I dettagli del nuovo ruolo (più operativo) di Gianluigi Buffon nella Nazionale
Nei giorni immediatamente successivi alla debacle dell'Italia a Euro 2024, Gianluigi Buffon era a un passo dal rassegnare le dimissioni dal ruolo di capo delegazione della Nazionale, salvo poi tornare sui suoi passi in seguito a un colloquio con il presidente federale Gabriele Gravina e il commissario tecnico Luciano Spalletti.
A fare chiarezza su quel tentativo di abbandonare la nave è l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, secondo la quale l'ex capitano e leggenda azzurra era rimasto parecchio deluso dai compiti che gli erano stati assegnati. Nel ritiro di Iserlohn non ha fatto altro che sorridere nei selfie, firmare autografi e partecipare a qualche riunione. Ha provato a trasmettere tutta la sua esperienza ai calciatori, ma il margine di movimento che gli è stato messo a disposizione era troppo ridotto per poter fare la differenza.
Per la Federcalcio, Buffon è una figura chiave, un simbolo da cui ripartire per un nuovo ciclo. Pertanto, Gravina è disposto ad accontentarlo, sollevandolo dai gravosi doveri di rappresentanza e affidandogliene altri più operativi, nominandolo direttore sportivo dell'Italia. Un incarico che da noi solitamente si vede nei club, ma che invece all'estero è ormai comune anche nelle nazionali che vogliono tramandare di generazione in generazione un'identità con determinati principi di gioco e un codice di comportamento ben codificato. Buffon - prosegue GdS - si vedrà più spesso al campo d'allenamento in qualità di consigliere tecnico, alleggerendo il peso sulle spalle del CT, che non sarà più il factotum della Nazionale come una volta.