I 7 grandi calciatori più impegnati nel sociale

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FBL-EUR-C1-NAPOLI-LIVERPOOL / ALBERTO PIZZOLI/Getty Images
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Molto spesso sentiamo dire (e abbiamo detto noi stessi) che i calciatori sono solo dei ricchi viziati che guadagnano cifre spropositate, sostanzialmente, per giocare. Quante volte, infatti, avete detto/sentito la frase: "Visti i soldi che guadagnano potrebbero almeno..." chiusa in vari modi, a seconda del caso. Tuttavia ci sono diversi giocatori che, memori della loro infanzia o semplicemente per buon cuore, decidono di non pensare solo a sé, aiutando chi ha bisogno con donazioni o azioni concrete. Andiamo a vedere, dunque, i calciatori impegnati maggiormente in simili opere.

1. Sadio Manè

Liverpool FC v AFC Bournemouth  - Premier League
Liverpool FC v AFC Bournemouth - Premier League / Jan Kruger/Getty Images

"Perché dovrei volere 10 Ferrari, 20 orologi tempestati di diamanti o due aerei? Cosa potrebbero fare questi oggetti per me o per il mondo? Ho patito la fame, ho dovuto lavorare nei campi, sono sopravvissuto a momenti duri, giocando a calcio scalzo. Non ho avuto un'istruzione e tante altre cose ma oggi, con quello che guadagno grazie al calcio, posso aiutare la mia gente". Basterebbero queste, bellissime, parole dello scorso ottobre per comprendere il pensiero, e il cuore, di Sadio Manè. A queste, però, aggiungiamo anche i fatti. Il forte esterno offensivo del Liverpool, infatti, ha donato quasi 300 mila euro al Senegal per costruire una scuola in modo che i bambini del posto possano istruirsi, ha contribuito alla realizzazione di uno stadio, donando anche abiti e scarpe. Inoltre regala 70 euro al mese ai poveri di una regione del suo Paese natio.

2. Dries Mertens

SSC Napoli v FC Internazionale - Coppa Italia: Semi-Final Second Leg
SSC Napoli v FC Internazionale - Coppa Italia: Semi-Final Second Leg / Francesco Pecoraro/Getty Images

Oltre ai gol, le giocate, i record, Mertens è diventato un idolo a Napoli anche per via delle sue azioni extra campo. Nei primi mesi del 2018, infatti, i giornali hanno scoperto che il belga, in tuta nera per non farsi riconoscere (quasi come i supereroi dei film), andava in giro per la città. "A feste o discoteche" penserete. No, niente di tutto questo. Mertens si recava in canili a portare da mangiare ai cani meno fortunati, in ospedali a regalare un sorriso ai malati (regalando le sue maglie o giocattoli ai bambini) e dai senzatetto per donare loro delle pizze. Azioni fatte in assenza di telecamere e senza nessuno scopo pubblicitario. Anche dopo le rivelazioni dei media, infatti, Mertens ha dichiarato che non avrebbe voluto che fossero rese note.

3. Cristiano Ronaldo

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FBL-ITA-CUP-JUVENTUS-AC MILAN-HEALTH-VIRUS / MIGUEL MEDINA/Getty Images

A un occhio superficiale potrebbe sembrare un egoista e un viziato. Tuttavia, forse per la sua infanzia difficile anche economicamente, Cristiano Ronaldo è uno dei calciatori maggiormente impegnati nel sociale. Fra gli episodi degni di essere raccontati, ricordiamo di una donazione di ben 6,88 milioni di euro, nel 2015, per aiutare il Nepal vittima di un terremoto. O ancora, quando i genitori di un bambino affetto da displasia corticale e bisognoso di un intervento al cervello lo contattò per chiedergli di organizzare una raccolta fondi in modo da poter pagare l'operazione. CR7 si rifiutò di dare vita alla raccolta, donando l'intera cifra alla famiglia del bambino.

4. Lionel Messi

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FBL-ESP-LIGA-MALLORCA-BARCELONA / JAIME REINA/Getty Images

Come al solito, se parli di uno spunta anche l'altro. Oltre a Cristiano Ronaldo, infatti, anche Messi, si è distinto più volte per azioni benefiche. Il fenomeno argentino, per fare solo un esempio, lo scorso anno ha donato 200 mila euro a un ospedale pediatrico di Barcellona impegnato nella ricerca della cura del rabdomiosarcoma, la malattia che colpisce bambini e adolescenti portandoli velocemente alla morte. Inoltre ha una fondazione che si occupa, tra le altre cose, di aiutare i bimbi argentini meno fortunati. Il tutto senza dimenticare che l'attuale Pallone d'Oro è ambasciatore UNICEF.

5. Neymar

Paris Saint-Germain v Borussia Dortmund - UEFA Champions League Round of 16: Second Leg
Paris Saint-Germain v Borussia Dortmund - UEFA Champions League Round of 16: Second Leg / UEFA - Handout/Getty Images

Come Cristiano Ronaldo potrebbe apparire insensibile ai bisogni altrui e, invece, come CR7 e il suo amico ed ex compagno al Barcellona, Messi, anche O'Ney cerca di aiutare i meno fortunati. L'attaccante del Paris Saint Germain, infatti, non si è dimenticato la sua infanzia in cui il padre svolgeva più mestieri per pagare le bollette, non riuscendoci comunque, il più delle volte. Per questo motivo, dunque, Neymar ha fondato un'agenzia che ospita e si occupa dei bambini delle zone povere di Praia Grande, una città nello stato di San Paolo.

6. Lorenzo Insigne

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FBL-ITA-CUP-NAPOLI-INTER-HEALTH-VIRUS / FILIPPO MONTEFORTE/Getty Images

Torniamo a Napoli, dove non c'è solo Mertens a occuparsi degli altri. Il capitano dei partenopei, Lorenzo Insigne, infatti, più volte ha devoluto una parte del suo ingaggio in beneficenza, per aiutare i meno abbienti suoi conterranei. Donazioni che sono rimaste occulte fino allo scorso marzo, quando la Gazzetta dello Sport le ha rese pubbliche dopo che il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha rivelato il contributo di 100 mila euro di Insigne nella lotta al Coronavirus.

7. Marcus Rashford

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FBL-ENG-PR-TOTTENHAM-MAN UTD / MATTHEW CHILDS/Getty Images

Chiudiamo con il giovane attaccante del Manchester United e della nazionale inglese. Nei giorni scorsi, infatti, Rashford aveva avviato una campagna contro la povertà infantile nel suo Paese, il cui obiettivo era quello di regalare 3 milioni di pasti a migliaia di bambini in condizioni economiche non ottimali, per usare un eufemismo. Inoltre, ha lanciato un appello al governo inglese affinchè i buoni pasto scolastici venissero consegnati ai bimbi anche durante l'estate. Nella lettere, Rashford ha ricordato i disagi affrontati da piccolo e ha ricordato che la sospensione del programma dei buoni pasto avrebbe lasciato senza cibo 1,3 milioni di infanti. L'appello, fortunatamente, è stato accolto da Boris Johnson, il primo ministro.


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