Tutti i commissari tecnici delle Nazionali di Euro 2020
L'appuntamento con Euro 2020 è ormai dietro l'angolo, c'è un popolo in fibrillazione mosso da diverse ambizioni, dalla voglia di trionfare o di sorprendere, inesorabilmente in bilico tra la fiducia e i timori dei più scettici.
Come figura che, necessariamente, finisce per catalizzare e intercettare più di altri il peso inevitabile delle ambizioni il CT rappresenta da un lato la il condottiero e dall'altro il capro espiatorio in caso di fallimento, vestendo panni doppiamente scomodi: in primis la stessa selezione compiuta al momento delle convocazioni è oggetto di critiche e valutazioni, in seconda battuta milioni di tecnici più o meno improvvisati sono già pronti a giudicare le scelte di formazione compiute a partire dal prossimo 11 giugno.
Ecco dunque, girone per girone, tutti i commissari tecnici delle 24 Nazionali che si apprestano ad affrontare gli Europei:
1. Galles - Robert Page
Non sarà la leggenda dello United Ryan Giggs a guidare il Galles agli Europei, a causa di pendenze giudiziarie: al suo posto ci sarà il suo vice Robert Page, scelto dalla Federazione per dare continuità al lavoro svolto. Page, da giocatore, ha indossato la fascia di capitano del Galles e ha sempre rivendicato il proprio senso di appartenenza nazionale, ora spera di trasferire le doti di leadership nelle inedite vesti del CT. Fin dallo scorso ottobre, ancora con Giggs alla guida, il Galles ha iniziato a schierarsi con il 3-4-3, soluzione che sarà adottata anche a Euro 2020 a discapito del 4-2-3-1 precedentemente utilizzato.
2. Italia - Roberto Mancini
Fresco di rinnovo con la Nazionale fino al 2026 e forte della fiducia (meritata) dei vertici del calcio azzurro: Mancini sta vestendo, fin qui nel migliore dei modi, le vesti dell'uomo del rilancio dell'Italia, capace di darle un gioco ben riconoscibile e di ottenere risultati da record (25 risultati utili consecutivi, 6 gol fatti e nessuno subito fin qui nelle qualificazioni ai Mondiali). Adesso è arrivato il momento della prova del nove, coi risultati che peseranno come macigni, in sostanza è arrivato il tempo di raccogliere quanto seminato. Nessun dubbio sullo schieramento tattico azzurro, con un 4-3-3 ormai stabile e rodato, anche nella maggior parte dei suoi interpreti.
3. Svizzera - Vladimir Petkovic
Tecnico ben noto anche ai tifosi italiani, per i suoi precedenti alla guida della Lazio, il suo legame con la Svizzera non è soltanto professionale e contrattuale: proprio in Svizzera si trasferì, venticinquenne, lasciandosi alle spalle la drammatica situazione di Sarajevo. Finita la carriera da calciatore è divenuto cittadino svizzero e dal 2014 guida la Nazionale, ottenendo l'approdo agli ottavi di finale sia a Euro 2016 che a Russia 2018. Il modulo più utilizzato dal CT è il 3-4-1-2, una certezza fin dal percorso di qualificazione agli Europei, andato stabilmente a soppiantare il 4-2-3-1 precedente.
4. Turchia - Senol Günes
Vera istituzione del calcio turco, una bandiera del Trabzonspor (453 presenze da giocatore) e il protagonista del punto più alto della sua Nazionale con lo storico terzo posto ai Mondiali del 2002, come CT. Dal 2019 è tornato alla guida della Turchia con la speranza di sorprendere ancora e di superare quantomeno la fase a gironi. La difesa a quattro è una certezza, per il resto Gunes sta alternando il 4-2-3-1, con maggiore frequenza negli ultimi mesi e ideale pensando ai giocatori a disposizione, e il 4-3-3.
5. Belgio - Roberto Martinez
Alla guida del Belgio dal 2016, dopo gli Europei deludenti targati Wilmots che condussero all'esonero di quest'ultimo, è riuscito a condurre la Nazionale al terzo posto ai Mondiali del 2018, un traguardo in linea con il livello della squadra a disposizione dell'ex tecnico dell'Everton. Nessun dubbio pensando al modulo con cui il Belgio si schiererà a Euro 2020, un 3-4-2-1 ricco di talento e di certezze, con elementi arrivati al punto di massima maturazione e pronti a giocarsi a pieno titolo anche il successo finale.
