I 5 temi chiave in vista di Croazia-Italia, terzo impegno degli Azzurri a Euro 2024
Luciano Spalletti prepara l'Italia per l'ultimo confronto della fase a gironi di Euro 2024. Dopo la vittoria all'esordio con l'Albania, è maturata una sconfitta sonora nella prestazione, ma non nel risultato contro la Spagna. Gli azzurri sono momentaneamente secondi e c'è fiducia attorno alla possibilità di superare il girone proprio da quella piazza.
Questa sera si svolgerà lo scontro diretto con la Croazia di Zlatko Dalic, valido come ultima sfida della fase a gruppi di Euro 2024. A Modric e compagni serve necessariamente una vittoria per strappare il pass della qualificazione, alla Nazionale azzurra basterà anche un pareggio. Quali sono i temi caldi di Croazia-Italia?
I cambi di formazione
La sconfitta con la Spagna ha lasciato degli strascichi prevedibili. Ha minato le certezze maturate nei primi giorni di Euro 2024, imponendo quelle discussioni che si generano sempre in competizioni così veloci, nelle quali non c'è tempo materiale per lavorare. Come risollevare in fretta morale e prestazioni degli azzurri? La risposta spontanea prevede qualche cambio di formazione e forse anche di atteggiamento per ciò che concerne il sistema di gioco.
Con l'infortunio di Dimarco sulla sinistra potrebbe arrivare la conferma di Di Lorenzo a destra, per non cambiare insieme i titolari dell'Italia fino ad oggi. Cambiaso l'idea principale sulla corsia mancina, con Darmian a proporsi come soluzione per un approccio più equilibrato e forse conservativo. In mediana nelle ultime ore è stata caldeggiata l'ipotesi Nicolò Fagioli, come alternativa a Jorginho per un atteggiamento più offensivo; l'altra soluzione è stata già percorsa e riguarda Bryan Cristante. Non dovrebbero esserci novità sulle corsie, nonostante scalpiti Zaccagni, mentre al centro dell'attacco Retegui appare leggermente favorito su Scamacca.
Giocare per il pareggio?
L'Italia non può più agguantare la prima posizione (matematicamente), ma deve difendere laipotesi di di accedere alla fase successiva come seconda forza del proprio gruppo. E il motivo riguarda la possibilità, in caso di passaggio turno come terza, di affrontare il Portogallo. Per evitare questa eventualità le strade sono soltanto due: quella della vittoria e quella del pareggio.
Tuttavia, quando un tecnico prepara una sfida, è raro che si limiti a pensare a come evitare la sconfitta, anzi, quando succede, molto spesso la squadra in questione perde. Giocare per non subire gol, al contempo azzerando quelle di segnarlo per un approccio molto conservativo, è un concetto che può maturare nell'arco dei 90 minuti, soprattutto nella parte finale di una gara tirata. È molto probabile che gli azzurri affrontino la Croazia per vincere e fornire una risposta adeguatamente misurata alla sconfitta con la Spagna, per poi gestire gli ultimi minuti in base al parziale.
I precedenti a favore dei croati
Guardando ai precedenti, quelli dei croati contro la Nazionale azzurra sono in totale nove, e l'unica volta in cui l'Italia è riuscita a imporsi risale a più di 80 anni fa, nel 1942. Poi tre sconfitte, di cui una nella Coppa del Mondo del 2002, e ben cinque pareggi tra il 1994 e il 2015. L'unico precedente in un Campionato Europeo risale al 2012, un pareggio per 1-1 nella fase a gruppi firmato da Andrea Pirlo su punizione a Mario Mandzukic con il destro.
Un attacco che deve sbloccarsi
Due gol con l'Albania segnati da Bastoni e Barella, nessuno con la Spagna. Una sfida terminata con quattro tiri verso la porta difesa da Unai Simón, tra cui solo quello di Bryan Cristante in grado di centrare lo specchio. L'attacco è il grande assente di queste prime due avventure azzurre a Euro2024. La qualità e gli spunti sono nelle corde dei titolari Chiesa e Scamacca, e anche in quelle degli eventuali sostituti Zaccagni, Retegui, Raspadori ed El Shaarawy, e la sfida contro la Croazia è quella giusta per dimostrarlo.
Il fattore stanchezza
"Abbiamo recuperato male su quello che era la pesantezza a livello di importanza del torneo perché c'è stata troppa differenza da un punto di vista di brillantezza. È la base di tutto, se non hai la stessa gamba degli altri, poi le scelte non le puoi fare con la stessa velocità, con gli stessi tempi di reazione".
Luciano Spalletti nella conferenza stampa postpartita contro l'Albania
Il recupero post Albania non è stato dei migliori, o almeno non è stato abbastanza per giocare alla pari della Spagna. Una spiegazione, quella della freschezza, che il CT Luciano Spalletti ha messo alla base dei motivi che hanno condotto alla prestazione negativa, facendo mea culpa riguardo alla scelta dei giorni di riposo concessi alla sua squadra. Contro la Croazia, l'Italia giocherà avendo riposato un giorno in meno rispetto agli avversari; un fattore che, dopo la brutta esperienza spagnola, non potrà incidere con la stessa forza.