I 5 regali che il Milan avrebbe voluto ricevere per Natale

Alessandro Sabattini/Getty Images
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L'ottimo avvio di stagione del Milan è frutto delle scelte compiute in estate dalla dirigenza, a partire dal rinnovo di Stefano Pioli. L'allenatore ha incassato la fiducia della proprietà Elliott grazie all'accesso in Europa League, scacciando così il fantasma del manager tedesco Ralf Rangnick già in odore di panchina rossonera.

Sul campo i risultati sono andati oltre le aspettative, mentre il mercato ha lasciato qualche strascico di rammarico. Sono arrivati molti calciatori giovani e di talento, ma al contempo sono sfumate alcune trattative che avrebbero garantito maggiori scelte e solidità all'allenatore nell'arco della stagione. Vediamo, nel dettaglio, i cinque giocatori vicinissimi al Milan durante la campagna estiva di trasferimenti.


Dominik Szoboszlai

Laszlo Szirtesi/Getty Images

Dominik Szoboszlai avrebbe rappresentato la ciliegina sulla torta dell'operato svolto da Frederic Massara e Paolo Maldini, se non fosse stato per il rinnovo di Pioli e il conseguente addio a Rangnick. Il centrocampista classe 2000, leader del Salisburgo e della nazionale ungherese, aveva accettato la destinazione proprio per poter lavorare con il manager della Red Bull. Successivamente, i rapporti tra il Milan e l'entourage del calciatore si sono incrinati fino alla rottura.


Nikola Milenkovic

DeFodi Images/Getty Images

I numerosi infortuni occorsi ai difensori del Milan non avrebbero creato tanti problemi se, durante l'estate, fosse arrivato un rinforzo per il reparto arretrato. Un centrale come Nikola Milenkovic, già allenato ai tempi della Fiorentina da Pioli, si sarebbe rivelato una garanzia dal punto di vista sia tecnico sia fisico. Il serbo classe '97 non rientrava tuttavia nei parametri economici stabiliti dal club rossonero: insufficiente l'offerta di prestito oneroso a 10 milioni di euro con diritto di riscatto a 30 milioni. I viola chiedevano di più.


Luka Jovic

Srdjan Stevanovic/Getty Images

Luka Jovic era rimasto nel mirino del Milan per molte settimane, quando sembrava esserci la concreta possibilità di strapparlo al Real Madrid attraverso la formula del prestito oneroso con diritto di riscatto. Sul più bello, però, clamoroso passo indietro dei rossoneri che avevano preferito non ingaggiare un vice Ibrahimovic tanto ingombrante quanto la punta serba.


Dani Olmo

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Dani Olmo era stato vicinissimo al Milan grazie all'ottimo lavoro svolto dall'ex dirigente Zvonimir Boban, ma nel rush finale il Lipsia aveva compiuto il passo più grande convincendo il trequartista spagnolo classe '98 ad accettare la proposta. Inutile dire quanto fosse stato lungimirante ma anche ingenuo il club rossonero nel lasciarsi sfuggire un talento cristallino del calcio moderno.


Tiemoué Bakayoko

DeFodi Images/Getty Images

Tiemoué Bakayoko non può definirsi un rimpianto vero e proprio. Il Milan aveva intrapreso un dialogo con gli agenti (già conosciuti alla prima esperienza in rossonero del francese) senza però approfondire i termini di un'eventuale trattativa. Il raffreddamento della pista era dovuto al tentennamento del Chelsea sulla formula di trasferimento e dello stesso Milan sulla cifra del riscatto da esercitare al termine della stagione. E poi si era inserito il Napoli, su espressa richiesta del tecnico Gennaro Gattuso, che aveva fatto di tutto per strappare l'esperto centrocampista alla concorrenza.


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