Quali sono stati gli acquisti di Mourinho alla sua prima stagione in un club?
Daje Roma. Non poteva scegliere modo migliore José Mourinho per presentarsi al popolo giallorosso. Un sussulto improvviso, visto che in città più di qualcuno dava per certo l'arrivo di Maurizio Sarri, accolto dalla gente come una benedizione. Mourinho è il capo popolo di cui l'ambiente Roma - notoriamente difficile - aveva bisogno per tornare a sognare. Roma e la Roma sembrano essere in questo momento la tappa ideale per rilanciare le ambizioni dell'allenatore portoghese dopo l'esperienza non felicissima sulla panchina del Tottenham.
Un binomio talmente affascinante da attirare immediatamente su di sé le attenzioni mediatiche di tutto il mondo. Lo Special One nella città degli Imperatori, è questo il film pensato dai Friedkin per riportare la Roma al successo. Un colpo straordinario, magistralmente nascosto a una città che calcisticamente sembra non avere segreti.
Le voci - perché a Roma c'è il famosissimo Dice che, più abile di Bansky a nascondere la propria identità e con la verità sempre in tasca - che avevano già scelto gli interpreti del Sarriball, sono rimaste a bocca asciutta per qualche ora - cercavano forse la dignità?! - per poi riprendere a circolare come se niente fosse con la lista della spesa di Mourinho.
Isco, Aguero, Matic, De Gea di colpo sono diventati tutti papabili acquisti. Eppure Mourinho è stato chiaro: "Non parlerò fino al termine della stagione per rispetto".
In attesa di capire come sarà la Roma che verrà quindi, l'unica cosa che ci sentiamo di poter fare è ripercorrere insieme tutte le campagne acquisti di Mourinho alla sua prima stagione in un club.
1. Porto 2002/2003
Appena arrivato alla guida dei Dragões, Mou sceglie di portare con sé 3 giocatori allenati nella stagione precedente all'União de Leiria come Derlei, Thiago e Nuno Valente.
Dal Vitoria Setubal invece arrivarono due Ferreira: Paulo - uno dei fedelissimi del portoghese - e Marco. A completare gli arrivi ci furono l'attuale allenatore del Wolverhampton Nuno Espirito Santo, il centravanti lituano Jankauskas, Maniche a parametro zero dal Benfica che si rivelerà poi fondamentale nello scacchiere tattico di Mourinho nel suo biennio alla guida del club e il brasiliano Zé Carlos in prestito dal Corinthians.
Risultato? Vittoria del campionato, della coppa di Portogallo e della Coppa UEFA in finale contro il Celtic.
2. Chelsea 2004/2005
"Se avessi voluto un lavoro facile sarei rimasto al Porto. Una bella sedia blu, la Champions League, Dio e dopo Dio, venivo io". Mourinho si presenta a Stamford Bridge da Campione d'Europa in carica e dice a tutti di essere lo Special One.
Roman Abramovich lo sceglie per elevare lo status del suo Chelsea e il portoghese mantiene le promesse: compra Drogba dal Marsiglia, Robben e Kezman dal PSV e porta in Inghilterra Ricardo Carvalho e Paulo Ferreira, entrambi protagonisti nel Porto dei miracoli. Preleva Tiago dal Benfica, Jarosik dal CSKA e il difensore brasiliano Alex dal Santos. Per difendere la porta dei Blues invece, sceglie un certo Petr Cech, 22enne portiere del Rennes.
Vince 2 Premier League, 2 Coppe di Lega, 1 FA Cup e 1 Community Shield in 3 stagioni. Missione compiuta.
3. Inter 2008/09
Moratti lo sceglie perché sogna la Champions League. José arriva ad Appiano come una rockstar e dice a tutti di non essere un pirla. Per il suo 4-3-3 ha bisogno di esterni e sceglie Amantino Mancini e Ricardo Quaresma. Una campagna acquisti meno dispendiosa rispetto a quella condotta al suo arrivo a Londra. Per completare la rosa arriveranno Sulley Muntari, Luis Jimenez, riscattato dalla Ternana ed Hernan Crespo, che sceglie di proseguire la sua avventura in nerazzurro dopo due anni di prestito.
Vincerà Supercoppa Italiana e Scudetto alla prima stagione, e farà il Triplete alla seconda, realizzando il sogno di Moratti e di tutti i tifosi nerazzurri nella notte di Madrid.
4. Real Madrid 2010/2011
Al suo primo anno alla guida dei Blancos compra quattro giocatori chiave per completare la rosa: Angel Di Maria, Mesut Ozil, Sami Kedhira e Ricardo Carvalho. La campagna acquisti viene completata dagli arrivi di Pedro Leon e del giovane Sergio Canales, oltre all'arrivo in prestito di Emmanuel Adebayor.
Contrariamente a quanto successo in precedenza, non riesce a vincere alla prima stagione, cadendo sotto i colpi del Barcellona di Guardiola sia in campionato che in Champions League. Si rifarà con una Copa del Rey nel 2011 e con la vittoria della Liga e della Supercoppa di Spagna nel 2012.
5. Chelsea 2013/14
Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano... Mourinho is back!
Torna a Stamford Bridge dove è un idolo indiscusso e compra Willian, Matic, Schurrle e un giovanissimo Salah dal Basilea. Concede una parentesi in Blues a Samuel Eto'o, protagonista nella sua Inter e sceglie Mark Schwarzer come secondo portiere.
Campagna acquisti modesta, soprattutto se paragonata a quella del sua prima volta nell'ovest di Londra. Tornerà a vincere al secondo anno, in cui conquisterà la sua terza Premier League e farà anche il tris di Coppe di Lega.
Respect man!
6. Manchester United 2016/16
Old Trafford. Il Teatro dei Sogni e soprattutto, la panchina sacra di Sir Alex Ferguson. 4 acquisti top per riportare in alto i Red Devils: Paul Pogba dalla Juventus, Henrikh Mkhitaryan dal Borussia Dortmund, Eric Bailly dal Villarreal e Zlatan Ibrahimovic a parametro zero dal PSG.
Torna alle vecchie abitudini vincendo Community Shield, Coppa di Lega ed Europa League alla prima stagione, senza però riuscire a mettere le mani sul trofeo della Premier League.
7. Tottenham - Gennaio 2020
Subentra a Pochettino a novembre 2019, facendo infuriare i tifosi del Chelsea. Domina la scena della serie Amazon All or Nothing poi ribattezzata Nothing or Nothing dai tifosi degli Spurs.
Niente va come dovrebbe, tanto da far pensare alla stampa inglese che lo Special abbia perso il tocco magico. Nel mercato di gennaio del 2020 arrivano Steven Bergwijn dal PSV e Gelson Fernandes dal Benfica.
Viene esonerato dagli Spurs la settimana della finale di Coppa di Lega, quella in cui avrebbe provato a riportare un trofeo che da quelle parti manca ormai da troppo tempo.
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