I 10 marcatori più giovani nella storia della Champions League
Ci sono giocatori che ci mettono anni prima di riuscire a sbocciare. Pensiamo, per esempio, a Luca Toni o Antonio Di Natale in Italia. Altri, invece, hanno un inizio di carriera scintillante e stabiliscono record di precocità alla casella presenza o a quella dei gol. Magari segnano reti in partite importanti, perfino in Champions League. L'inizio a spron battuto, però, non è sempre sinonimo di grande carriera. Andando a vedere, infatti, i marcatori più giovani della Champions League, tanti sono coloro che sono diventati dei campioni, altri, invece, no. Scopriamo i primi 10.
10. Alex Oxlade-Chamberlain
Figlio di un ex calciatore, l'attuale centrocampista del Liverpool inizia a muovere i primi passi nella terza categoria inglese, al Southampton. Lì stabilisce il primo record di precocità. Il ragazzo è talmente forte che già a 16 anni comincia a giocare con i grandi. Lì viene notato dagli osservatori dell'Arsenal che lo portano a Londra nel 2011. A settembre dello stesso anno, a 18 anni e 44 giorni, sigla, al debutto, il suo primo gol in Champions League nella partita vinta per 2-1 dai Gunners contro l'Olympiacos. In questo caso, è l'inizio di una carriera importante che lo porterà ad alzare la coppa dalle grandi orecchie.
9. Karim Benzema
Nato a Lione e cresciuto nelle giovanili della squadra della sua città, Karim Benzema debutta in prima squadra il 15 gennaio del 2015. Piano piano conquista sempre più spazio fino a diventare la punta titolare del club che, in quel momento, dominava la Ligue 1. Benzema, all'epoca, non aveva nemmeno compiuto 18 anni. Comincia a siglare i primi gol e, a fine anno, il 6 dicembre del 2005, a 17 anni e 352 giorni, timbra per la prima volta il cartellino in Champions League, precisamente nella partita vinta dai francesi per 2-1 contro il Rosenborg. Il primo di tanti. E', infatti, il quinto marcatore di sempre della competizione, vinta, tra l'altro, ben 4 volte.
8. Aaron Ramsey
Ramsey inizia la sua carriera nel Cardiff City, la squadra più importante del Galles. Lì svolge tutta la trafila delle giovanili per, poi, debuttare a soli 16 anni durante la stagione 2006/2007. Passa un altro anno e su di lui si fiondano le migliori squadre inglesi. Tra queste, Ramsey sceglie l'Arsenal con cui debutta subito nei preliminari di Champions League contro il Twente. Nella stessa competizione, metterà a segno il suo primo gol con la maglia dei Gunners. Avviene nell'ottobre del 2008 durante la partita vinta dai londinesi in casa del Fenerbahce per 5-2 quando il gallese ha appena 17 e 300 giorni. Ora, Ramsey è un esubero della Juventus.
7. Breel Embolo
Nato in Camerun, ma cresciuto in Svizzera, Breel Embolo muove i suoi primi passi nel mondo del calcio in una piccola squadra di Basilea, prima di trasferirsi allo storico club della stessa città. Vince i campionati giovanili, mettendo in mostra ottime doti e, così, a nemmeno 18 anni viene aggregato alla prima squadra. Nella prima stagione, 2013/2014 sigla una rete in 11 presenze, ma è in quella successiva che si prende i riflettori. A 17 anni e 263 giorni, infatti, mette a segno il suo primo gol in Champions League nella partita vinta dagli svizzeri contro il Ludogorets. Sembra l'inizio di una carriera da star. Non esattamente. Gioca, infatti, per il Borussia Monchengladbach. Non male, però, ci si aspettava altro dopo quel gol.
6. Martin Klein
Cresciuto nelle giovanili dello Sparta Praga, il giovane difensore Martin Klein entra a far parte della prima squadra già a 16 anni e nel 2002, durante la partita persa dai suoi 1-2 in casa del Panathinaikos, sigla l'unica rete dei cechi. E' il 27 febbraio e Klein ha solo 17 anni e 241 giorni. Potrebbe essere l'inizio di una carriera scintillante. Non lo sarà. Dopo il 2002, Klein sarà mandato a giocare in prestito, ma fallisce e, così, lo Sparta Praga se ne libera. A questo punto, il difensore comincerà a girare, perdendosi, per l'Europa dell'Est. Ora, a 36 anni, è svincolato.
