I 5 momenti chiave di Giorgio Chiellini con la maglia della Juventus
La spinta di un Europeo vinto e vissuto da protagonista e il legame ormai radicato con l'ambiente bianconero hanno fatto sì che l'estate già eccezionale di Giorgio Chiellini trovasse, in modo ufficiale, la proverbiale ciliegina sulla torta nel rinnovo contrattuale con la Juventus fino al giugno del 2023. Un traguardo non da poco, trattandosi di un classe '84, che sancirà di fatto l'unione coi colori bianconeri fino ai 38 anni per il centrale che arriverà così a legare per 18 anni anni la propria storia personale a quella juventina (2005-2023).
Una storia costellata da numeri importanti e destinati ancora a crescere: 535 presenze totali in bianconero lo collocano al quarto posto assoluto in tal senso, appena sotto ad un podio fatto di mostri sacri come Del Piero, Buffon e Scirea, così come 9 Scudetti vinti con la stessa maglia (tutti consecutivamente) lo vedono secondo solo a Gigi Buffon, con l'obiettivo dichiarato di raggiungerlo e provare a superarlo, da qui al 2023, in questo suo prestigioso record. Anche per quanto riguarda i trofei vinti in assoluto c'è Buffon nel mirino: 19 per Chiellini, 21 per il portiere fresco di ritorno al Parma. Vediamo dunque i momenti chiave e gli aspetti più significativi, almeno fino a oggi, della lunga avventura di Chiellini in bianconero:
1. Il debutto in bianconero e l'incubo Calciopoli
Anni fondamentali quelli a cavallo tra il 2004 e il 2006 per Chiellini, gli anni che di fatto ne hanno segnato il debutto nel grande calcio, facendo parlare di lui ad alto livello. Dall'esperienza in prestito alla Fiorentina, annata complessa a livello di squadra ma eccellente sul piano individuale, alla risoluzione della comproprietà a favore dei bianconeri: percorso che lo condusse a diventare una sorpresa nella Juventus di Capello.
Proprio il tecnico friulano ha rivendicato un ruolo centrale nella scelta di puntare sull'allora ventenne difensore di scuola Livorno, ancora in rampa di lancio come terzino sinistro (tanto che i viola lo sostituirono a con Pasqual, vero e proprio laterale). Il debutto arrivò contro il Messina, entrando nel finale al posto di Nedved, e quella stagione si chiuse con la nota vicenda Calciopoli che di fatto annullò lo Scudetto dell'anno precedente e sancì l'assegnazione all'Inter del titolo 2005/06. La retrocessione in B, però, significò più spazio e più responsabilità per un Chiellini già lanciato verso un futuro da big.
2. La difesa a tre: dalla B alla BBC
Dopo una stagione condita da 17 presenze in Serie A, chiusa con un titolo poi cancellato, Chiellini scese in B con la Juve e ne divenne un punto fermo, accelerando in sostanza la propria crescita e il passaggio da comprimario a titolare. La chiave, al di là della continuità, fu anche la trasformazione graduale da terzino sinistro a difensore centrale, un percorso partito già con Deschamps e reso più definitivo e stabile nel 2007/08, con Claudio Ranieri alla guida dei bianconeri. L'apoteosi, poi, della nuova veste di Chiellini e la sua consacrazione a tutti gli effetti si realizzarono all'interno di quella macchina perfetta chiamata BBC, in cui le caratteristiche dello stesso Chiellini si integravano al meglio con quelle, complementari, di Bonucci e di Barzagli, sotto la guida di Antonio Conte (quando quest'ultimo scelse di indirizzarsi verso la difesa a tre, nel 2011).
3. Collezione di Scudetti consecutivi: un record
Proprio con Conte la Juventus riuscì a tornare sul tetto del campionato, riprendendo quel discorso interrotto traumaticamente con la vicenda Calciopoli e con la retrocessione in B. Nel 2011/12 i bianconeri posero le basi per un dominio assoluto interrotto solo quest'anno, dominio che trova nei nove Scudetti consecutivi un record che parla da sé: tre titoli con Conte in panchina, cinque con Allegri e uno con Sarri, una vera e propria collezione che vede lo stesso Chiellini al secondo posto della classifica dei giocatori con più Scudetti all'attivo e, al contempo, come unico giocatore ad aver partecipato in modo ininterrotto al ciclo vincente dei bianconeri.
4. La fascia da capitano
Un'altra tappa importante nella vita di Chiellini in bianconero: il 23 giugno del 2018 vide Giorgio Chiellini diventare in maniera ufficiale il nuovo capitano della Juventus, forte di una lunga militanza e di tante battaglie vissute proprio con quella maglia dal 2005 in poi (le presenze in bianconero erano allora 472). L'addio di Gigi Buffon, per trasferirsi in Ligue 1 al PSG e provare dunque l'esperienza all'estero, permise al difensore di legare ancor di più il proprio nome alla storia della Juve e di diventarne ulteriormente un simbolo, con un marchio non di poco conto come quella fascia al braccio. Basti pensare che i tre precedenti capitani furono Conte, Del Piero e, come detto, Gigi Buffon: nomi che rendono l'idea del peso della fascia.
5. Rimpianto Champions
Non mancano infine le note amare, in un insieme fatto di trionfi e di affermazioni sia a livello di squadra che sul piano individuale. Una nota legata all'Europa e all'inseguimento infinito di quel successo in Champions League divenuto vero e proprio cruccio in casa bianconera: 73 presenze nella massima competizione europea consegnano al meglio la cifra dell'esperienza accumulata negli anni da Chiellini, le due finali perse contro Barcellona e Real Madrid nel 2015 e nel 2017 rappresentano però il rovescio negativo della medaglia. Due serate amare, quelle di Berlino e di Cardiff, tra decisioni arbitrali contestate, contro i Blaugrana, e disfatte difficili da lasciarsi alle spalle come quella contro il Real del futuro bianconero CR7.