Gasperini rinnova fino al 2024, ma per quanto l'Atalanta dovrebbe affidarsi a lui?
Gian Piero Gasperini rinnova con l'Atalanta fino al 2024, con opzione per un altro anno, legando ancora di più il proprio nome alla storia recente della società bergamasca.
Il Gasp è uno dei principali artefici dell'ascesa della Dea, quindi il prolungamento di contratto è la giusta ricompensa per l'eccellente lavoro svolto finora. Il tecnico ex Genoa e Palermo ha infatti conferito uno stile di gioco ben definito alla squadra, introducendo una filosofia propositiva e dal respiro europeo che ha permesso all'Atalanta di imporsi come una delle big della Serie A dopo anni di anonimato sportivo.
La notizia che le strade di Gasperini e quella dei bergamaschi procedano nella stessa direzione ci rende tutti contenti perché avremo ancora modo di goderci una delle realtà più belle del nostro campionato.
Tuttavia, si sa, il calcio è un mondo in continuo mutamento e non c'è mai tempo di sedersi sugli allori per godersi il presente; bisogna sempre pianificare il futuro. A questo punto è lecito quindi chiedersi per quanto tempo l'Atalanta debba ancora proseguire con Gasperini in panchina.
Il presidente Percassi dovrebbe cambiare guida tecnica per provare quel definitivo salto di qualità che manca per vincere un trofeo, oppure dovrebbe riporre cieca fiducia nell'allenatore che ha portato la società nel periodo più florido della sua storia? E nel caso decidesse di congedarsene, chi sarebbe il sostituto ideale per raccogliere l'eredità del Gasp?
Continuare con Gasperini o provare l'all-in?
Abbiamo già detto che il calcio italiano dovrebbe ringraziare Gian Piero Gasperini per quanto svolto sulla panchina bergamasca. È grazie a lui se oggi possiamo ammirare una delle squadre più frizzanti mai viste in Serie A. Però tra l'essere una squadra forte ed essere una grande squadra c'è differenza. Per consacrarsi nella memoria dei tifosi, l'Atalanta deve riuscire a vincere un trofeo.
C'era quasi riuscita arrivando in finale di Coppa Italia nel 2019 e nel 2021, ma in entrambe le occasioni è stata sconfitta. In campionato sono arrivati dei clamorosi piazzamenti da Champions League, ma la Dea non ha mai ambito concretamente allo Scudetto.
La situazione sembra però cambiata. Nella Serie A 2021/22, gli uomini di Gasperini sono al quarto posto in classifica, a sole 4 distanze dal Napoli capolista e a dicembre la lotta per il titolo sembra apertissima.
Tutti i giocatori bergamaschi, da Zapata a Pasalic, passando per Musso, Demiral e Malinovskyi sembrano aver raggiunto la propria maturità calcistica. Tuttavia, il prime della carriera di un atleta è breve e in quanto tale va sfruttata quanto prima se non si vogliono avere rimorsi.
Qualora i risultati dell'Atalanta fossero simili rispetto a quelli della passata stagione, l'idea di cambiare allenatore non sarebbe poi così eretica. Certo, c'è il rischio di scombussolare il delicato equilibrio creatosi in questi anni, però non si può lasciare niente di incompiuto.
Ovviamente noi ci auguriamo che Gasperini possa mettere la ciliegina sulla sua opera. Ma ora chiediamoci chi, in caso di separazione dal Gasp, sarebbe il suo miglior erede sulla panchina dell'Atalanta?
L'erede perfetto: Ivan Juric
Il nome più intrigante è quello di Ivan Juric. Il tecnico croato è cresciuto sotto l'ala protettiva di Gasperini, per il quale ha anche giocato ai tempi del Genoa, e, dopo aver fatto più che bene a Verona, sta risollevando il Torino dalla situazione di mediocrità in cui era scivolato.
Juric sarebbe il perfetto prosecutore del lavoro del Gasp perché ne condivide idee, strategie e addirittura schemi. Sia il Toro sia l'Hellas hanno giocato con il 3-4-2-1, un modulo usato continuamente dall'Atalanta e, soprattutto, sono sempre scese in campo con un atteggiamento aggressivo e deciso.
L'addio di Gasperini in un ipotetico futuro sarà difficile per giocatori e tifosi della Dea, ma Ivan Juric sarebbe il giusto candidato per proseguire il cammino d'ascesa dell'Atalanta.
Segui 90min su Twitch.