6. Danimarca - Kasper Hjulmand
A differenza di tanti CT pronti ad affrontare gli Europei, Hjulmand è da poco nelle vesti di commissario tecnico della sua Nazionale. Gli ultimi risultati alla guida della Danimarca sono decisamente incoraggianti, pensando soprattutto ai 14 gol fatti e agli zero gol subiti fin qui nelle sfide di qualificazione ai Mondiali. Il modulo di riferimento è ormai stabilmente il 4-2-3-1, uno schieramento che del resto permette a Eriksen di dare il meglio di sé, rappresentando di fatto il faro della squadra e la principale fonte di talento e azioni pericolose.
7. Finlandia - Markku Kanerva
Markku Kanerva è ormai da un decennio all'interno dello staff della Nazionale finlandese, prima nelle vesti di CT ad interim e successivamente come vice. Dal 2016 ha sostituito Backe come commissario tecnico, riuscendo nella storica impresa di regalare alla Finlandia la prima partecipazione alla fase finale degli Europei (la prima in assoluto in un torneo tra Europei e Mondiali). La qualificazione agli Europei è arrivata utilizzando perlopiù il 4-4-2 ma di recente la Finlandia di Kanerva sta adottando un coperto 5-3-2, soluzione verosimile anche per Euro 2020.
8. Russia - Stanislav Cherchesov
Circondato dall'aura del sergente di ferro, salito talvolta alla ribalta anche per il suo carattere intransigente (si ricorda ad esempio l'esclusione di Dzyuba), ai Mondiali del 2018 è riuscito a reggere al meglio le pressioni e lo scetticismo, arrivando fino ai quarti di finale e mietendo una vittima illustra come la Spagna. Il 4-2-3-1 è stato a lungo un suo credo, anche ai Mondiali del 2018, e l'utilizzo del 3-4-2-1 nelle ultime uscite può essere soltanto una parentesi estemporanea più che un effettivo ribaltamento di prospettiva.
9. Austria - Franco Foda
Così come per Cherchesov anche per Foda il 4-2-3-1 è un punto di partenza stabile: il pesante e recente 0-4 con la Danimarca rappresenta una delle poche battute d'arresto dal suo arrivo come CT a inizio 2018, l'auspicio (il sogno) è quello di riuscire per la prima volta nell'impresa di superare la fase a gironi agli Europei. Una vita allo Sturm Gratz, come tecnico dopo che in qualità di giocatore, avrà a disposizione una Nazionale dotata di buone qualità soprattutto sulla trequarti, con Alaba (vero e proprio jolly in Nazionale) e Sabitzer come punti di forza.
10. Macedonia - Igor Angelovski
CT della Macedonia dal 2015 si è reso autore della storica impresa di condurre per la prima volta la sua Nazionale alla fase finale degli Europei, grazie al successo ai playoff contro Kosovo e Georgia. Il ruolo della Cenerentola del girone sembra garantito, considerato il livello delle altre Nazionali del gruppo C, ma occorre sottolineare la scalata impronosticabile degli ultimi anni: dall'avvio disastroso alla qualificazione a sorpresa e al successo sulla Germania nelle qualificazioni ai Mondiali. La Nazionale di Angeloski, a livello tattico, si sta rivelando camaleontica, alternando difesa a tre e a quattro in base all'avversario di turno.
11. Olanda - Frank de Boer
L'assenza degli Orange dai piani alti del calcio dura ormai da troppo, la mancata qualificazione a Euro 2016 e ai Mondiali del 2018 richiede una reazione e, dopo un avvio fatto di scetticismo e risultati non esaltanti, de Boer potrebbe aver trovato la quadratura del cerchio. Euro 2020 dovrà essere l'appuntamento col rilancio anche per lo stesso de Boer come tecnico, considerate le esperienze infelici fuori dall'Olanda con Inter e Palace prima dell'esperienza in MLS. L'Olanda di de Boer gioca stabilmente col 4-2-3-1, modulo di partenza anche a Euro 2020.
