Giroud ufficializza l'addio al Milan: le parole del francese
Nel calcio, oggi, diventa complicato pensare a delle bandiere o comunque a calciatori in grado di lasciare un proprio segno indelebile sul presente di una società. Il Milan, nel corso delle ultime stagioni, è tornato a vincere uno Scudetto ed è tornato calcare palcoscenici di gala. In questo specifico caso Olivier Giroud può davvero dire di aver lasciato il segno, seppur in tre sole (ma fondamentali) stagioni: il francese ha conquistato tutti con quel gol nel derby con l'Inter, rivelatosi decisivo nella cavalcata Scudetto del 2021-2022.
Giroud è finito sotto i riflettori per un tormentone quale "Si è girato Giroud!", ricordando sempre quella rete che ha dato un pezzo di Scudetto ai rossoneri. Oggi, ai microfoni di Milan TV, il centravanti transalpino ha comunicato il suo addio alla piazza rossonera, specificando anche i suoi prossimi obiettivi.
Le prime parole: "Sono qua per dirvi che giocherà le due mie ultime partite al Milan. Io vado a continuare la mia carriera, ma in MLS. Sono molto molto orgoglioso di tutto quello che ho fatto nel Milan, in questi tre anni. E' il momento giusto per dirlo. Scusa sono un po' emozionato, ma la mia storia con il Milan finisce quest'anno ma comunque il Milan rimarrà per sempre nel mio cuore", riporta MilanNews.it
Quando ha deciso di lasciare il Milan: "Qualche settimana fa. Ho dato tutto che ho al Milan, da 35 anni più o meno a oggi, quasi 38. Per me, e penso anche per la famiglia, è il momento giusto per un'esperienza diversa di vita dal Milan, e niente di più".
Sui primi momenti e sulle prime sensazioni dopo l'annuncio: "Ho il cuore che batte più forte. Per me il calcio è la mia passione, la mia vita. Indossare questa maglia era un onore. Penso che finire ad altissimo livello in Europa, al Milan, è la cosa che volevo".
Sull'esperienza in rossonero: "Volevo lasciare con un trofeo. Sai quanto sono un competitore. Ho dato tutto per questa maglia dal primo giorni. Il più importante adesso è di tenere questo secondo posto. L'ultima partita in casa sarò molto emozionato ma io voglio finire bene, voglio ringraziare i tifosi. Ho tanta stima per queste persone che lavorano qua, a Casa Milan, a Milanello. I tifosi mi hanno accolto molto bene. Non potevo sognare di un primo anno così, con lo Scudetto, e tutte le emozioni favolose che abbiamo vissuto insieme. Sono molto molto orgoglioso".
Sull'addio al Milan:"Non paura, ma io sono nostalgico. Di questi anni ma sono molto eccitato anche. Voglio finire nella migliore maniera al Milan. Voglio dare tutto per il mio futuro club e vincere".
Sull'ultimo obiettivo: "Forse un Europeo con la Francia. Sarà anche il mio ultimo torneo. L'abbiamo perso in finale, in casa, nel 2016 e mi è rimasto un po' qua. Ha costruito il nostro successo nel 2018 quando siamo diventati campioni del mondo. Finire all'altissimo livello in Europa con il Milan e con la Francia per me era una decisione giusta al momento giusto".
Sugli States: "Sogno un'esperienza di vita diversa anche per i miei bimbi. L'opportunità di vedere un'altra cultura praticamente. Io sono felice anche perché sarò con il mio amico della Nazionale Lloris, incredibile ritrovarci lì".
Quando è scattata la scintilla coi rossoneri: "Quando il Milan è venuto a cercarmi. Sono nato nell''86 quindi ho visto la squadra di Maldini, che voglio anche ringraziare, perché lui e il mister mi hanno dato questa fiducia. Ho iniziato a guardare il Milan quando ero piccolo, e poi da ragazzo Sheva era il mio giocatore preferito. Il Milan ha vinto tanto. In Italia solo il Milan".
Le lacrime per il Milan: "Mia figlia mi ha detto 'Ma papà non ti vedo mai piangere'. Le ho risposto dicendole che lo faccio ma mi nascondo. Ho pianto per il Mondiale, per lo Scudetto, ma quando la squadra non va bene, che sento che potevamo fare meglio, soprattutto per i nostri tifosi che sono sempre qua a sostenere la squadra, mi fa male perché sono un competitore che quando è deluso lo è tanto al punto tanto che gli vengono le lacrime".
I rimpianti: "Non mi piace questa parola. Per me quest'anno il campionato era molto difficile, perché l'Inter ha fatto un grande percorso, ma in Europa sì. Ero devastato quando abbiamo perso contro la Roma. Non era ovviamente come volevamo giocare, abbiamo giocato sotto il nostro livello. C'era della frustrazione, ero devastato dopo questa partita perché volevo portare un altro trofeo al Milan. Spero che il Milan, anche quando partirò, vincerà ancora, ancora. Sarò per sempre un tifoso del Milan e rimarrà sempre nel mio cuore. Io vi voglio molto bene, tanto bene".
Le ultime parole: "Grazie per quest'emozione, ancora una volta, speciale con questo grandissimo club. Rimarrò sempre disponibile per questo club e per questa gente che voglio tanto bene e mi farà sempre paicere qua, a Casa Milan, a San Siro, a Milanello. Voglio solo dire che mi sono sentito a casa come se fossi arrviato in una famiglia dal primo giorno. Ho amato il Milan dal primo giorno fino ad adesso e per sempre".