I 5 temi chiave del Community Shield tra Manchester City e Arsenal
Sta per iniziare la stagione del calcio d'oltremanica. Manchester City e Arsenal, le protagoniste principali del precedente maggio si sfideranno in gara unica, a Wembley, per determinare il primo trofeo del nuovo corso. La data da cerchiare sul calendario è quella di domenica 6 agosto, alle ore 17, nel tempio per eccellenza del calcio inglese.
Sarà ancora Pep Guardiola contro l'allievo Mikel Arteta in uno scontro appassionante tra le due favorite alla vittoria finale della prossima Premier League. Chi la spunterà? Ecco i 5 temi chiave della sfida.
101 edizioni
In Inghilterra molti trofei hanno il sapore di storia. Tra questi c'è anche il Community Shield, iniziato nel 1908 e giunto il 30 luglio del 2022, con il trionfo del Liverpool di Jurgen Klopp, alla 100ª edizione. Quello di Wembley l'incontro numero 101. Il Manchester City vanta soltanto 6 trofei, l'Arsenal ben 16 e vincendo la prossima sfida potrebbe staccarsi dai reds e avvicinarsi ai red devils che conducono l'albo d'oro con 21 trionfi.
Fame e ritiri diversi
Esistono quelle squadre insaziabili, formate da un gruppo di calciatori così forte e armonioso, che quando è insieme riesce soltanto a vincere. Lo è anche il Manchester City? In parte possiamo già rispondere di sì, ma dopo il Tréble, che ha inevitabilmente segnato i citizens e i suoi tifosi, come reagirà il gruppo squadra? Ci sarà bisogno di un lento rinnovamento come accaduto a Madrid per continuare a vincere ancora?
Dall'altra parte l'Arsenal di Arteta, che mentre il City affrontava la tournée giapponese si dilettava in amichevoli ostiche negli Stati Uniti. La precedente Premier è caduta dalle mani ai gunners, che avrebbero potuto andare fino in fondo anche in Europa League. E la voglia di rivalsa si intuisce già da questa fase. Xavi tecnico del Barcellona, ha parlato così dopo l'amichevole persa 5-3 contro l'Arsenal: "Ho detto ad Arteta che è stata una gara di Champions League perché l’intensità che mettevano non era normale, non era normale per un’amichevole".
Guardiola, le difficoltà nel Community Shield e Lucescu
Il Manchester City, da Guardiola in poi, ha cannibalizzato il calcio inglese. Basti riflettere che dei 32 trofei totali dei citizens, il tecnico catalano ne ha vinti 15, praticamente la metà; ha festeggiato 5 Premier League e la prima Champions League della storia parte blu di Manchester. Nel Community Shield però il discorso è leggermente diverso. Guardiola l'ha disputato 4 volte, vincendo nelle prime due edizioni e perdendo nelle ultime due contro Leicester e Liverpool. Inoltre sono 36 i trofei vinti dal catalano finora (se contiamo la Tercera Division con il Barça B nella stagione 2007-08), ne manca soltanto uno per raggiungere Mircea Lucescu.
Il precedente di Arteta
Mikel Arteta, dal 2019 tecnico dei gunners, ha finora vinto un Community Shield e una FA Cup nel 2020. Non un bottino importante, ma comunque significativo in un periodo storico caratterizzato dallo strapotere del City (e del Liverpool qualche anno fa) nel Regno Unito; bottino al quale va aggiunto il merito di aver riportato l'Arsenal a competere per la vetta della Premier League, situazione che mancava dall'anno del Leicester di Ranieri. Con il Community Shield il tecnico basco ha però un legame particolare. Da calciatore l'ha vinto due volte, nel 2014 proprio contro il Manchester City di Manuel Pellegrini, indossando la fascia da capitano.
Haaland vs Saka
In un corpo a corpo non ci sarebbe partita, in velocità sicuramente sì e partirebbe favorito l'inglese, soprattutto nel corto. Non si sfideranno né in un incontro di MMA né in una gara di atletica, ma quella su un prato verde tra Erling Haaland e Bukayo Saka sarà la sfida tra i due calciatori più costosi delle rose di Manchester City e Arsenal. Una valutazione di 180 milioni di euro per il norvegese contro quella di 120 dell'inglese: i due giocatori in assoluto più preziosi della Premier League. L'anno scorso una sfida del genere era andata in scena tra Haaland e Darwin Nuñez, e a spuntarla era stato sorprendentemente l'uruguaiano. Come finirà quest'anno?