12. Ucraina - Andrij Shevchenko
Passato in breve tempo dal ruolo di campione sul campo a quello di commissario tecnico l'ex bomber del Milan spera di migliorare quanto fatto dall'Ucraina agli ultimi Europei, con due partecipazione consecutive senza però superare la fase a gironi. Già nel 2012 la Federazione lo avrebbe voluto premiare dandogli la panchina della Nazionale maggiore, Sheva preferì però attendere e maturare, non sentendosi allora pronto per un ruolo simile. Adesso può consacrarsi anche come tecnico, il suo modulo di partenza a Euro 2020 sarà probabilmente il 4-3-3 che tanto bene ha reso nel percorso di qualificazione.
13. Croazia - Zlatko Dalic
La finale ai Mondiali del 2018 ha consacrato la Croazia elevandola dal ruolo di outsider spesso attribuitole, dando anche uno spazio allo stesso Dalic nella storia della sua Nazionale. Le sconfitte in Nations League non devono far pensare a una Croazia alla deriva, la rosa a disposizione di Dalic resta di livello assoluto e darà del filo da torcere anche alle big più quotate della vigilia. Il modulo di riferimento sarà il 4-2-3-1, con l'arma non da poco costituita dai tanti interpreti in grado di giocare sia sulla trequarti che in regia.
14. Inghilterra - Gareth Southgate
Per l'Inghilterra è arrivato il mondo di raccogliere quanto seminato negli ultimi anni, le pressioni sulle spalle di Southgate sono importanti così come le aspettative in Patria. L'obiettivo è quello di giocarsi il successo finale, dando quantomeno continuità a quanto fatto ai Mondiali del 2018: Southgate potrà contare su un buon nucleo di talenti finalmente sbocciati (Foden e Mount l'emblema in tal senso) e su un centravanti come Kane, in grado di spostare gli equilibri e di fare la differenza. Nelle ultime uscite il CT sta optando per il 4-3-3, dopo l'esperimento 3-4-2-1 riuscito solo a metà.
15. Repubblica Ceca - Jaroslav Silhavy
Il ricorso al 4-2-3-1 appare una certezza granitica per Silhavy e per la sua Repubblica Ceca, Nazionale che guida dalla fine del 2018 e che, del resto, trova proprio in quel modulo la strada migliore per esaltarsi. Silhavy ha nel suo palmares due campionati cechi (con Slovan Liberec e Slavia Praga) ed è subentrato a Jarolim dopo il debutto deludente in Nations League, guidando la Nazionale alla qualificazione a Euro 2020: il sogno, adesso, è quello di tornare a qualificarsi per gli ottavi dopo la deludente partecipazione a Francia 2016.
16. Scozia - Steve Clarke
Steve Clarke è riuscito nell'impresa di riportare la Scozia alla fase finale di un Europeo, scenario da cui la Nazionale mancava addirittura dal 1996: decisivi i successi, tutt'altro che scontati, su Israele e Serbia ai playoff. Nell'ultimo anno Clarke ha iniziato a utilizzare con continuità la difesa a tre e verosimilmente non stravolgerà le cose in vista di Euro 2020, ripetendo peraltro la curiosa abitudine (in realtà un'esigenza) di adattare come difensori centrali sia McTominay che Tierney, impiegati altrove nei rispettivi club.
17. Polonia - Paulo Sousa
Tecnico ben noto in Italia, sia per l'esperienza sulla panchina della Fiorentina che per l'importante passato da calciatore. Boniek ha recentemente deciso di dargli fiducia e di affidargli una Nazionale, quella polacca, ricca di elementi di alto livello e potenzialmente in grado di ripetere quanto fatto a Euro 2016. Fin qui ha collezionato una vittoria, un pareggio e una sconfitta come CT della Polonia, nelle sfide di qualificazione ai Mondiali del 2022, e il 3-4-1-2 sembra la via più praticabile per la sua Nazionale, con Zielinski schierato sulla trequarti e individuato da Sousa come potenziale faro e leader della squadra.
18. Slovacchia - Stefan Tarkovic
Soluzione piuttosto insolita quella adottata dalla Federazione slovacca che, proprio nel bel mezzo dei playoff decisivi per gli Europei, ha scelto di cambiare CT e di puntare su Tarkovic. La scelta ha premiato, con l'approdo alla fase finale che si è tramutato in realtà pur con qualche affanno, e Tarkovic è adesso chiamato a replicare l'impresa di Euro 2016 (con l'approdo agli ottavi). Il CT slovacco punterà probabilmente sul 4-3-2-1, un albero di Natale ricco di conoscenze vecchie e nuove del calcio italiano, come Skriniar, Lobotka, Kucka e Hamsik.
