I dubbi dell'assessore allo Sport di Roma sul progetto della Lazio per il Flaminio
Non trapela grande ottimismo dalle parole rilasciate da Alessandro Onorato, assessore allo sport di Roma Capitale, ai microfoni di Radio Roma Sound sull'interessamento da parte della Lazio per la riqualificazione dello Stadio Flaminio. Onorato ha dichiarato infatti che finora Claudio Lotito ha presentato soltanto un progetto di rendering e che servono delle intenzioni più concrete per la concessione dell'impianto.
Sulla riqualificazione dello Stadio Flaminio: "Se entro fine anno non c’è investimento privato, il recupero dello Stadio Flaminio lo può fare il Comune con il Governo. L’impianto è nel dossier degli Europei 2032. Abbiamo già 7 milioni per la progettazione".
I soggetti privati interessati all'impianto: "La più concreta è quella della Roma Nuoto. Al 30 giugno capiremo se possa avere un iter positivo dal punto di vista tecnico. Parallelamente abbiamo sempre questa progettualità un po’ mitologica da parte di Lotito, nel senso che al netto di un rendering visto dal sottoscritto se la Lazio vuole presentare un progetto deve venire in Campidoglio e presentarlo al sindaco e a tutti gli assessori coinvolti, e qualora veramente volessero fare un investimento in quell’area si potrebbe aprire una conferenza dei servizi perché la legge prevede la possibilità che si possano anche fare conferenze dei servizi parallele. Poi c’è sempre la proposta di Cassa Depositi e Prestiti, che non è mai arrivata al momento ad una progettualità concreta".
Sulle tempistiche: "Noi non faremo l’errore delle amministrazioni precedenti, noi vogliamo mettere la prima pietra e iniziare i lavori per la valorizzazione del Flaminio. Il dovere di un’amministrazione comunale è capire se è l’unico progetto in campo. Ma se quel progetto per esempio non potesse essere realizzato, se la Lazio alla fine il progetto non lo concretizza, se Cdp alla fine non concretizza, potremmo valorizzare noi lo stadio Flaminio mettendo dei soldi noi, magari chiedendo al Governo dei fondi".
Le prossime mosse: "Prima però dobbiamo andare a capire nei prossimi mesi se questi investimenti privati sono concreti o no. Io direi: vediamo come finisce la conferenza dei servizi della Roma Nuoto, vediamo parallelamente se la Lazio fa sul serio o no, e vediamo se Cdp fa passi concreti. Qualora per assurdo avessimo una abbondanza di progetti faremo tre conferenze dei servizi se tutte e tre sono favorevoli poi faremo un processo partecipativo con la cittadinanza. Noi abbiamo vinto una causa con Sport e Salute su come è stato gestito in passato il Flaminio, abbiamo vinto 7 milioni di euro, quindi volendo abbiamo già i soldi per la progettazione, sarebbe un bene pubblico, non penso che il Governo possa dirci no. Però questa discussione teniamocela tra qualche mese, entro la fine dell’anno, se non ci sono state soluzioni. Le leggi attuali, i regolamenti attuali non permettono alle amministrazioni comunali di poter essere rapide nel prendere decisioni. Ho visto quello che il Governo ha fatto a Caivano. Se avessi anche io le procedure che hanno utilizzato loro io risolverei in sei mesi almeno altri 5-6 situazioni stile Caivano. Allora bene se a Caivano hanno fatto l’intervento, ma vorrei capire perché le città, tutte, non possano avere processi dove non si perdano anni in procedure infinite".