificare la sconfitta.
Ma, provando a mantenere un atteggiamento neutrale, Gasperini aveva ragione a lamentarsi? Se diamo per buona la sua versione dei fatti, col quarto uomo che gli ha detto che il gol era stato annullato per il tocco di Palomino in fuorigioco, allora sì: il centrale argentino non tocca mai il pallone, pertanto annullare la rete per la sua posizione in offside è sbagliato.
Se invece analizziamo l'azione in sé, la situazione è diversa. Dato che non si registrano altre irregolarità in area da parte dei giocatori dell'Atalanta, l'unico motivo che potrebbe aver spinto il VAR a non convalidare la rete - che ricordiamo è chiaramente un autogol di Cristante - è il fuorigioco passivo di Palomino, la cui sola presenza potrebbe aver messo il 4 giallorosso nelle condizioni di sbagliare la giocata.
Come molte testate (Corriere dello Sport su tutte) confermano, la rete era da annullare. Ciò di cui ci si può lamentare è la comunicazione tra sala VAR e quarto uomo che in Atalanta-Roma - se Gasperini ha detto la verità - non è stata ottimale.
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