Gli ultras dell'Inter contro Zhang: protesta legittima o poca riconoscenza?

Steven Zhang
Steven Zhang / Marco Canoniero/GettyImages
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Torniamo un attimo allo scorso weekend quando l'Inter ha perso alla Dacia Arena contro l'Udinese. Quest'ultima ha fissato il punteggio sul 3-1 grazie ai gol di Deulofeu, Bijol e Arslan, ma ciò che ha suscitato tante polemiche è stata la gestione della gara da parte di Simone Inzaghi (finito nell'occhio del ciclone per le sostituzioni alquanto discutibili).

Il tecnico ex Lazio è finito sul banco degli imputati, e come se non bastasse la situazione a livello societario sembra poco tranquilla, con la proprietà targata Suning che adesso deve fare i conti con un momento alquanto complicato. È fresca la voce dell'incontro tra Zhang & Co. con i consulenti di Goldman Sachs: il presidente nerazzurro cerca un nuovo socio per provare a rientrare dal prestito di 275 milioni di Oaktree, anche se ovviamente non è del tutto da escludere una cessione definitiva della società.

Nel frattempo però i tifosi insorgono: la Curva Nord ha deciso di non intonare più cori per i calciatori (bersagliati dopo la debacle di Udine), e inoltre non sono mancati tramite social i riferimenti a Zhang, criticato anche di sfruttare di progetto del Nuovo Stadio per guadagnare denaro.

Protesta giusta o poca riconoscenza? Se da un lato Zhang è riuscito in parte a riportare l'Inter competitiva, dall'altro invece il patron nerazzurro ha aizzato il malumore dei tifosi con scelte abbastanza discutibili sul mercato, dove la dirigenza - sostanzialmente - ha puntato su acquisti a parametro zero.

Come se non bastasse, c'è anche la questione stadio a gettare benzina sul fuoco: la proprietà - ovviamente - sottolinea come il nuovo impianto sia di fondamentale importanza per l'Inter e per la città di Milano, ma il tifo organizzato non è di quest'avviso e accusa Zhang di voler speculare su un'opera così mastodontica e (forse) non indispensabile per il club.

La contestazione della Nord è più che legittima: non basta un nuovo stadio per risolvere i problemi, non basta ovviamente risolvere la questione legata alle partnership (caso Digitalbits e LeoVegas), non basta stringere la mano a un allenatore che è indicato dall'ambiente come il responsabile (non principale). L'Inter si ritrova adesso con l'acqua alla gola a livello economico, e sul campo i risultati sono al di sotto delle aspettative. E se combiniamo questi due fattori, allora è il caso di accodarsi all'urlo del secondo anello verde. Caro Zhang, the time is over.

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