Giroud illude il Milan, Politano-Raspadori per la rimonta del Napoli: 2-2 al Maradona
Una domenica di Serie A con tante big in campo si chiude al Maradona, con un Napoli-Milan ricco di significati: la classifica reclama ovviamente attenzione, sia per l'intenzione rossonera di tenere il passo dell'Inter che per la volontà dei partenopei di ridurre le distanze dalle prime, d'altro canto si tratta di un appuntamento fondamentale anche per due tecnici spesso messi in discussione nelle ultime settimane come Garcia e Pioli. Si parte forte, grande intensità e Milan subito pericoloso: destro di Giroud deviato in corner da Rrahmani al 3'.
Episodio importante per i rossoneri prima del 20', infortunio muscolare per Kalulu, costretto ad uscire: in campo Pellegrino, debutto assoluto (Kjaer indisponibile e Thiaw squalificato riducono del resto le scelte per Pioli). Nonostante la defezione inattesa passa proprio il Milan: cross di Pulisic da destra, Giroud parte sul filo del fuorigioco e batte Meret di testa al 23'. La risposta del Napoli è sui piedi di Politano, pescato sul secondo palo da Kvaratskhelia ma incapace di trovare la porta da posizione defilata. Nonostante la reazione azzurra arriva poi la doccia fredda per i partenopei: ancora Giroud, ancora di testa, stavolta su cross di Calabria. In avvio di ripresa sembra che il Milan possa confermare il ben finale di primo tempo ma Politano riapre tutto: salta Pellegrini, rientra e fa partire un gran sinistro per il 2-1.
Milan in sofferenza, Maignan salva su Di Lorenzo ed evita il possibile 2-2. L'appuntamento col pari è solo rinviato: al 63' Raspadori fa una magia su punizione, una parabola perfetta che gira e supera Maignan. Il Milan prova a reagire e cerca il nuovo vantaggio con Leao, Meret è reattivo sul destro del portoghese. Nel finale Pioli prova a giocarsi le carte Okafor e Jovic per rimettere in piedi la sfida ma (nonostante l'espulsione di Natan) è il Napoli a sfiorare il gol: Maignan salva su Kvaratskhelia al 94'.
La chiave tattica
Ritmo intenso in avvio, da una parte e dall'altra: Milan che attacca e Napoli che pressa con aggressività e voglia di ripartire in fretta, innescando Kvaratskhelia subito intraprendente. L'aggressività azzurra paga e induce il Milan all'errore, fin dal possesso sulla propria trequarti, limitando la fiducia rossonera dei primi minuti: il Napoli cresce, avanza il baricentro e tiene in mano il possesso con ordine (col consueto contributo di Lobotka).
Il problema per Kaluku, costretto a uscire, e la crescita espressa dal Napoli lasciano immaginare un'inerzia a favore degli azzurri ma il Milan è cinico e trova un uno-due micidiale con due reti arrivate entrambe su cross da destra (prima di Pulisic e poi Calabria) e firmate da Giroud. Se dopo il primo gol il Napoli resta in partita, gettandosi in avanti a caccia del pari, la seconda rete cambia il copione della sfida e il Milan chiude in gestione assoluta il primo tempo, sfiorando anche il 3-0 e riuscendo a portare più uomini in area (da segnalare i tanti inserimenti dei centrocampisti).
In avvio di ripresa il gol di Politano ridà fiducia agli azzurri e al Maradona: l'inerzia della sfida cambia ancora e ora sorride al Napoli (con in campo tanti giocatori offensivi, con l'ingresso di Simeone). Il Maradona e la squadra si alimentano a vicenda, manovra rapida e avvolgente degli azzurri fino al 2-2. La rete del Napoli sancisce la fine della fase più "lucida" del match e, complice la stanchezza, vengono meno le azioni costruite (con tanti duelli individuali decisi dalle energie rimaste a disposizione).
L'episodio del match
Il gol di Raspadori è quello che regala il pareggio al Napoli e ha dunque un suo peso oggettivo ma, al di là della rete su 2-2 direttamente su punizione, si sottolinea la rete di Politano che di fatto riapre il match in avvio di ripresa. Un sinistro di pregevole fattura, dopo aver eluso l'intervento di Pellegrino ed essere rientrato su Theo Hernandez, che dà grande fiducia alla squadra e al Maradona quando il risultato sembrava compromesso.
Il migliore in campo
Giroud - Non segna da tempo e regala un primo tempo da incorniciare, vestendo i panni del bomber di razza sia considerando il movimento sul primo gol che l'abilità nel gioco aereo. Utile anche di sponda e spalle alla porta, dimostra quanto sia insostituibile al centro dell'attacco di Pioli.