I 5 motivi per cui Gattuso è l'allenatore ideale per Rocco Commisso

Gennaro Gattuso
Gennaro Gattuso / MB Media/Getty Images
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La notizia del giorno in casa Fiorentina è ovviamente quella legata all'ufficialità di Gennaro Gattuso come nuovo allenatore, un accordo raggiunto oggi dopo l'apparente allontanamento degli ultimi giorni, con tanto di possibile inserimento di altri club, tutti di primo piano.

Prima di capire se Gattuso sia l'allenatore ideale per la Fiorentina, per farlo occorrerà anche osservare come si muoverà il club sul mercato, è già possibile partire da un altro presupposto lampante: è senz'altro il tecnico più adatto per il patron viola Rocco Commisso, un idillio che ora si è concretizzato effettivamente ma che già in passato era apparso come minimo intuibile, per certi versi già nell'aria.

Ma su cosa si basa questa potenziale luna di miele? Ecco i 5 motivi per cui Gattuso è l'allenatore dei sogni di Commisso:

1. Le radici prima di tutto

Rocco Commisso
Rocco Commisso / Gabriele Maltinti/Getty Images

Fin dall'arrivo di Commisso alla guida della Fiorentina è balzata all'occhio la tendenza del patron viola di citare le proprie origini, quelle italiane in senso generale sì ma, ancor più nello specifico, le origini calabresi. Un aspetto umano che permea spesso l'operato di Commisso, arrivando a vivere le proprie aziende come famiglie anche al di là del calcio, e che potrebbe risuonare al meglio tracciando un rapporto diretto con "uno dei suoi", un tecnico nato a Corigliano Calabro che ha tutte le carte in regola - in modo spontaneo - per suscitare tutta la simpatia del presidente innanzitutto dal punto di vista umano, pensando al suo carattere schietto e lontano dalle ipocrisie che spesso caratterizzano il calcio.

2. Si è fatto da solo

Gennaro Ivan Gattuso
Gattuso al Perugia / Alessandro Sabattini/Getty Images

Al di là delle origini calabresi c'è un altro aspetto che Commisso rivendica con forza, la capacità cioè di tracciarsi una strada e di puntare su se stesso e sulle proprie capacità per imporsi: un discorso che vale per il patron viola, pensando al mondo imprenditoriale e al successo di Mediacom, ma che in qualche modo ricalca anche il percorso di Gattuso, un lottatore arrivato a giocare (e a vincere) ai livelli più alti del calcio partendo dal basso, senza spinte ma solo con l'esempio virtuoso del padre che lo iniziò al calcio più lontano dai lustrini e dalle serate di gala.

3. Un mastino...che gioca

AS Roma v SSC Napoli - Serie A
Gattuso e il suo Napoli / MB Media/Getty Images

Certo il racconto di Gattuso, complessivamente, si lega in modo radicale e inevitabile al suo spirito da combattente e alla sua vita calcistica da Ringhio: trascinatore, lottatore, dotato di una carica agonistica con pochi eguali. Sarebbe deleterio però, e superficiale, appiccicare a Gattuso le stesse doti (e solo quelle) come allenatore: il suo calcio è fatto di possesso, di controllo e non di speculazione, di gioco e non di distruzione del gioco altrui, con meccanismi oliati tra giocatori di talento che riescono a dare spettacolo. Tanto dipenderà dalla rosa a disposizione, un aspetto su cui Pradè avrà tanto da lavorare, ma Commisso sarà senz'altro rimasto stregato anche dal gioco del Napoli oltre che dal carisma e dal nome di Gattuso.

4. Campione del mondo

Gennaro Gattuso, Fabio Grosso
Gattuso / Ben Radford/Getty Images

Il Gattuso giocatore e quello allenatore hanno risentito e risentono, ovviamente in positivo, del peso dei successi e del prestigio connesso anche alla vittoria ai Mondiali del 2006: Commisso in prima persona ha ammesso di aver sempre seguito gli Azzurri e di aver vissuto con partecipazione la spedizione ai Mondiali del 2006. Il fatto che i viola possano contare su un campione del mondo come allenatore, agli occhi del presidente gigliato, apparirà senz'altro come un valore aggiunto dal sicuro effetto, anche emotivo, connesso ai ricordi colorati di azzurro.

5. La carta d'identità

Giuseppe Commisso, Rocco Commisso
Commisso col figlio Joseph / Alessandro Sabattini/Getty Images

Già da tempo Commisso ha disseminato qualche indizio sul profilo di quello che sarebbe poi diventato il nuovo tecnico della Fiorentina: il presidente ha spiegato di non voler puntare su allenatori già navigati e avanti con gli anni ma di preferire "emergenti" o comunque tecnici giovani, con un futuro importante da costruire. Gattuso (classe '78) può vantare una gavetta di tutto rispetto, oltre alle esperienze di prestigio alla guida di Milan e Napoli, ma la carta d'identità incontra certamente le aspettative di Commisso e il suo debole per tecnici più giovani.