Higuain: "Vivevo in modo antinaturale, questo è uno dei miei momenti migliori"
Gonzalo Higuain sta conquistando Miami. Da due anni e mezzo nel club di David Beckham, il Pipita è finalmente a suo agio. È carismatico, segna poco meno di un gol a partita, ha già migliorato le sue statistiche realizzative rispetto alla prima stagione intera (2021) e sta guidando l'Inter Miami ai playoff con prestazioni decisive.
Nella precedente campagna non aveva potuto prendere parte ai preliminari spareggio (vinti 3-0 dal Nashville) per positività al coronavirus. In questa, sempre con Phil Neville in panchina, l'Inter Miami è attualmente al settimo posto, ultima posizione per qualificarsi ai playoff, a pari merito con i Columbus Crew e a due punti di vantaggio dall'Atlanta United.
A tre gare dal termine non si può più sbagliare e nel prossimo turno, in programma il primo ottobre, visiterà l'ex compagno Bernardeschi e Lorenzo Inisgne a Toronto per poi concludere la regular season in casa contro Orlando City e Montreal. Gonzalo Higuain ha 35 anni e aveva già parlato dell'eccessiva pressione a cui sono sottoposti i calciatori in Europa.
Nella giornata di ieri è stato intervistato da Tyc Sports per parlare di Argentina e tante altre cose. In particolare è interessante il suo pensiero sulla vita di un calciatore negli anni più brillanti della sua carriera.
Le parole di Higuain
"Ho detto di aver vissuto 15 anni antinaturalmente. La gente pensa che abbiamo una vita facile e fatta, e non è così. Non abbiamo gli stessi diritti se camminiamo per strada, ti insultano e non puoi rispondere, perché se lo fai le conseguenze sono doppie. Se perdi una partita, sbagli un gol o perdi un a gara importante non puoi uscire per strada. Il giocatore di calcio vive condizionato dal risultato, da se ti va bene o male. È uno sport, un lavoro e non bisogna confondere con la questione dei soldi, siamo tutti umani. Mi sembra ingiusto aver vissuto 15 anni nell'elite, con tutto quello che ti da e il privilegio connesso, e non aver potuto reagire nei momenti in cui ho invece dovuto abbassare la testa di fronte a insulti e mancanze di rispetto. In questo momento della mia vita non lo tollero più. Umanamente sono cresciuto molto grazie alla mia famiglia e agli amici. Sono in uno dei momenti migliori della mia vita".
25 presenze, 13 gol e 3 assist, ma soprattutto la possibilità di vivere il calcio con serenità.
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