Grand Opening al Viola Park: il centro sportivo della Fiorentina si apre al mondo
La storia del Viola Park, per quanto giovanissima e anzi del tutto agli albori, ha già offerto fin qui una serie di prime volte a loro modo significative: l'apertura a calciatori e staff della prima squadra per il ritiro estivo della Fiorentina, le difficoltà burocratiche per ottenere i permessi necessari per aprire ai tifosi, le prime partite di Primavera e formazione femminile negli stadi del centro sportivo e - dopo l'attesa più lunga del previsto - la possibilità finalmente di aprirsi ai tifosi, tra entusiasmo e casi mediatici collaterali.
Il giorno dell'inaugurazione ufficiale del centro sportivo viola, del Rocco B. Commisso Viola Park, rappresenta uno snodo cruciale sia in senso pratico ed effettivo che in senso simbolico, rapportando il momento attuale alla storia del club gigliato e capendo quanto a lungo sia rimasta una chimera la possibilità di avere una "casa" tutta viola (tentativo rimasto spesso valido solo sulla carta e nei propositi delle varie proprietà).
Al di là del lungo iter necessario alla realizzazione del centro sportivo, con difficoltà ricordate anche da Rocco Commisso in conferenza stampa, resta la consapevolezza di un punto di rottura rispetto ai quasi 100 anni di storia viola: non più sedi disseminate sul territorio cittadino o squadre unite solo in teoria, si passa a una fase storica diversa sia pensando alla valorizzazione del vivaio che alle possibilità a disposizione della prima squadra (ribadite dai diretti interessati già nel corso del ritiro estivo).
La reazione delle istituzioni
Un valore sia simbolico che effettivo che trova una sponda evidente, oggi, nella presenza istituzionale, tale da lasciar intuire il peso specifico dell'evento: il presidente della UEFA Ceferin, il presidente della FIGC Gravina ma anche Boban, Chief of Football UEFA, e il Ministro dello Sport Abodi hanno incontrato Commisso e hanno avuto modo di visitare il centro sportivo di Bagno a Ripoli. Le personalità intervenute non hanno nascosto la sorpresa per il livello del centro sportivo, Ceferin a Sky lo ha definito "il più bello mai visto" e l'impressione comune - anche tra i tanti addetti ai lavori presenti - è che si tratti effettivamente di un esempio unico non solo nel contesto nazionale.
Grande protagonista della giornata, chiaramente, è stato Commisso: l'inaugurazione del centro sportivo viola e i riconoscimenti unanimi dei presenti rappresentano un traguardo cruciale per una proprietà "nuova" (arrivata nel 2019) e al contempo - come auspicato da Commisso stesso - fanno da possibile input sul fronte delle infrastrutture a livello nazionale, con la volontà di oltrepassare i nodi di una burocrazia spesso cieca alle esigenze di crescita (locali come ad ampio raggio).
Le parole di Rocco Commisso
Queste le parole del patron viola: "Oggi è una giornata storica non solo per la Fiorentina, Firenze ma anche per tutto il mondo dello sport [...]. Quando ho detto che i soldi non sono un problema, questa ne è la dimostrazione. Fino ad oggi abbiamo speso oltre 420 milioni per la Fiorentina e sono contento di averlo fatto" riporta FirenzeViola.
"Abbiamo avuto molti problemi, ve ne dico un po'. Prima gli scavi archeologici, poi la guerra, il Covid. Poi per fortuna è arrivata un'altra persona della Soprintendenza che ha sostituito la precedente e ci ha permesso di fare due campi... Qui in Italia ci sono gli stati più vecchi d'Europa, io mi vergogno di questo. Tutti dobbiamo fare qualcosa per aiutare questo Paese" ha proseguito.
Le ambizioni connesse al Viola Park sono chiare: "Dopo un po' di tempo ho capito che a Firenze non c'era niente di nostro. I ragazzi più piccoli li ho visti per la prima volta qui al Viola Park... E sono queste le cose che mi emozionano. Spero che qualcuno verrà qui dicendo: 'Io voglio stare qui e non andare alla Juventus'" ha spiegato Commisso, individuando dunque un chiaro filo conduttore tra la giornata odierna e l'impronta futura sulle sorti del club.