I 5 temi chiave in vista di Italia-Albania, debutto azzurro a Euro 2024

Spunti di riflessione in vista dell'esordio dell'Italia agli Europei: dall'esame per Scamacca a una difesa inedita.
Luciano Spalletti
Luciano Spalletti / Marco Canoniero/GettyImages
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Dopo il debutto in scioltezza della Germania padrona di casa, nel match inaugurale di Euro 2024, è già il turno degli Azzurri: l'Italia campione in carica affronterà stasera l'Albania al Westfalenstadion di Dortmund, suggestiva cornice (che si preannuncia presa d'assalto dai tifosi albanesi) pronta ad accogliere i primi passi dell'Italia di Luciano Spalletti. Un debutto che offre diversi spunti di riflessione e altrettanti motivi di curiosità, considerando peraltro come si tratti di una sfida sulla carta già cruciale per le dinamiche di un girone impreziosito dalla presenza di Croazia e Spagna: un primo crocevia per non vivere in apnea un gruppo ostico. Vediamo dunque i temi portanti della sfida di stasera tra Italia e Albania.

Il gruppo come valore aggiunto

Spalletti ha spesso fatto della capacità di motivare un gruppo la propria cifra distintiva, lo si è visto in modo dirompente nella stagione del Napoli scudettato ed è lecito aspettarsi che - dall'azzurro dei partenopei - il CT sappia trasferire tutta la propria aura da motivatore sull'azzurro della Nazionale.

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Allenamento azzurro / ALBERTO PIZZOLI/GettyImages

Un discorso sempre valido, per astratto, ma che trova una sponda pratica nella necessità di affrontare da campioni in carica un Europeo che non vede l'Italia godere dei favori del pronostico e degli addetti ai lavori, pronti a valutare gli Azzurri alla stregua di improbabili outsider. La missione è evidente e riguarda la capacità di ricreare quell'alchimia che, nel 2021, seppe fare la differenza e andò a rappresentare un vero e proprio valore aggiunto nei tanti momenti di difficoltà ed affanno, momenti che - è fisiologico - non mancheranno già a partire dalla fase a gironi.

Un esame per Scamacca

Stagione intensa per Scamacca, la stagione del ritorno in Italia e dell'affermazione europea clamorosa con la maglia dell'Atalanta, percorso su cui il centravanti italiano ha saputo porre un timbro importante. Pungolato a più riprese, anche da Spalletti, l'ex West Ham ha dato una risposta concreta e ha sbaragliato la concorrenza degli altri papabili numeri nove di un'Italia eternamente a caccia del proprio centravanti ideale.

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Scamacca e Spalletti / ALBERTO PIZZOLI/GettyImages

Nei mesi scorsi ci si è interrogati a più riprese su chi fosse l'interprete ideale del ruolo, Scamacca appariva penalizzato da quella "pigrizia" che il CT gli ha accostato ma - al momento dei fatti - ha raccolto positivamente appunti e persino critiche, facendone tesoro. Aver superato la concorrenza però, chiaramente, non basta: da ciò che è ideale ci si sposta sul pratico, Scamacca - stasera - potrà porre un ulteriore timbro sul proprio tragitto virtuoso.

Fluidità tattica

Il percorso vittorioso dell'Italia di Mancini a Euro 2020 ha avuto il 4-3-3 come aspetto di evidente continuità, un discorso che sulla carta poteva figurare come timbro tattico anche sul nuovo corso di Spalletti ma che, oggi, ci può regalare sorprese. Il CT ha dimostrato di volersi allontanare da qualsiasi idea di integralismo tattico e di volere una Nazionale in grado di adattarsi a più moduli, sottolineando tra l'altro la volontà di "assorbire" anche quanto emerso a livello di club: anche un 3-5-2, insomma, può apparire una scelta coerente per un'Italia che trae forza da un ricco nucleo di nerazzurri.

Luciano Spalletti
Spalletti / Claudio Villa/GettyImages

La fluidità e la capacità di adattamento dei singoli hanno rappresentato un faro anche nelle scelte compiute a livello di convocati, con tanti elementi in grado di occupare più ruoli (in ogni reparto) e di prestarsi anche a cambiamenti in corsa. Con l'Albania l'Italia potrebbe puntare sul 4-2-3-1 ma, come detto, le sorprese sono dietro l'angolo e la rosa appare del tutto coerente anche con altre soluzioni.

Una difesa inedita (e coraggiosa)

Tra i temi di discontinuità figura senz'altro il reparto difensivo, anche al netto delle defezioni di Acerbi e di Scalvini che hanno impattato sulla possibilità dei due di prendere parte agli Europei. Risulta evidente come il vuoto lasciato da Chiellini e Bonucci appaia tutt'altro che semplice da riempire, a livello di caratteristiche, di esperienza e di valore di leadership all'interno del gruppo.

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Calafiori / ALBERTO PIZZOLI/GettyImages

Stasera l'Italia si prepara dunque a schierare una coppia inedita di centrali, quella composta da Calafiori e da Bastoni, tra i protagonisti principali delle grandi stagioni vissute da Bologna e Inter. Una prospettiva interessante quella offerta dalla retroguardia azzurra, analizzando le qualità dei due centrali: entrambi mancini, entrambi in grado di fare la differenza in uscita dalla difesa, con doti tecniche di primo livello e con un'indole - incentivata da Spalletti - a dare un gran contributo anche in fase di possesso. Una scelta tutt'altro che conservativa.

Sul campo e sugli spalti: le insidie dell'Albania

Fin qui ci siamo concentrati sull'Italia e sui temi offerti dalla prospettiva azzurra, diventa però rischioso sottovalutare l'Albania di Sylvinho. La presenza di Spagna e Croazia nel girone azzurro potrebbe rendere automatico vivere la Nazionale albanese come sparring partner ma, al contempo, la rosa a disposizione di Sylvinho offre diversi spunti che inducono l'Italia a non prendere sottogamba l'impegno. Partiamo ovviamente dalla folta presenza di "italiani" in campo: il blocco difensivo ma anche la qualità di Asllani e Bajrami, elementi che conoscono alla perfezione il gruppo a disposizione di Spalletti e che vivranno stasera una sorta di derby, con motivazioni al massimo.

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Albania / ATTILA KISBENEDEK/GettyImages

A preoccupare l'Italia sarà anche il discorso ambientale, con uno stadio che penderà in modo evidente dalla parte albanese: possibile presenza di ben 40-50mila tifosi dell'Albania pronti a sostenere Broja e compagni. Anche il percorso di qualificazione vissuto dalla Nazionale rossonera ci consegna un quadro più che mai lontano da quello della squadra cuscinetto, date anche le vittorie casalinghe contro Polonia e Repubblica Ceca.