I 15 primavera aggregati alle prime squadre di Serie A da tenere d'occhio
C'è un momento particolare dell'anno in cui, in maniera febbrile, ci si figura quella che potrà essere la formazione della propria squadra del cuore nella stagione successiva: i giorni delle visite mediche, dei raduni e dei giocatori che alla spicciolata raggiungono le rispettive sedi, giorni speciali anche e soprattutto per quei giovani (spesso giovanissimi) che hanno l'occasione per misurarsi con campioni affermati, compagni più esperti o allenatori di prestigio.
Talenti che non hanno ancora compiuto 20 anni e che si trovano al cospetto di mostri sacri del calcio, con tutta la voglia di dimostrare che non è un caso se si trovano lì in quel momento, che possono restarci già a breve termine. E in un momento, come quello attuale, in cui il calcio professa di volersi rendere più "sostenibile" è evidente come la Primavera e le giovanili in generale rappresentino una fucina fondamentale di risorse, una fonte a cui attingere con fiducia. Ecco, dunque, i talenti aggregati alle prime squadre di Serie A che sperano di far parlare di sé già nella stagione 2021/22:
1. Marco Bertini (Lazio)
L'arrivo di un nuovo tecnico dà una motivazione in più per mettersi in mostra e giocarsi le proprie carte, Marco Bertini (classe 2002) ha dalla sua anche il sogno realizzato dell'esordio in Serie A e spera di colpire Sarri in ritiro. Si tratta di un centrocampista dotato di grande spirito di sacrificio, col carisma da trascinatore, che non disdegna conclusioni da fuori e sortite offensive. Nasce mediano davanti alla difesa ma può disimpegnarsi come mezzala e, anzi, confida di affermarsi proprio in tale veste.
2. Michele Besaggio (Genoa)
Classe 2002 cresciuto con Del Piero come idolo, Besaggio ha arretrato il proprio raggio d'azione, maturando come calciatore, e diventando dunque una mezzala di qualità dopo aver mosso i primi passi come fantasista. Ama comunque mettere in mostra le doti che fin da piccolo coltiva, tentando spesso di saltare l'uomo e facendo valere la propria importante cifra tecnica, tale da renderlo in rampa di lancio verso un futuro in prima squadra.
3. Alessandro Bianco (Fiorentina)
In famiglia sono tutti bianconeri ma Bianco ha trovato il modo di lasciar da parte l'eredità di tifo, imponendosi in maglia viola come uno dei prospetti più promettenti agli ordini di Aquilani. Italiano avrà modo di valutare in ritiro questo centrocampista, valido sia come mediano che come mezzala in un centrocampo a tre, un giocatore completo e utile sia in interdizione che in fase offensiva.
4. Matteo Cancellieri (Verona)
Attaccante romano, classe 2002, cresciuto nelle giovanili giallorosse per poi affermarsi come il trascinatore del Verona in Primavera 2, dopo l'arrivo nell'ambito dell'affare Kumbulla. Ama puntare l'avversario in velocità e accentrarsi partendo da esterno alto a destra, risulta spesso devastante con le sue sgroppate sulla fascia in progressione, andando poi al tiro o servendo efficaci assist in area.
5. Cesare Casadei (Inter)
Parliamo di un 2003 che già dal 2018 (dopo l'arrivo da Cesena) sta mostrando la propria classe nelle giovanili dell'Inter. Il debutto in Primavera a 17 anni appena compiuti dice tanto di un'escalation che potrebbe non arrestarsi: si tratta di un talento già riconosciuto anche a livello internazionale (The Guardian lo ha inserito tra i migliori talenti del 2003), un centrocampista che abbina al meglio qualità tecniche e fisiche, trovandosi a proprio agio come mezzala destra in un centrocampo a tre e particolarmente pericoloso coi suoi inserimenti (ben 8 i gol nell'ultima stagione).
6. Nicolò Cavuoti (Cagliari)
Cresciuto nella Vastese e approdato nelle giovanili del Cagliari a inizio 2020, è un classe 2003 dall'ottima tecnica, un centrocampista offensivo che vivrà per la prima volta l'esperienza di un ritiro in compagnia di giocatori importanti e già affermati. Ha il profilo dell'enfant prodige in grado di bruciare le tappe e la chiamata in prima squadra lo dimostra ulteriormente: Amelia, come tecnico della Vastese che nel 2019/20 scelse di dargli fiducia, sembra davvero averci visto lungo.
7. Christian Celesia (Torino)
Parlare di "bandiera" o di "veterano" suona paradossale, trattandosi di un classe 2002, ma di fatto la storia calcistica di Celesia è totalmente a tinte granata, anche come tifoso, e il giusto lieto fine per il difensore è quello di uno spazio anche in prima squadra. Ha bruciato le tappe in Primavera, affermandosi a sorpresa fin da subito, si tratta di un difensore che si sta imponendo come centrale ma che può disimpegnarsi anche come terzino sinistro. Memorabile il suo gran gol dalla distanza contro la Roma Primavera, episodio che ha certo aiutato a far parlare di lui e a portarlo alla ribalta.
