Gli indizi che possono avvicinare Italiano alla panchina del Napoli
Un'annata fatta di paradossi quella vissuta da Napoli, l'eco di un sogno cullato per 30 anni che si tramuta in un ridimensionamento improvviso (peggior rendimento di sempre di una squadra campione d'Italia in carica). Paradossi e contraddizioni già visibili all'alba della stagione, con Aurelio De Laurentiis pronto a citare una finale di Champions League come orizzonte e con (al contempo) una sensazione di smarrimento palpabile per l'addio di Luciano Spalletti, vero alchimista dello Scudetto.
Il patron azzurro è tornato di recente a parlare con toni ben distanti da quelli tenuti nella festa per il titolo, un anno fa, paventando un percorso di crescita più graduale da intraprendere per tornare a competere per le prime posizioni. Il Napoli 2023/24 ha vissuto sospeso tra passato e futuro, in una sorta di terra di mezzo, provando a somigliare a se stesso e senza riuscire a emanciparsi da qualcosa di ingombrante, di enorme. Eccoci dunque ad una nuova alba, quella di un ciclo diverso, della necessità di costruire e non di mantenere: Vincenzo Italiano può essere il profilo adatto in tal senso? Esploriamo qualche indizio che sembra portarci proprio in questa direzione.
Stima reciproca
Partiamo, anche per una questione di tempistiche, dall'attualità e dal fatto che De Laurentiis e Italiano abbiano a tutti gli effetti confermato l'avvicinamento dello scorso anno, entrando anche nel merito. Il tecnico viola, accostato da tempo a un addio, ha parlato di "stima enorme" nei confronti del patron del Napoli e lo ha definito "un signore" (riferendosi al fatto che, di fronte al muro della Fiorentina, si sia fatto da parte). I rapporti tra le due proprietà e l'avvicinamento dello scorso anno, insomma, possono già rappresentare una base di partenza costruttiva per intavolare nuovamente il discorso, stavolta senza preclusioni a priori e senza muri.
Il timbro di Spalletti
A proposito di stima, tornando indietro nel tempo di circa un anno, possiamo ricordare come Spalletti - parlando del proprio sostituto - abbia definito Italiano come "l'uomo giusto per il Napoli", dimostrando a più riprese di apprezzare l'operato dell'allenatore alla guida dei viola. Un timbro non da poco da parte di chi, più di chiunque altro, ha saputo dare corpo al progetto partenopeo, portandolo al successo proprio nell'anno degli addii più pesanti sul mercato. Una sorta di garanzia che potrebbe esercitare un certo appeal anche presso una piazza a caccia di un rinnovato entusiasmo, dopo un doloroso ritorno "sulla terra".
Questione di continuità
L'apprezzamento da parte dell'attuale CT della Nazionale si connette anche all'ambizione, dichiarata da De Laurentiis a suo tempo, di voler dare continuità tattica al percorso intrapreso: la missione, nella stagione 2023/24, ha funzionato solo pensando alla statistica del possesso palla (il Napoli ha continuato a dominare in quel senso) ma è possibile vedere proprio in Italiano il portatore naturale di una filosofia che ha già funzionato dai tempi di Sarri, fatta di controllo e di atteggiamento spregiudicato, col 4-3-3 o col 4-2-3-1 come base. Conte e Gasperini rappresentano, al contrario, profili che andrebbero a rompere un po' la tradizione e a farci immaginare un Napoli diverso, non meno intrigante ma dall'approccio differente rispetto a quello a cui ci siamo abituati (nel bene e nel male) negli ultimi anni.
Ideale per ricostruire
Citando Conte poi, collocandolo idealmente sul versante opposto rispetto al profilo di Italiano, immaginiamo un progetto più a breve termine, non un instant team ma pur sempre una società disposta a dare subito in mano all'allenatore la possibilità di compere per il titolo, assecondandolo pienamente sul mercato. Il profilo di Italiano darebbe un respiro diverso all'intero tragitto azzurro, legandosi più coerentemente all'idea di "nuovo ciclo" immaginata da De Laurentiis, nell'ottica di costruire qualcosa di duraturo (e con pressioni differenti, nei confronti della proprietà, rispetto a un profilo più "ingombrante" come quello di Conte).
Segnali di mercato
Piccoli segnali, avvicinandoci alla sessione estiva, possono arrivarci anche dal mercato, proprio in questi ultimi giorni: il Napoli è indicato sulle tracce di Martinez Quarta, prospettiva ribadita anche da La Gazzetta dello Sport che permetterebbe al difensore argentino di seguire Italiano (tecnico che ha saputo valorizzarlo) in una nuova avventura. Il contratto in scadenza nel 2025 e la mancata volontà di rinnovare, citata dal quotidiano e data sempre più per appurata a Firenze, potrebbero rappresentare basi giuste per mantenere il binomio virtuoso con Italiano anche a Napoli.