I cambi del Napoli stendono la Juve nel finale
Dopo la delusione europea patita contro il Milan, Luciano Spalletti e il suo Napoli atterrano all'Allianz Stadium di Torino nel posticipo di Serie A della domenica sera. Contro la Juventus il tecnico toscano rinuncia a qualche titolare, schierando Juan Jesus e Olivera dietro;, in mediana invece un solo cambio, con Ndombelé che tiene in panchina Zielinski. Nel tridente Osimhen e Kvaratkskhelia non si toccano, con Lozano titolare al posto di Politano.
Rivoluzione bianconera per Allegri che, forse con un occhio alla Semifinale di ritorno contro l'Inter e con un po' di stanchezza accumulata dalla sfida di Lisbona, cambia diversi titolari. In porta Szczesny, ma fuori Bremer e Sandro, rilevati da Rugani e Gatti. Sulle fasce ci sono Kostic e Cuadrado, con Miretti e Rabiot vicino a Locatelli. Davanti doppia sorpresa, con l'inedita coppia composta da Soulé e Milik.
Le formazioni ufficiali
Juventus (3-5-1-1): Szczesny; Gatti, Rugani, Danilo; Cuadrado, Miretti, Locatelli, Rabiot, Kostic; Soulé; Milik. All. Allegri
Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Kim, Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Lobotka, Ndombelé; Lozano, Osimhen, Kvaratskhelia. All. Spalletti
La chiave tattica della partita
Nei primi 10 minuti il Napoli prova a gestire il pallone, ma non riesce mai a offendere. Il primo tiro è della Juventus con Cuadrado che al limite dell'area converge centralmente e spara potente con il mancino, trovando la difficoltosa risposta di Meret. Sorprendentemente è ancora la squadra di casa rimaneggiata a sfiorare il vantaggio, con il colpo di testa di Milik che è ben eseguito ma troppo debole e non costringe il portiere azzurro a una grande parata.
A un lampo di Rabiot, provano a rispondere Ndombelé e Kvaratskhelia, ma senza successo. Gatti sbraccia sul georgiano, ma nè Fabbri nè il VAR non prendono provvedimenti. La Juventus corre tanto e costringe il Napoli a scambiare la sfera sempre troppo lontano dalla propria area di rigore. Nel corso della prima frazione gli azzurri provano ad alzare il baricentro, ma la squadra di Allegri non si scompone mai, obbligando Kvaratskhelia e Lozano sulle linee laterali.
A riposo si va sullo 0-0, con poche emozioni rispetto alle aspettative. Nella ripresa nessun cambio per Spalletti e Allegri e un'intensità maggiore. Cuadrado e Kostic arrivano spesso sul fondo senza trovare compagni a centroa area, Kvara converge più spesso, ma non riesce mai a inquadrare lo specchio.
La Juve cambia e a 20 dalla fine prova ad accendersi Victor Osimhen. Prima il nigeriano riceve casualmente in area, si gira in un fazzoletto e colpisce il palo con deviazione. Sul corner è sempre lui a svettare, ma il tentativo di testa finisce tra le braccia del portiere polacco. La terza arriva un paio di giri d'orologio con un imbucata da destra che il numero nove gira di prima intenzione in porta, sparando alto.
È Elmas a dare una svolta dalla panchina. Entra con un piglio in più rispetto agli altri e quando il pallone arriva a lui succede sempre qualcosa. Qualcosa succede ed è per la Juventus. Un contrasto tra Lobotka e Milik genera l'episodio della partita: la sfera finisce sui piedi di Locatelli che imbuca per Di Maria. L'argentino non se lo fa ripetere due volte, corre verso Meret, rientra e porta in vantaggio i bianconeri. Gol, festeggiamenti, poi VAR, revisione e rete annullata. Si resta in parità.
Il recupero è infuocato. Vlahovic segna su assist Chiesa, ma la sfera è uscita. Cuadrado cade in area, e sul ribaltamento il Napoli punisce con i cambi. Elmas crossa perfettamente sul secondo palo; il difensore colombiano non rientra in tempo e Fagioli non scala. Raspadori è liberissimo e con il mancino segna al volo sotto le gambe di Szczesny. Vince il Napoli, in modo inaspettato e in un finale discusso.
L'episodio della partita
L'importanza dei cambi. Anche Allegri aveva inciso inserendo Di Maria (in gol ma annullato), ma sono quelli di Spalletti a cambiare definitivamente il risultato. Elmas è il migliore della gara. Inventa da quando mette piede sul cambo e disegna sul piede di Giacomo Raspadori il gol da 3 punti. Il numero 81 sostituisce un ingabbiato Kvara e libera il mancino sotto le gambe di Szczesny al momento decisivo. Il Napoli vince a Torino e accorcia la distanza dallo Scudetto.
Le pagelle
Osimhen 5.5 - La capacità di accendersi nei momenti morti della gara. Tre occasioni in tre minuti e un po' di sfortuna che nella notte di Torino gli nega la gioia del gol.
Kvaratskhelia 5.5 - Allegri lo ingabbia sulla corsia destra. Il georgiano ha un costante raddoppio, da cui riesce a liberarsi meno frequentemente rispetto a quella che è la sua normalità.
Danilo 6.5 - L'ormai solita prestazione importante del centrale brasiliano. Anche senza Bremer, e spostato a sinistra, fa la differenza.
Rabiot 6.5 - Lotta, corre e attacca l'area. Rimedia un giallo ingenuo nel primo tempo, ma è una presenza ingombrante che gli azzurri non riescono quasi mai a superare.
Loborka 5.5 - Oggi il Napoli non gira e lui si vede poco. Spesso le due cose sono connesse.