8. Hubert Idasiak (Napoli)
Non sono tanti i giovanissimi presenti nei convocati della prima squadra partenopea, naturale dunque soffermarsi su questo portiere polacco classe 2002 arrivato in Italia nel 2018, dopo aver colpito positivamente gli osservatori azzurri. La tradizione dei portieri polacchi porta con sé tante aspettative, Idasiak dal canto proprio ha risposto presente in Primavera, rivelandosi un numero uno reattivo e affidabile e migliorando col tempo (e col necessario ambientamento) nel guidare la retroguardia.
9. Emanuel Ercolano (Sampdoria)
Il classe 2002 può vantare già un record importante, nel 2018 fu infatti il più giovane convocato di sempre nella prima squadra blucerchiata, ancor prima di iniziare in pianta stabile l'avventura in Primavera. E proprio in Primavera ha continuato a fare ottime cose (4 assist e 2 gol in 29 presenze nell'ultima stagione). Si tratta di un terzino destro di spinta, attento però anche in copertura, che spera di riaffacciarsi a breve tra i big e di assaporare anche il debutto.
10. Fabio Miretti (Juventus)
Dieci anni nel settore giovanili della Juve non sono un affare da poco e Miretti ne porta addosso il segno, riuscendo peraltro a debuttare già nell'Under 23. Il classe 2003 è destinato a bruciare le tappe e ha tutte le carte in regola per far parlare ancora di sé: De Bruyne è un suo riferimento e, di certo, come per il belga non è facile inquadrare Miretti in un singolo ruolo. riuscendo a svariare efficacemente tra più posizioni e incarnando la quintessenza del centrocampista "totale". The Guardian lo ha indicato già da tempo come uno dei classe 2003 più intriganti, un altro paragone ricorrente è quello con Marchisio, altro giocatore legato ai colori bianconeri, ed è evidente come tirare in ballo nomi di questo calibro testimoni il carico di aspettativa che c'è in gioco.
11. Brian Oddei (Sassuolo)
Il classe 2002 ha compiuto tutto il percorso di crescita nel Sassuolo, una società che punta sempre con fiducia sui giovani, e in Primavera sta sorprendendo ormai dal 2018 a suon di gol e di assist. Un rapido esterno offensivo, mancino letale se schierato sulla destra, che spera di poter avere presto una chance anche in Serie A, senza risentire dell'addio di un De Zerbi che credeva fermamente nelle sue qualità.
12. Martin Palumbo (Udinese)
Il 2002 Palumbo, mamma norvegese e padre italiano, ha già esordito in Serie A con la maglia dell'Udinese e spera di seguire l'esempio di tanti giovani che hanno saputo esplodere proprio in bianconero. Nasce regista, con Pirlo come riferimento, ma cresce anche come mezzala e come centrocampista completo su cui l'Udinese sembra davvero puntare per il futuro, come dimostra del resto il contratto firmato fino al 2025.
13. Emil Roback (Milan)
La ricerca di un filo conduttore tra il giovane Roback e un colosso come Ibrahimovic di certo ha contribuito ad accendere le attese, al di là di improvvidi confronti si tratta di una prima punta che ama allargarsi e partire in campo aperto. Più dell'accostamento a Ibra, un po' fine a se stesso sul piano tecnico, è l'idolo Henry ad ispirarlo: adesso però, andando per gradi, già accumulare minuti sul campo di allenamento accanto a grandi campioni potrà dare la spinta giusta per crescere e diventare un giocatore su cui puntare.
14. Matteo Ruggeri (Atalanta)
Matteo Ruggeri non può più essere visto come sorpresa, si tratta del resto di un giocatore che ha già collezionato minuti importanti in Serie A nell'ultima stagione e che ha debuttato in Champions. Il campionato 2021/22 dovrà essere quello della consacrazione per questo laterale difensivo che, sulla scia di un riferimento come Marcos Alonso, ama portarsi in avanti e andare al cross o al tiro. Un tecnico come Gasperini potrà essere un toccasana, come accaduto con altri esterni, per completarne ulteriormente la crescita, anche in fase difensiva.
15. Filippo Tripi (Roma)
Il caso di Tripi dimostra come non siano solo classe e talento cristallino a far imporre un giocatore: lo spirito di leadership e la personalità fanno in questo caso la differenza, si parla di uno dei punti fermi delle giovanili della Roma degli ultimi anni e del capitano della Primavera. Un mediano, utilizzabile anche come centrale difensivo, che spicca per intelligenza tattica e capacità di rilanciare il gioco anche grazie a precisi lanci lunghi, il tutto unito all'abilità nel gioco aereo.