Hakan Calhanoglu ha fatto dimenticare Brozovic
Non va sempre così, anzi. Spesso quando un calciatore fenomenale se ne va, lascia un vuoto che viene colmato dopo diverso tempo e, in molte occasioni a un livello inferiore rispetto a quello precedente.
La Juventus ha faticato per anni alla ricerca di un sostituto di Miralem Pjanic e ora può godersi un Manuel Locatelli in grande spolvero, il vuoto lasciato da Jorginho a Napoli è stato colmato soltanto nella passata stagione dall'exploit di Lobotka, la Lazio sta assaggiando le prime fatiche di giocare senza Sergej Milinkovic-Savic. E questo in riferimento soltanto al ruolo del centrocampista; gli esempi si sprecano anche nelle altre posizioni.
Ne esiste uno però che rappresenta l'eccezione. È Hakan Calhanoglu che dal Milan è passato all'Inter e che ora è al centro di gestione e controllo della squadra di Simone Inzaghi. Da lui passano i palloni dei nerazzurri, passa la prestazione di una squadra che dopo 11 giornate prova già a scappare sulle dirette concorrenti per lo Scudetto.
Calhanoglu e Brozovic hanno giocato insieme nell'Inter per due stagioni e sono stati in campo nello stesso momento 72 volte, per un totale di 4379 minuti (dati Transfermarkt). L'infortunio del croato ha cambiato le cose. È arrivato in un momento in cui l'Inter sembrava avere il centrocampo (e in generale la rosa) più forte del campionato, ma anche in quello in cui proprio Brozovic aveva segnato due gol consecutivi e risultava ancora essere molto determinante.
Per sostituirlo Inzaghi avrebbe potuto optare per il più esperto Mkhitaryan, promuovere coraggiosamente il giovane Asllani o ancora scegliere in modo più conservativo Roberto Gagliardini in regia. La scelta è stata invece diversa. Al Milan Hakan Calhanoglu operava come trequartista, in un anno la sua trasformazione da mezz'ala è stata completata e in un altro è diventato tra i migliori registi in circolazione.
Il turco compirà 30 anni il prossimo febbraio, ma per necessità della sua squadra ha anticipato il classico arretramento del centrocampista esperto, che abbassa la sua posizione fino a terminare talvolta al centro della difesa. Ora, è abbastanza complesso immaginare Calhanoglu in una linea difensiva, sono le caratteristiche fisiche e le attitudini di ogni calciatore a determinare cambi di reparto. Già la sua rapida evoluzione da trequartista a mediano ha destato sorpresa: nel 2020 qualcuno lo immaginava davvero come regista di successo di una delle squadre più forti d'Europa?
È una realtà confermata dall'avvio di questa stagione in cui si è già dimostrato essere il giocatore più in forma del suo reparto. I 5 gol messi a segno finora sono arrivati tutti su calcio di rigore, ma poco importa. Il turco ha scelto di assumersi questo carico di rischio in più impadronendosi di tiri dal dischetto pesantissimi in gare cruciali. Ha cominciato nella stagione 2021-22 segnando a Milan, Napoli e Juventus (due volte), ha fatto gol contro il Bologna l'anno scorso e in questa ha beffato la Fiorentina, nuovamente il Milan, il Torino, il Salisburgo e l'Atalanta.
Ed è un discorso che possiamo allargare al modo di interpretare il suo calcio. Sembra quasi che Calhanoglu ami la pressione, che una maggiore responsabilità aumenti il suo rendimento. La cabina di regia richiede un lavoro di concentrazione e pensiero continuativo (molto più di altre posizioni) e lui lo sta svolgendo con l'esprienza di chi gioca lì, a quei livelli, da almeno una decade.
Dopo una decina di giornate primeggia nelle statistiche dei passaggi dell'Inter e in proporzione ha migliorato anche quelle individuali. È il calciatore che effettua (775) e completa (670) il maggior numero di passaggi e che vanta la percentuale di precisione migliore dell'intera squadra (88.7%). Sono dati che potrebbero apparire come banali, ma che nel calcio odierno non lo sono. Guardando anche alle altre big del nostro campionato (il Milan su tutte), sono spesso i difensori a tentare e completare il maggior numero di passaggi (agendo in una zona di rischio minore).
Analizzandone la tiplogia, confrontata a quella delle passate stagione, possiamo notare un incremento percentuale significativo sia nei passaggi brevi, che medi e lunghi. Un miglioramento incredibile se pensiamo che Calhanoglu ha già effettuato la metà dei passaggi rispetto all'anno scorso (e siamo all'undicesima giornata). Nei brevi ha una precisione di quasi il 94.5% (+2%), nei medi del 91.9% (+5%) e nei lunghi del 76.4% (+12%). La percentuale di completamento generale di passaggi è aumentata del 5.5%
È in Top Ten per Passaggi chiave, Tocchi, Distanza progressiva di trasporto palla, Passaggi filtranti, Passaggi progressivi, Passaggi nell'ultimo terzo, e ancora Azioni da tiro, Azioni da gol, xG e xA. Statistiche cruciali a cui si aggiunge la Top Ten in quelle difensive come Contrasti, Contrasti vinti e Dribblatori contrastati.
Ha aumentato il livello delle sue prestazioni e di quelle dell'Inter. Ha sfruttato l'eredità di Marcelo Brozovic ridisegnando il suo calcio, adattandosi ancora una volta per compiere lo step più importante della sua carriera.