19. Spagna - Luis Enrique
Salito di recente alla ribalta per la clamorosa decisione di non portare giocatori del Real Madrid nella spedizione per Euro 2020, Luis Enrique rappresenta di fatto il solo vero artefice dei tanti "nuovi cicli" che avrebbero dovuto ribaltare Nazionali anche di primo piano. Il coraggio di una scelta anche impopolare racconta tanto dell'ex tecnico di Roma e Barcellona che a Euro 2020 punterà su un 4-3-3 che vedrà nel solo Busquets il legame diretto con la vecchia guardia, come farò di una squadra ricca di giovani già ritenuti pronti per un minutaggio da titolari in una competizione così importante.
20. Svezia - Janne Andersson
Tanto rumore per nulla: questo è quel che si potrebbe pensare ripercorrendo quanto accaduto tra il CT Andersson e Ibrahimovic, con una pacificazione tanto attesa e resa inutile dall'infortunio del rossonero. Il 4-4-2 del CT svedese sembrava cucito addosso a Ibra, con una coppia più che mai minacciosa completata da Isak, ma i piani dovranno cambiare: Berg e Kulusevski scaldano i motori, col secondo che potrebbe spostarsi dall'esterno fino all'attacco. Per Andersson, arrivato in Nazionale nel 2016 sulla scia dei successi col Norrkoping, sarebbe un'impresa titanica replicare quanto accaduto ai Mondiali del 2018 (quarti di finale).
21. Francia - Didier Deschamps
Il CT francese Deschamps si trova a gestire quella che sulla carta appare come una vera corazzata, forte del successo ai Mondiali del 2018 e di elementi arrivati alla definitiva consacrazione negli ultimi anni, Mbappé su tutti. L'ex allenatore e giocatore della Juventus occupa da quasi 10 anni il ruolo di CT dei Bleus e si è reso recentemente protagonista della sorprendente riconciliazione con Benzema che, dunque, dopo una lunga assenza tornerà in Nazionale per aumentare ancora il livello del 4-2-3-1 che Descamps potrebbe schierare a Euro 2020.
22. Germania - Joachim Löw
Non sarà certo un Europeo banale per il CT tedesco Löw, pronto a dire addio alla Nazionale che ha guidato per ben 15 anni, alternando grandi soddisfazioni e inattese battute d'arresto (su tutte un Mondiale 2018 fallimentare). Il tanto atteso cambio della guardia nella rosa appare però rinviato o comunque parzialmente frenato: Löw ha infatti deciso di chiamare nuovamente Hummels e Muller, insieme ovviamente a Neuer, e non ha dunque dato vita a una vera e propria rivoluzione accostabile a quanto fatto da Luis Enrique con la sua Spagna.
23. Portogallo - Fernando Santos
Il condottiero del successo clamoroso ottenuto in Francia nel 2016 è ancora alla guida della Nazionale portoghese, chiamata a difendere il titolo con l'ostacolo di un girone di ferro. L'esperto Santos, in carica dal 2014 come CT, punterà sul suo 4-3-3 o sul 4-2-3-1, con Cristiano Ronaldo che si prepara a scendere in campo nelle vesti di prima punta, supportato da una batteria di trequartisti o di attaccanti esterni di tutto rispetto. Prima dell'avventura alla guida del Portogallo Santos si è ben comportato anche come CT della Grecia, coi quarti di finale raggiunti a Euro 2012 e gli ottavi a Brasile 2014.
24. Ungheria - Marco Rossi
Mancini non sarà il solo CT italiano ai prossimi Europei: Marco Rossi, ex difensore tra le altre di Brescia e Samp impegnato come allenatore all'estero dal 2012, guiderà l'Ungheria nel girone di fuoco con Germania, Francia e Portogallo. Rossi, campione di Ungheria nel 2017 con l'Honved, è al suo terzo anno come CT della Nazionale ungherese e punterà sulla difesa a tre, come sta facendo con continuità ormai da un anno: il suo 3-5-2, tra l'altro, ha dato buone risposte nelle sfide disputate fin qui per le qualificazioni a Qatar 2022.