5. Bojan Krkic
A 8 anni stupisce gli osservatori del Barcellona che lo fanno subito entrare nella cantera. Lì si abitua a giocare con i più grandi, facendo parte sempre di categorie d'età superiori alle sue, e vince. Nel 2007, l'allenatore dei blaugrana, Frank Rijkaard, lo aggrega alla prima squadra, rendendolo il più giovane esordiente della Champions League nella partita del settembre dello stesso anno contro il Lione. Piano piano conquista sempre più spazio in squadra, batte i precedenti record di precocità di Messi e, il primo aprile, a soli 17 anni e 218 giorni, segna il gol decisivo dell'andata dei quarti di finale contro lo Schalke 04. Negli anni successivi, il paragone con Messi si fa sempre più insistentemente e, così, Bojan decide di far vedere il suo valore seguendo Luis Enrique alla Roma. E' l'inizio del declino. Si rivelerà, infatti, un buon giocatore, niente di più.
4. Cesc Fabregas
Da un canterano del Barça a un altro. Così come Bojan, prima di Bojan, infatti, Cesc Fabregas ha fatto tutta la trafila di giovanili al Barcellona, ma, quando si è reso conto di avere poche chance di giocare in prima squadra, ha deciso di lasciare la natia Spagna e volare in Inghilterra. Firma per l'Arsenal, con cui già nel 2003, a 16 anni, entra a far parte della prima squadra. In poco tempo stabilisce diversi record. Più giovane debuttante dell'Arsenal, più giovane marcatore dei Gunners in League Cup e in Premier League e, infine, durante la partita vinta per 5-1 contro il Rosenborg del dicembre 2004, a 17 anni e 218 giorni, diventa uno dei più giovani marcatori della Champions League. Per diversi anni, Fabregas sarà uno dei migliori centrocampisti al mondo, bloccandosi, però, in concomitanza del suo ritorno al Barcellona.
3. Mateo Kovacic
Prima dell'approdo all'Inter, Kovacic era noto al grande pubblico come uno dei migliori talenti usciti dal florido settore giovanile della Dinamo Zagabria. Un settore giovanile che, il croato, ha lasciato ben presto. Già durante la stagione 2010/2011, infatti, entra a far parte della prima squadra, diventando, il 20 novembre 2010, il più giovane debuttante e marcatore della storia del campionato croato. Non solo. Sì, perchè passa un anno e, nel dicembre 2011, a 17 anni e 216 giorni, Kovacic segna il gol della bandiera nella fin troppo ambigua sconfitta (1-7) subita per mano del Lione in Champions League. Una competizione, quest'ultima, che ha vinto 3 volte, seppur da attore non protagonista.
2. Peter Ofori-Quaye
Cresciuto nelle giovanili dell'Ajax con sede a Cape Town, l'attaccante ghanese gioca due anni, quando ne ha appena 16, in una piccola squadra greca, il Kalamata. Lì si fa notare da una dei più grandi club ellenici, l'Olympiacos, dove, non ancora maggiorenne, si prende subito la maglia da titolare e, con cui il primo ottobre del 1997, segna il suo primo gol in Champions League. Anche in questo caso, come per Kovacic, si tratta di un gol della bandiera (Rosenborg-Olympiacos 5-1). Stabilisce, così, il record di marcatore più giovane della competizione, avendo al tempo appena 17 anni e 195 giorni. Resterà all'Olympiacos fino al 2003, cominciando, poi, a girovagare come una trottola impazzita, chiudendo, infine, la carriera, nell'anonimato, nel 2012.
1. Ansu Fati
Stagione 2019/2020. Il giovanissimo talento del Barcellona, Ansu Fati, batte ogni record di precocità. Debutta in Liga a 16 anni nell'agosto del 2019, diventando il secondo esordiente più giovane nella storia del club blaugrana. Passa qualche settimana e diventa il più giovane a segnare e servire un assist nella storia del campionato spagnolo. Non contento, si prende anche il record di più giovane marcatore nella storia della Champions League. Lo fa a San Siro, segnando il decisivo gol del 2-1 contro l'Inter, ad appena 17 anni e 40 giorni. Ieri, inoltre, è diventato il più giovane marcatore della nazionale spagnola. Solo il tempo ci dirà se è l'inizio di una carriera da fuoriclasse.
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