I 5 temi chiave in vista di Spagna-Italia, secondo impegno degli Azzurri a Euro 2024

Potenziale spareggio per il primo posto: gli spunti di una vera classica degli Europei
Luciano Spalletti
Luciano Spalletti / Claudio Villa/GettyImages
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Dopo la vittoria in rimonta ma comunque convincente contro l'Albania, l'Italia si appresta a disputare il secondo impegno nella fase a gironi di Euro 2024. Questa sera gli Azzurri scenderanno in campo alla Veltins Arena di Gelsenkirchen per affrontare la Spagna in una gara che di fatto sarà già decisiva per le logiche del Gruppo B. Anche le Furie Rosse hanno infatti vinto all'esordio e per entrambe le squadre la qualificazione agli ottavi con una giornata d'anticipo è dietro l'angolo. Non solo però ragionamenti extra-campo, il match contro la Roja ci offre degli spunti di riflessione interessanti anche per quanto riguarda l'aspetto tattico. Vediamo dunque i temi portanti della sfida di stasera tra Italia e Spagna.

All-in o compromesso?

Il pareggio in extremis dell'Albania contro la Croazia nell'altro incontro del Gruppo B ha messo sul piatto d'argento un pass per gli ottavi per Italia e Spagna. Considerando il fatto che saranno anche le quattro migliori terze a passare il turno, questa sera potrebbe anche bastare un pareggio alle due squadre per avere la certezza, seppur non matematica, di proseguire il loro cammino all'Europeo.

Gelsenkirchen Previews - UEFA EURO 2024
Veltins-Arena / Dean Mouhtaropoulos/GettyImages

Uno scenario che ha dato adito ai malpensanti che invocano il famoso "biscotto" che proprio a noi italiani è andato di traverso esattamente 20 anni fa. Eppure, sia Spalletti sia de la Fuente nella conferenza stampa della vigilia hanno allontanato tale possibilità, sostenendo che le rispettive squadre faranno di tutto per ottenere la vittoria. Non si tratta però solo di frasi fatte, visto che la gara di stasera metterà in palio anche la qualificazione, stavolta matematica, di concludere il girone al primo posto, offrendo quindi un sorteggio più benevolo per la fase a eliminazione diretta. Cosa faranno Italia e Spagna: si accontenteranno di un punto per non farsi male o punteranno al massimo?

Mantenere la propria identità

Nonostante lo svantaggio lampo, sabato scorso l'Italia non si è disunita e contro l'Albania ha giocato il suo calcio senza farsi prendere dalla frenesia. L'avversario non era tra quelli più accreditati e questo ha favorito il recupero palla veloce tramite un pressing condotto con ordine e intensità. Atteggiamento che Spalletti vuole rivedere anche contro una Spagna che invece fa del possesso palla il proprio marchio di fabbrica ormai da quasi 20 anni.

Nicolo' Barella
Italia / Image Photo Agency/GettyImages

Come ha dichiarato ieri pomeriggio il CT: "La chiave che apre la porta per vincere la dobbiamo trovare noi". Della serie, non possiamo arretrare fino alla nostra area di rigore e aspettare che la Spagna sbagli un passaggio, limitandoci al più classico del difesa-e-contropiede, ma dovremo provare a complicare la vita dei nostri avversari capendo quale sarà il momento di ripiegare e quando invece aggredirli con coraggio. L'Italia non farà la prepotente con le squadre più piccole e lo zerbino con quelle più forti: affronterà ogni partita con il suo stile di gioco, senza piegarsi alle caratteristiche dell'avversario di turno.

Maggior attenzione in difesa

Uno degli aspetti sui quali Spalletti avrà sicuramente lavorato negli ultimi giorni riguarda la sfera emotiva. L'Europeo arriva al termine di una stagione che per molti giocatori, specie quelli che hanno preso parte alle coppe europee, è stata lunga ed estenuante, quindi qualche calo di attenzione è prevedibile.

Federico Dimarco
Federico Dimarco / Richard Sellers/Allstar/GettyImages

L'errore di Dimarco contro l'Albania ha fatto parlare di sé in quanto ha portato a una conseguenza concreta - il gol subito dopo nemmeno 30 secondi - ma i difensori Azzurri hanno mostrato questa poca tenuta mentale già nelle amichevoli pre-Europeo, come il passaggio in orizzontale di Calafiori che per poco non mandava in porta la Bosnia. Lo stesso centrale del Bologna è stato uno dei più positivi nel match d'esordio a Euro 2024 e contro la Spagna dovrà fare altrettanto anche l'esterno nerazzurro.

La sfida psicologica con Yamal

Proprio Dimarco si ritroverà a dover limitare l'estro e la velocità di Lamine Yamal, considerato inamovibile da de la Fuente sulla fascia destra nonostante i soli 16. La Spagna ha infatti deciso di scommettere su quell'incoscienza tipica di un teenager che può risultare imprevedibile per i difensori più esperti che non si aspettano certe giocate.

Lamine Yamal
Lamine Yamal / Masashi Hara/GettyImages

In una recente intervista, il wonder kid del Barcellona ha usato parole tanto semplici quanto disarmanti per spiegare il suo stile di gioco. Parafrasando, Yamal ha detto che quando riceve palla prova sempre a puntare l'avversario che ha davanti perché sa che prima o poi lo salterà. Una consapevolezza nei propri mezzi che non ti aspetti da un ragazzino che si è portato i libri di scuola per ammazzare il tempo in ritiro, ma che a detta sua dà anche il via a una sfida psicologica, dato che quando riesce a passare la prima volta, poi trova l'entusiasmo per farlo anche successivamente, mentre lo sciagurato terzino si deprime a furia di vederlo sgasare via.

Primo grande test contro una big

Allargando ulteriormente il discorso e sforando dai confini dell'Europeo, la gara di questa sera sarà il secondo confronto dell'Italia targata Spalletti contro una big. Il primo era arrivato lo scorso ottobre in una gara di qualificazione persa 3-1 contro l'Inghilterra che però non è indicativa più di tanto, dato che l'ex Napoli era entrato in carica da circa un mese e che la situazione nel girone era già ampiamente delineata.

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti / Chris Brunskill/Fantasista/GettyImages

Il match contro la Spagna sarà dunque il primo vero banco di prova che ci consegnerà la misura della crescita della nostra Nazionale sotto la guida dello Spallettone, il cui percorso è stato finora all'insegna del compromesso tra la continuità con l'operato di Mancini e l'innovazione rappresentata dal suo stile di gioco che ha fatto la fortuna dei club che ha allenato in passato.